Con questa nuova rubrica cercheremo di far conoscere le Fonti Energetiche Alternative e l’Efficienza Energetica ad uso residenziale.
Come primo esempio di EFFICIENZA ENERGETICA analizzeremo la “Casa Passiva”.
La Casa Passiva (Passiv Haus) è una costruzione che sfrutta al meglio il calore del sole che penetra attraverso le superfici vetrate ed utilizza i guadagni termici che derivano dalle attività umane svolte tra le mura.
Questo è possibile grazie al super-isolamento delle pareti e del tetto che impedisce al calore di disperdersi verso l'esterno e ad un sistema di aperture (finestre) che seguono l’esposizione al sole.
La Passiv Haus si sviluppa nel Nord Europa: se ne trovano molti esempi in Austria, Germania, Svizzera, Francia del Nord ed alcuni in Trentino.
Portare il concetto di Passiv Haus nell’area “mediterranea” richiede una rielaborazione del progetto viste le differenti esigenze climatiche e di comfort con quelle del Nord Europa.
Nell’area mediterranea, infatti, c’è una maggior necessità di compensare il bisogno di “raffrescamento” nei mesi estivi prevalente rispetto al riscaldamento nei mesi invernali.
Nella costruzione di una Casa Passiva è fondamentale prendere in considerazione determinati aspetti:
la forma dell'edificio: tanto più la superficie che racchiude il volume è elevata, tanto più elevato è lo scambio termico e quindi le perdite termiche;
l'orientamento delle stanze, delle finestre e delle superfici vetrate: per sfruttare al meglio la luce del sole nei diversi periodi dell'anno sono ideali ampie aperture rivolte verso sud che permettano al sole di entrare durante l’inverno e siano facilmente schermabili durante l’estate;
l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia: i consumi elettrici totali di una casa passiva sono così bassi che possono essere coperti totalmente mediante l'uso di energie rinnovabili;
il super-isolamento: il super-isolamento delle pareti e del tetto impedisce al calore di disperdersi verso l’esterno nella stagione invernale e riduce l’entità della calura estiva;
la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore in uscita: il flusso dell'aria viene regolato in modo tale da assicurare la quantità di aria richiesta per avere un'eccellente qualità dell'aria interna. Uno scambiatore di calore ad alta efficienza viene utilizzato per trasferire calore dall'aria interna in uscita con l'aria fresca in entrata che viene pulita attraverso un filtro;
serramenti ad elevati standard prestazionali: i serramenti dovranno essere altamente isolati per evitare il più possibile le dispersioni di calore e le finestre saranno costruite con vetri tripli basso emissivi.
I costi di costruzione di una Casa Passiva sono leggermente più elevati rispetto agli standard (più o meno dal 5% al 15% in più) ma vengono ampliamente compensati dai notevoli risparmi illustrati di seguito. Applicando, infatti, i criteri sopraelencati e utilizzando elettrodomestici, utensili e sistemi di illuminazione ad elevata efficienza energetica (Classe A++), riusciamo ad ottenere risultati di notevolissimo interesse.
In un Edificio Passivo si raggiungono consumi minori di 15 KWh/mq annui (pari a 1,5 litri gasolio/mq annuo) mentre in un edificio degli anni 80, classificabile come F, il consumo medio annuo raggiunge valori compresi tra 121-160 KWh/mq annuo (12,1-16 litri gasolio/mq annuo). Confrontando i dati possiamo notare che il risparmio energetico dato da una casa passiva è pari al 90% !!!!!!!
Questo significa che, se in un anno si affrontano spese per utenze domestiche (Elettricità e Gas) pari, ad esempio, a 3.000 € annuali, con una Casa Passiva si spenderebbero 300,00 € annuali. Nello specifico, ipotizzando la costruzione di una nuova abitazione di circa 100 mq, ci troveremmo nelle seguenti condizioni:
Casa Singola:
100,00 mq
Costo di Costruzione:
1.200,00 €/mq x 100mq = 120.000,00 €
Incremento 15 % “Casa Passiva” :
*180 €/mq = 18.000,00 €
Con il risparmio in bollettadi 2.700 € annui, come sopra indicato, saranno necessari circa 7 anni per ammortizzare i maggiori costi di realizzazione di una Casa Passiva.
Tra i risparmi ottenibili c’è, inoltre, anche quello che permette di limitare in maniera significativa i consumi di acqua corrente utilizzando un sistema per il recupero delle acque piovane che, dopo un processo di filtraggio, possono essere utilizzate per lo scarico dei bagni, le lavatrici, l’irrigazione di un giardino e tutte quelle attività in cui può essere utilizzata acqua non potabile.
Ovviamente questa è una ipotesi di massima ma dimostra che la paventata antieconomicità delle fonti alternative e dell’efficienza energetica sia priva di fondamento, almeno in questo contesto.
Una piccola precisazione si rende, infine, necessaria: in questo articolo non abbiamo parlato di ipotesi futuribili ma di qualcosa che esiste già, funziona ed è in notevole espansione ed evoluzione in Europa.
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