Il leader (ma è veramente lui?) del PD teramano, Robert Verrocchio non si dà pace e tenta in ogni modo di accreditare una sostanziale differenza tra il suo partito e l’altro, quello che è maggioranza in Regione, in Provincia e nella maggior parte dei comuni del teramano.
Sottolinea non solo le differenze promesse, quelle che si concretizzerebbero se fosse il suo partito (non si sa ancora con quali alleati) a vincere le elezioni, ma anche quelle del passato, che invece sono inesistenti e comprovate come tali dalla documentazione storica.
La sinistra teramana, dal dopoguerra in poi, non è stata mai davvero alternativa.
Non lo era il partito comunista nei confronti della democrazia cristiana, non è lo è stato e non lo è il PD nei confronti del PDL. Gli elettori hanno dovuto scegliere sempre tra zuppa e… pan bagnato. Non poche volte gli amministratori del centrosinistra hanno amministrato peggio di quelli del centrodestra, la giunta Del Turco è stato un disastro non meno della giunta Chiodi e i nove anni del Sindaco Sperandio non hanno fanno meno danni a Teramo degli anni di Chiodi e poi di Brucchi.
Quanto alla provincia… meglio che Verrocchio lasci perdere (la giunta D’Agostino è stata una tragi-commedia), così come è meglio che lasci perdere a proposito delle nomine nei vari enti pubblici: quella di Giacomino Di Pietro è il non plus ultra dell’affidamento ad incapaci di compiti di gestione di enti pubblici.
Le spartizioni di incarichi ad amici e ad amici di amici, poi… non sono state meno scandalose di quelle del centro-destra, così l’imboscamento di non pochi uomini dello schieramento di centro-sinistra in istituzioni ed enti governati dal centro-destra, in un osanna al consociativismo e al trasversalismo di stampo massonico (Di Gennaro alla Tercas ne è stato l’inno ufficiale e Maranella al Parco l’emblema).
La finta alternativa ha distrutto Teramo e i teramani, i quali hanno pensato per anni che la sinistra fosse l’alternativa al centro (la destra era fuori dell’arco costituzionale), che Gaspari fosse l’alternativa a Natali e viceversa, che Nisii fosse l’alternativa a Tancredi e viceversa, e oggi credono che Paolo Gatti e Paolo Tancredi siano alternativi tra di loro, così come il centro destra e il centro sinistra. Solo pochi hanno capito che sono alternativi come la zuppa e il pan bagnato, come due facce della stessa medaglia.
E poi, Verrocchio… fino a quando, al solo spargersi nell’aria dell’odore (o è una puzza?) di elezioni, il PD ipotizza o lascia ipotizzare la riesumazione di personaggi come Ginoble e Verticelli, di alternative il tuo partito ne propone davvero poche. Così, come unica alternativa al dire e al fare tante sciocchezze, ti propongo di stare zitto.
Simon Soel
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