Salta al contenuto principale

Il libro della Domenica: Viaggio al Termine della notte

di Christian Francia
3 minuti

È facile leggere Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, il suo tono sproloquiante, la sua vis polemica, la sua coprolalia diffusa, la sua valanga verbale.
Ed è naturale invaghirsene, tanto quanto lo è aborrirlo.
Più difficile, ma molto più intenso, è rileggerlo.
Perché il Voyage è un libro che sembra non prendersi sul serio, inizia e finisce con insignificanti pretesti, fa di tutto per dissacrare, per smontare, per sezionare, ma è figlio di una ispirazione superiore che viene direttamente dalle viscere, dal DNA.
È il grande fiume della vita quello che Céline ha saputo dipingere perché molto più di altri vi ha nuotato, spesso in apnea, fino ad annegarvi.
Gli schermi e le ipocrisie, che pure sono necessari a molti scrittori per eliminare il sapore amaricante dei sentimenti e delle umane vicende, sono del tutto assenti in questo libro che inquadra senza pietà alcuna l’occhio vitreo dell’animale uomo appena macellato.
Il Voyage è la pietra di paragone di ogni mia aspirazione, il paradigma di ogni mio ideale di vita.
Si ride tanto fra queste pagine, e tanto si piange per la profonda disperazione che vi trasuda.
È il testo della vita, che suona le note più ineffabili, parallele alla nostra realtà interiore ed esteriore.
È il romanzo che ti spiega chi sei, se non ci hai mai pensato abbastanza, ma è il libro che ti commuove per come riesce a dirtelo, se ci avevi pensato pure troppo.
È la prova inconfutabile che la vita non serve a niente, al di sopra di ogni spiritualità e di ogni fiera delle vanità.
È l’incontro che ti cambia, che spazza via depressione e malinconia cancellando ogni ricerca di senso.
È il libro dei libri, la bibbia del disincanto, l’esilio da se stessi ed il ritorno alla propria nullità.
È il viaggio di tutti i viaggi, il Voyage per antonomasia. Quello che ci porta a guardare dritto in faccia la fine del tunnel, finalmente liberi dalla paura.
Tutto questo è il Voyage: la sberla in faccia dell’amante, il pugno nello stomaco dell’amico, lo schiaffo di un padre.
Ma è anche morboso, amorale, umorale, fotografia di una società agonizzante preda di una voluttà suicida.
È un trattato sulle miserie umane, da quelle materiali a quelle spirituali e morali.
Ma soprattutto è il romanzo che cancella l’amore dall’orizzonte dello scibile; semplicemente svapora dal pensabile, dall’immaginabile e perfino dal desiderabile.
L’anima è putrescente al pari del corpo, e per avere risposte definitive a domande ataviche quanto irrisolte, non si può che ficcare le mani là dove il buio diventa notte, l’oscurità a tempo indeterminato che nessuna luce può diradare. Ma con la consapevolezza che guidando a fari spenti e a folle velocità si può attendere ad occhi spalancati lo schianto definitivo, con la lucidità di chi non si sia mai fatta la menoma illusione.
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Il libro è tutt'ora all'indice in (Christian) Francia:)
" La tristezza del mondo assale gli esseri come può, ma ad assalirli sembra che ci riesca quasi sempre". Grazie per avermi fatto fare un tuffo nel passato, lo rileggerò molto volentieri.
Christian ho 45 anni e ti amo. Amo il tuo essere folle e determinato. Tu e quell'altro folle di Falconi, siete veramente molto sexi. Buona Domenica. Tua moglie è fortunata.
Francia... ti corteggiano pure adesso...:)
...il più inquietante fra tutti gli ospiti...
Ho 32 anni, sono alta bionda e occhi verdi. Chi di voi due mi vuole sposare? Ma come fate? Ogni mattina? Siete pure boni. Ottima scelta. grande libro.
Dispiace vedere pubblicizzato nuovamente in questo blog il solito modello di donna provocatrice, ardita e poco corretta. Sono altre le donne di cui si dovrebbe parlare...servono esempi anche per le più giovani.
Ma perche non si trovano nelle librerie di Teramo, libri su una nostra realtà storica, il brigantaggio a Teramo o provincia dopo l'unità d'Italia? Forse non li ha scritti mai nessuno.