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Cercare gas (e petrolio) nelle Province di Pescara e Teramo

di Enzo Di Salvatore
6 minuti

1. Su “Il Centro” di sabato 26 novembre si dà notizia di quattro nuove richieste di concessioni, avanzate da due compagnie petrolifere, per le “estrazioni di gas” nel territorio delle Province di Pescara e Teramo. Questa notizia mi pare imprecisa per più ragioni: anzitutto, perché non si tratta di “nuove” richieste, ma di richieste che risalgono al 2005 e al 2006; in secondo luogo, perché esse non hanno ad oggetto il rilascio di una “concessione” (di “estrazione” del gas), bensì il rilascio di un “permesso di ricerca”; in terzo luogo, perché il permesso di ricerca non ha ad oggetto solo gli idrocarburi “gassosi”, ma anche quelli “liquidi”, ossia: il petrolio.
Certo, nei rapporti ambientali presentati alla Regione Abruzzo, e sui quali dovrà esprimersi il Comitato di coordinamento regionale – VIA, le compagnie petrolifere dichiarano di voler cercare gas. Ma questa volontà, manifestata attraverso l’intestazione dei rapporti presentati, si scontra con l’ambiguità di alcune espressioni, che ricorrono tra le pagine dei rapporti medesimi.
Prendiamo, ad esempio, quello redatto dalla società “Medoilgas”. A pag. 4 si legge: “In questa sede si vuole sottolineare che un’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi viene presentata al fine di poter iniziare un’attività di esplorazione, ottenendo dalle Autorità una sorta di “esclusività” dell’area per un periodo di sei anni”; a pag. 52, ancora: “L’area oggetto di questo rapporto (Fig. 1 e All. 1), relativa all’Istanza di Permesso di Ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato Villa Carbone, è localizzata nella Regione Abruzzo, interamente in provincia di Teramo”.
Quisquilie, si dirà. Non credo. Dal sito del Ministero dello sviluppo economico – Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche è possibile prendere visione degli estratti delle richieste, pubblicati a suo tempo sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse (BUIG).
Nel caso dell’istanza denominata “Cipressi”, concernente le Province di Pescara e Teramo, il BUIG non specifica affatto se si tratti di permesso di ricerca del gas o di ricerca del petrolio, in quanto in esso si parla genericamente di “ricerca di idrocarburi”.
Tuttavia, nella successiva “Comunicazione di avvio del procedimento” del 20 gennaio 2006, l’Ufficio F3 della (allora) “Direzione generale per l’energia e le risorse minerarie” del Ministero delle Attività produttive scrive: “si comunica che in data 16 gennaio 2006 questa Amministrazione ha avviato il procedimento amministrativo in ordine all’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi “CIPRESSI” in territorio delle Province di Teramo e Pescara”.
Perché, dunque, questa confusione? Perché c’è un punto che non dovrebbe sfuggire e che, invece, ai più sfugge. E cioè: che non esistono richieste per la sola ricerca del gas e richieste per la sola ricerca del petrolio.
Sul BUIG risultano pubblicati solo gli estratti delle istanze che le compagnie presentano per la ricerca degli idrocarburi, non già le istanze nella loro interezza.
Ma sarebbe sufficiente procurarsi il “modulo di presentazione di una istanza di permesso di ricerca”, che il Ministero mette a disposizione delle compagnie petrolifere, per capire che ogni richiesta comprende tanto la ricerca del gas, quanto quella del petrolio.
Sul modulo, infatti, compare già prestampata la seguente dicitura: “La società (…) chiede (…) che le venga accordato il permesso esclusivo di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi convenzionalmente denominato …”. Le compagnie, dunque, non devono far nulla. Se non completare quanto già previsto per loro dal Ministero.

2. Ma se così è, la questione dei permessi di ricerca si fa più complicata. La Regione Abruzzo rende noto che “chiunque può presentare in forma scritta istanze, osservazioni e pareri sull’opera entro 45 giorni a far data dalla pubblicazione dell’avviso sul BURA” (11 novembre 2011).
Questo avviso pubblico ha ad oggetto unicamente il gas, non il petrolio. Dunque: i cittadini sono invitati a dire quel che pensano sui progetti di ricerca del gas e non anche quel che penserebbero se sapessero che la ricerca ha ad oggetto persino il petrolio.
In secondo luogo, e ciò costituisce un passaggio assai delicato della questione, il fatto che la ricerca abbia ad oggetto anche gli idrocarburi liquidi fa sì che si applichi automaticamente la legge sul petrolio varata dalla Regione Abruzzo nel novembre dello scorso anno (legge n. 48 del 2010).
Questa legge, infatti, trova applicazione ad ogni tipo di attività petrolifera e, dunque, anche alla ricerca degli idrocarburi liquidi.
Ciò comporta che il Comitato di coordinamento regionale – VIA, nell’effettuare la valutazione di impatto ambientale, debba muovere dalla presunzione di incompatibilità della ricerca: una incompatibilità che investe talune parti del territorio regionale e che sarebbe da ritenere assoluta, posto che per le altre aree – come per quelle agricole – il Comitato è tenuto, invece, a valutare, di volta in volta, la loro compatibilità con le attività petrolifere. Dimostrazione, questa, che, nel silenzio dei rapporti ambientali presentati dalle compagnie, graverebbe tutta sul Comitato e che non potrebbe certo risolversi in una mera clausola di stile.

(f.to e loghi gianlucascerni.it
abruzzono-triv.blogspot.com
no-petrolio-abruzzo.com)

 

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Commenti

...giustamente... Il pdl, con chiodi al comando abruzzese, vuole aprire la regione "giardino d'Italia" agli inceneritori ed alle trivellazioni per il petrolio, nonchè, qualche tempo fa, alle centrali turbogas.... Cosa manca? Non so, magari facciamo pure due tre centrali nucleari; abbiamo la piana del fucino che potrebbe tornare lago, per lo scarico dei rifiuti tossici; all'interno del gran sasso, in linea con la politica del pdl, potremmo mandare a fanculo gli scienziati e riempire i vuoti coi rifiuti solidi urbani; potremmo scavare la Maiella per cercare il carbone; e spianare i boschi di Pescasseroli per fare un centro commerciale... Ma la volete smettere si o no? Ogni giorno, ogni giorno sui giornali si legge di qualche "politico" del partito delle libertà vigilate che viene arrestato...ogni giorno. DIMISSIONI DEL PDL DALLA SCENA POLITICA ORMAI LA LORO NON POLITICA E' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI IL MONDO INTERO SE NE Eì ACCORTO DA 15 ANNI ALMENO, NOI QUANDO? DIMISSIONI
Camilo, quand'è che andiamo sulla sierra? Perchè questi qui delle nostre ragioni (sacrosante) se ne fanno un baffo............................
Quando vuoi amico mio. Quando vuoi. Bosco Martese è più vicino, e fa paura lo stesso. infatti il nostro sindaco ed i vari presidenti di regione e provincia pidiellini non ci vanno mai. Potremo comunque iniziare con il presentarci ai consigli comunali e sederci con in mano un pò di telecamere... Così tutte le cazzate che dicono le mettiamo su you tube ed il mondo intero guarda il loro bassissimo livello culturale. DIMISSIONI Ciao Bakuin