Andrea abbraccia tutte le persone che non conosce, in più gli tocca anche la pancia: questo è il suo modo per presentarsi e trovare coraggio. Lui non ha paura, ma gli estranei sì. Andrea è un ragazzo autistico lo è dall’età di tre anni, ma per lui la vita è comunque un dono (www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/297447/golia-padre-figlio-e-autismo.html). Egli sembra carpire l’anima alle cose come nessuno alla sua età riesce a fare. Andrea inoltre è fortunato: ha una famiglia unita e un padre splendido, Franco, che nel 2010 ha voluto regalargli l’emozione di un lungo viaggio.
Padre e figlio insieme: una straordinaria avventura on the road tra gli Stati Uniti e il Cile.
Se ti abbraccio non aver paura (di Fulvio Ervas, edito da Marcos y Marcos) è il racconto di questo viaggio, ma è anche molto di più. È la testimonianza della scoperta della malattia, della paura e dell’impotenza, di un amore infinito.
Dopo la diagnosi “scoppia un uragano, due uragani, sette tifoni” e davanti a un bicchiere d’acqua Franco immagina che “l’acqua potesse lavare i pensieri, trascinare ai reni il problema e dai reni fuori”, lontano da lui. Così però non è stato e Andrea da quel giorno è molto cresciuto: “la biologia ha una sua forza”.
Le sue settimane sono colorate: rosse, verdi, gialle (mai però viola) e conseguentemente tutti i cibi devono avere quel particolare colore. Inoltre tutte le pagine di carta vengono trasformate in mille coriandoli “come una semina per indicare la via tra questa nostra esistenza e il paradiso”. Tutti i contenitori devono essere o vuoti o pieni; le cerniere dei vestiti o completamente aperte o chiuse. Niente mezze misure: “sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà”.
Franco è consapevole della difficoltà, ma decide lo stesso di partire. E vive un sogno. Il viaggio si svolge prima su una Harley-Davidson da Miami a Los Angeles, poi prosegue in auto in Messico, Guatemala, Belize, CostaRica e Panama. L’ultima meta è Arraial d’Ajuda in Brasile, dove Andrea conosce Angelica (“Angelica bella”) e l’amore.
Per un po’ Franco non pensa al futuro, a cosa ne sarà di Andrea dopo la sua morte…Per un po’ Andrea vive senza bussola come un qualsiasi diciottenne…
“Via, on the road again”.
Maria Cristina Marroni
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