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Il futuro del petrolio in Italia: a proposito di una recente intervista rilasciata da Chicco Testa

di Enzo Di Salvatore
5 minuti

Chicco Testa, che negli anni ’80 è stato Presidente nazionale di Legambiente, è oggi parte della Board and Management della Medoilgas, la società petrolifera attiva nell’esplorazione e nella produzione di idrocarburi liquidi e gassosi nell'area del mediterraneo: la stessa che a breve potrebbe ottenere la concessione Ombrina mare in Abruzzo. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa a Leo Amato de Il Quotidiano della Basilicata Testa valuta “strapositivamente” la proposta avanzata dal segretario nazionale del PD, Matteo Renzi, con la quale si vorrebbe recuperare quanto contenuto nel disegno di legge di revisione costituzionale presentato a suo tempo dal Governo Monti. Secondo Matteo Renzi, infatti, “non è accettabile che in tempi di difficoltà economica la politica continui con i suoi carichi di costi e le regioni si trasformino in dei macro Stati che pensano di poter governare tutto”.

E per questa ragione occorre porre rapidamente mano al Titolo V della Costituzione e stabilire che alcune materie – come appunto l’energia – tornino alla competenza esclusiva dello Stato.
Nell’intervista, il giornalista rivolge a Testa la seguente domanda: “In Abruzzo sembra essere stato il Governo a mettersi di traverso al progetto. Cosa cambia se da domani la Regione non avrà più voce in capitolo?”.
A questa domanda Testa risponde che, in effetti, il procedimento per il rilascio del titolo si è momentaneamente arenato presso il Ministero, ma “soltanto da un punto di vista formale”, in quanto “l’opposizione del Ministro Orlando, stando a quanto mi è stato riferito, sarebbe da attribuirsi alle pressioni di alcune forze politiche regionali preoccupate per i riflessi sulle prossime elezioni. Non la Regione, sia chiaro. Tant’è che il presidente mi ha ripetuto più volte di non avere poteri per intervenire sulla questione”.

Cosa c’entri questo con la riforma del Titolo V, però, sfugge: lo stesso Presidente della Regione Chiodi gli avrebbe detto di “non avere poteri per intervenire sulla questione”; sebbene – stando a quello che riferisce Testa – dovrebbe dedursi che per alcuni politici abruzzesi il problema siano le elezioni regionali alle porte e non tanto il progetto Ombrina in sé. Inquietante.
Poi Testa, dopo aver tacciato di egoismo territoriale le Regioni del Sud Italia, passa ad affrontare la questione petrolifera in Basilicata e sostiene che la Basilicata “ha bisogno di investimenti enormi” nel settore, in modo da far fronte alla situazione di povertà in cui versa.

C’è bisogno di ricordare a Testa che da anni la Basilicata è interessata da progetti petroliferi e che nonostante questo la sua economia non è affatto migliorata? Come mai – tanto per dirne una – il prezzo del carburante alle pompe di benzina è di gran lunga superiore a quello di molte altre Regioni? Non sarà forse che una volta ottenuta la concessione all’estrazione il petrolio è di chi lo estrae e non della Regione e nemmeno dello Stato? La società petrolifera, infatti, ne fa quel che vuole. Lo sanno tutti. In cambio essa è tenuta a versare allo Stato solo un corrispettivo su quanto estratto (le c.d. royalties) e di questo solo una parte esigua va alla Regione e agli enti locali interessati.
Non è un problema ideologico, ma una questione di rapporto costi-benefici: che, però, Testa sposta sul secondo termine del rapporto.

Tant’è che per convincere il lettore dei molti benefici che il petrolio apporterebbe ai territori – da lui definiti “egoisti” (il che già basterebbe a smentire che i costi siano inferiori ai benefici) – Testa afferma che le attività petrolifere sono perfettamente compatibili con le esigenze di tutela ambientale (i.e.: con la presenza di aree naturali protette) e con il turismo, omettendo, però, di precisare che il rilascio di un titolo minerario può condurre – com’è appunto accaduto in Basilicata con il progetto “Tempa Rossa” – all’espropriazione dei terreni dei cittadini egoisti. In questo caso, ci sarebbe da chiedergli quale beneficio possano trarne gli agricoltori, visto che a seguito dell’espropriazione sarebbe da corrispondere loro solo una manciata di spiccioli.

Ma  Testa, appunto, non lo spiega. Ed anzi subito dopo si mostra scandalizzato del fatto che in Parlamento si discuta dell’opportunità di prevedere che le attività petrolifere debbano essere preventivamente assoggettate a valutazione di impatto sanitario: “Ma ci rendiamo conto?” – esclama Testa . “È come se mettendosi in auto ogni mattina uno debba pensare agli effetti sulla salute che avranno le emissioni dal tubo di scappamento”. Il che – come si vede – non equivale a negare che quelle attività possano essere nocive per la salute del cittadino (egoista), bensì solo che non avrebbe senso preoccuparsi di verificare in che misura ciò lo sia; perché se così fosse dovremmo anche pensare agli effetti provocati dalla “emissioni dal tubo di scappamento”.

