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Il libro della Domenica: I pesci non chiudono gli occhi

di I due Punti
2 minuti

Ricordi, Infanzia  che diventa adolescenza, voglia di crescere, mare, sole, pesca, emozioni, paure, giustizia. Mescolare il tutto per ottenere un impasto fresco da gustare velocemente in 115 pagine.
Un libro durato, per me, il tempo del tragitto in pullman Roma - Teramo. Le parole di Erri De Luca hanno sempre il potere di rivelarsi fonte di apprendimento.
Con questo scrittore che ormai di esperienza ne ha tanta, si impara sempre molto.
 “Scrivere per me è come convocare il passato”, questa è la frase che Erri De Luca ripete spesso nelle sue interviste, ed è proprio quello che fa nel suo ultimo libro.
 Tornando indietro di cinquant’ anni ci racconta come l’ infanzia di un bambino di dieci anni subisce un cambiamento, voluto, cercato, meditato.
“Il mio corpo non mi sta a cuore e non mi piace. E’ infantile e io non sono più così. Lo so da un anno, io cresco e il corpo no. Rimane indietro. Perciò pure se si rompe non importa. Anzi se si rompe, da lì dovrà venire fuori il corpo nuovo”.
La voglia di diventare adulto lo porta ad osservare attentamente il modo di porsi delle persone nei suoi confronti. Essere interpellato dalla madre per una decisione importante è il campanello d’allarme, sopportare in silenzio le ferite a contatto con l’acqua salata del mare
equivale a salire un altro piccolo gradino nella scala da percorrere per diventare un uomo.
E poi l’inaspettato: quel sentimento inspiegabile che fa battere il cuore nei confronti di una bambina.
Un racconto semplice , che lascia un pensiero profondo su cui riflettere, il senso di giustizia è in primo luogo l’argomento che ci rende ancora oggi incerti. La giustizia è una consolazione?
Ma soprattutto esiste? Due ragazzini di dieci anni intrecciano le loro opinioni a riguardo e si comportano di conseguenza.
Erri De Luca servendosi ancora una volta  di personaggi immaturi riesce a realizzare un racconto ricco di temi interessanti e impegnativi, non tralasciando mai quel sentimento misterioso chiamato amore.

( De Luca Erri, I pesci non chiudono gli occhi, pp.115, Feltrinelli, euro 12.00)

Viviana Zechini
 

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Commenti

il libro sarà anche bello ma la recensione è davvero brutta
naturalmente scherzo ... complimenti per la recensione, prestò leggerò il libro
Non vrreoi essere scortese, ma credo che l' operato di Riccardo Redaelli ed i risultati ottenuti, non possano minimamente essere messi a confronto con quelli dei F.lli Trami. Mi pare che il nome del mastrobirraio Redaelli venga utilizzato un po' troppo spesso in modo negativo, semplicemente per mettere in buona luce il birrificio dei F.lli Trami. Forse sarebbe meglio se ognuno pensasse per se e raccogliesse i meriti per il duro lavoro e l' impegno impiegato, senza guardare nel piatto degli altri. SARA' LA BIRRA A PARLARE!! Cordiali saluti.