IDV contro Fli. D'Alessandro contro Rabuffo.
A tarda notte di ieri l’altro, il Consiglio regionale, dopo un acceso e lungo dibattito condito di aspre polemiche, ha approvato la nuova riperimetrazione
della riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi (Te). “Un provvedimento condiviso da una maggioranza insolitamente compatta, che per
distruggere la riserva del Borsacchio – perché di questo si tratta – ha riservato tanta forza quanta non ne aveva mai dedicata ai problemi del lavoro, dello sviluppo, della sanità e del sociale”, è quanto dichiara il vice Capogruppo regionale dell’IdV, Cesare D’Alessandro.
“La maggioranza di centrodestra consente a pochi di fare i propri interessi, mentre molti, tanti, tantissimi cittadini, le giovani generazioni, perderanno una delle oasi faunistiche più belle del Mediterraneo. Tutto ciò lo dobbiamo non solo a Rabbuffo, che in Consiglio regionale rappresenta più il cemento che i cittadini; lo dobbiamo soprattutto a Chiodi, il quale scientemente, contro l’interesse di tutti gli abruzzesi, ha portato avanti una battaglia durata undici ore, per affermare che le riserve naturali, nella nostra regione, si possono tranquillamente togliere, dopo che ben cinque leggi ne avevano garantito l’istituzione e l’esistenza. Da questa battaglia”, prosegue Cesare D’Alessandro, “non escono sconfitti gli ambientalisti né i cittadini che avevano voluto e difeso il Borsacchio; escono sconfitti la buona politica e soprattutto le forze della destra, che nel nostro Paese, nella nostra Regione, vivono un rigurgito da anni ’90, quando impegnarono tutta le proprie forze per impedire la creazione dei Parchi nazionali del Gran Sasso – Laga e della Maiella. Dopo aver messo mano al Borsacchio – addirittura il Capogruppo del Pdl, Venturoni, avrebbe voluto cancellarlo del tutto, avendo presentato a tale scopo una proposta di legge –nessuna riserva, oasi o parco regionale, è più al sicuro dagli interventi devastanti che possono intervenire su pressione di lobbyes chiaramente individuabili, i cui interessi mai collimano con quelli generali. Ma noi non ci arrendiamo, ricorreremo in tutte le sedi, dal Collegio per le Garanzie Statutarie sino alla Corte Costituzionale, se ci sarà possibile, per impedire quello che consideriamo un vero scempio ambientale”, conclude il Consigliere dell’IdV, “consumato ai danni delle generazioni più giovani e di tutti coloro che credono in un rapporto tra cittadino e territorio basato sul rispetto e sulla tutela di quanto la natura ci ha donato”.
Ieri sera il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge n. 79 del 2009 che prevedeva la ridefinizione dei confini della Riserva Naturale del Borsacchio. Pertanto, dopo molti mesi, la riperimetrazione è finalmente legge.
Come è noto, la proposta di riperimetrazione era non solo condivisa dai Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi e dalla Provincia di Teramo, ma voluta e sostenuta da moltissimi cittadini e varie associazioni di categoria che hanno subito per sette anni numerose ingiustizie dovute dalla scelta incomprensibile di non voler mai attivare la riserva attraverso la nomina dell’ente gestore della Riserva e l’approvazione del PAN. Le misure di salvaguardia che scattano subito dopo l’istituzione di una Riserva naturale impongono numerosi divieti che di fatto bloccano qualsiasi tipo di attività all’interno del perimetro, ma queste devono avere carattere provvisorio e di breve durata. Contrariamente a quanto previsto dalla legislazione nazionale e regionale, dette misure straordinarie sono divenute per la Riserva del Borsacchio la normalità.
Con la nuova riperimentrazione, l’area del Parco viene addirittura ampliata, arrivando a 1150 ha circa. Perciò, tutte le bugie e le accuse dei così detti ambientalisti risultano essere infondate. Inoltre, tutte le aree di interesse faunistico e/o vegetazionale o naturalistico tanto decantate sono all’interno del perimetro approvato.
Adesso sarà possibile completare il contratto di quartiere nella zona dell’Annunziata attraverso la realizzazione della centrale di teleriscaldamento ed impedendo così che il Comune di Giulianova debba rinunciare e restituire i finanziamenti ottenuti dallo Stato per questo scopo.
Finalmente ha perso in Consiglio, grazie anche al voto favorevole dal PDL e di Claudio Ruffini, un vecchio modo ideologizzato di fare ambientalismo. La vicenda che ci ha coinvolti sul Borsacchio apre ulteriori riflessioni. Basti pensare che in Abruzzo sui 30 – 35 Parchi e Riserve istituite, soltanto in uno esiste il Piano del Parco (PAN), ed il Borsacchio, come detto non fa eccezione. Bisogna interrompere quella politica di certi ambientalisti che è solo demagogica e spinta dall’intento di bloccare il territorio. Non è più possibile considerare la tutela dell’ambiente senza preoccuparsi della sua valorizzazione, che si ottiene attraverso la costituzione dei comitati di gestione, attraverso l’approvazione dei PAN e destinando risorse economiche affinché le aree protette possano funzionare. Diversamente, non otteniamo nulla se non l’impoverimento del nostro territorio e di chi si ritrova suo malgrado solo a subire divieti senza mai poter vedere i vantaggi di essere all’interno di un’area protetta.
Arch. Berardo Rabbuffo
Capogruppo FLI
Consiglio regionale dell’Abruzzo
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