Ed infatti. Perché mai non dovremmo preoccuparcene?  


 

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Commenti

testa di..............
Dansind, troppo facile... mi hai tolto il titolo dalla bocca! Il fregnone in questione fa parte di quella stirpe di rampanti che ha rovinato la sinistra italiana. Arruolati nella schiera dei maggiordomi dei grandi papponi nazionali e internazionali che hanno ridotto sul lastrico la maggioranza degli italiani, l'egoismo personificato. Renzi il loro ultimo degno rappresentante. La notte è ancora lunga purtroppo. Avanti Popolo! Non grilli parlanti.
huahuahua La sinistra imprenditoriale al potere. L'Abruzzo verrà distrutto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Chicco_Testa Deputato per PCI e PDS (1987-1994)[modifica | modifica sorgente] Eletto alla Camera dei deputati per due legislature, nelle liste del PCI nelle elezioni del 14 giugno 1987, poi riconfermato con il Pds fino al 1994. Ha presentato diverse proposte di legge come primo firmatario[1], tra le altre: norme per l'attribuzione alle associazioni di protezione ambientale di compiti di vigilanza in materia di reati ambientali[2], per l'istituzione di un'anagrafe generale delle sostanze inquinanti[3] e per l'istituzione della provincia di Sulmona[4]. Nell'XI Legislatura ha proposto disegni di legge per la prevenzione, il controllo e l'informazione in materia di ricerca, sperimentazione e produzione di nuove combinazioni di materiale genetico[5], la disciplina della valutazione d'impatto ambientale[6], l'individuazione del danno pubblico ambientale[7] e il trasferimento del Corpo forestale dello Stato presso il ministero dell'ambiente[8]. Dirigente industriale[modifica | modifica sorgente] Dal 1994 al 1996 è stato Presidente del consiglio di amministrazione di Acea, Azienda Comunale Energia e Ambiente del Comune di Roma. Dal 1996 al 2002 è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel e membro del Consiglio di Amministrazione di Wind. Durante la sua presidenza, Enel è stata parzialmente privatizzata con un IPO del valore di 15 miliardi di euro ed è stata fondata Wind, il terzo operatore mobile italiano. È stato inoltre membro dell'Expert Advisory Committee dello European Carbon Fund e Presidente del Comitato Organizzativo del 20º Congresso Mondiale dell'Energia, promosso dal WEC-World Energy Council e che si è svolto a Roma dall'11 al 15 novembre 2007. È stato membro del Consiglio di Amministrazione del gruppo Riello (leader italiano nei sistemi di riscaldamento) dal 2002 al 2004. Dal 2002 al 2005 è stato membro dello European Advisory Board di The Carlyle Group (Private Equity), presidente del consiglio di amministrazione di S.T.A. S.p.A. (Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma) e Presidente del Kyoto Club. È stato inoltre Presidente, fino al 2008, della società Roma Metropolitane, appartenente al comune di Roma, volta allo sviluppo della rete metropolitana. Chicco Testa è Presidente di Telit Communications Plc e di EVA, Energie Valsabbia, società che sviluppa e costruisce impianti idroelettrici e solari e Vice Presidente di Idea Capital Funds sgr spa e di Intecs S.p.A[9]. Dal 5 luglio 2012 è anche presidente di Assoelettrica[10]. Dall'ottobre 2012 fa parte del Board and Management (Non-Executive Director) della Mediterranean Oil & Gas Plc, compagnia attiva nell’esplorazione e nella produzione di idrocarburi liquidi e gassosi nell'area del mediterraneo. Padre di due figli.
La cosa più importante da capire, in primo luogo è che la concezione Destra/Sinistra è solamente una truffa. Questi individui destrorsi e sinistrati lavorano per potenti gruppi di potere (interni ed esteri). Questi gruppi di potere trattano affari e business e assorbono tutte le risorse che i cittadini mettono a disposizione sotto ogni forma*. Il solito modo di dire : "I politici sono dei camerieri..." ecc. a mio dire non è valido. I politici sono dei garanti, potremmo dire quasi avvocati di questi criminali, mantengono lo status dei loro Sovrani nonchè il proprio sono pagati per questo. Chi li ha legittimati? Che cosa avete ottenuto in cambio alla fine? Uscire dal buio culturale è davvero difficile a quanto pare, anche se in realtà potrebbe essere così semplice. La gente è smarrita nel nulla chissà da quanto, non riconosce più cosa è giusto e cosa è sbagliato. Articolo egregio, complimenti. Saluti *Vi siete mai accorti che non vengono più garantiti/riconosciuti neanche i diritti fondamentali (sanità - istruzione - dignità umana e vita) e tutto viene diluito in una raccapricciante falsità che passa ormai inosservata? E le decine di milaeuro di tasse, dove finiscono? Ci stanno uccidendo e stanno usando i nostri soldi per farlo. Aprite gli occhi.