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Re Giorgio I il "Temporeggiatore"

di I due Punti
4 minuti

Oggi è lui il Re. Re Giorgio I. Prendiamone atto una volta per tutte. Ha ragione Francesco Damato nell'articolo comparso su Il Tempo di oggi. È il protagonista della politica italiana, colui che brilla di luce propria in una stagione da tardo impero, da fine dei giochi. Io aggiungo però un attributo: "Il Temporeggiatore".
Occorre premettere che il nostro Presidente non è proprio l'ultimo dei venuti, non è un novizio della politica. Ha vissuto tutte le stagioni (belle e brutte) della Prima Repubblica  e si è ritrovato ad essere padre nobile della Seconda. Ne conosce le forme, i linguaggi più o meno cifrati, criptici e, soprattutto i tempi non dimentichiamocelo. In buona sostanza è un "professionista". Ma se è palese a tutti l'esercizio istituzionalmente corretto ed equilibrato della sua Presidenza è altrettanto evidente (dovrebbe) l'appartenenza ad una "fazione", il suo essere intimamente legato ad una parte politica. Un uomo delle Istituzioni, di sinistra. Nulla di eccezionale, nulla di negativo, non è ne il primo ne l'ultimo......
Deve essere difficile, però, per il nostro Presidente, conciliare il "Cuore" con la "Ragione" e specialmente se la "Ragione Politica" ti spinge a pugnalare il "Cuore".
Mi spiego! Gli elementi politici della crisi italiana, a mio modesto giudizio sono tre (perlomeno facendo una sintesi):
1) la totale deficienza (dal lat. deficere = mancare, far difetto, non bastare) dell'attuale governo in carica, decostruito di ogni sostanza politica, amministrativa e, non ultima, etica.
2) il richiamo costante della U.E., in aggiunta  alla lettera della B.C.E. Insomma, i cinque punti che riassumono impegni economici e politici, da attuare con immediatezza, prima che insieme ai miliardi ed alla credibilità bruci anche Roma. Un commissariamento bello e buono.
3) L'attuale centro-sinistra, per intenderci: dalla "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto in poi. Assemblato, come alternativa al berlusconismo e non alla politica del centro-destra (le ritengo cose distinte o almeno lo sono state per un determinato periodo) e, pieno di buone intenzioni. Ma come diceva Samuel Johnson: « l'inferno è lastricato di buone intenzioni».
Bene! Il compito di Re Giorgio non è dei più semplici. La "Ragione Politica" lo spinge a prendere atto della fine del governo Berlusconi. Lo spinge ad interrompere il mercato delle vacche. Lo spinge all'azione, ad un sussulto di dignità della classe politica tutta, che solo dalla massima carica della Nazione può e deve arrivare. Dall'alto del colle bacchetta indistintamente. Richiama alla pacatezza dei toni ....alla salvaguardia del bene del Paese.
Il "cuore", quello gli crea tormento. Eh già! Perché il nostro Presidente è troppo avanti con l'età, e conseguentemente con l'esperienza (politica), per non comprendere la fragilità del centro-sinistra. È troppo "scafato" per non capire che è pronta la "restaurazione". È troppo intelligente per non concepire che dietro maldestre alleanze (tutti contro il Berlusca) c'è il vuoto. È troppo lungimirante per non intendere che un'accozzaglia pseudo-riformista sarebbe del tutto inadatta ad attuare anche uno solo dei punti richiesti da Bruxelles. Governi tecnici, pseudo tecnici......(qualcuno dice Amato, complimenti! Aggiungiamo qualcosina ai suoi 31.000 € di pensione).
Il "cuore" del Presidente batte a sinistra. Ma soffre! Sa che qualunque decisione prenda, a rimetterci sarà la "sua" parte politica. Infatti chiunque governerà dal momento successivo alla caduta del centro-destra (governi tecnici o elezioni politiche) avrà dinanzi una stagione molto più complessa e drammatica di quella che stiamo vivendo. E siccome la "sua" parte politica sarà inevitabilmente protagonista, ha il timore (fondatissimo) di consegnarle la "patata bollente".
Allora?
 Allora! Il nostro Presidente ha parlamentarizzato la "crisi". Ha fatto un giro "informale" di consultazioni. Prende tempo, temporeggia. Come diceva Guicciardini? «...si fermò a Montefuscoli, per temporeggiarsi, senza tentar la fortuna....».
In ballo, purtroppo, sono la fortuna ed il futuro del Paese.

Alessio D'Egidio

        




 

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Commenti

Grande Alessio! Finalmente!! Pur ritenendo,come sempre,pregevole il tuo commento,sono totalmente in disaccordo sulle tue conclusioni, sicuramente legittime e,forse, veritiere,cmq tantodiplomatiche quanto coraggiose recuperano la figura di un Presidente che lo avvicina molto,troppo all'Immenso Sandro Pertini.E' vero! La tua spiegazione è l'unica possibile,per chi, come te, considera la politica come volontariato puro e disisnteressato,ma nondimeno trovo ingiustificabile il tempo concesso a B. per "preparsasi" alla fiducia del 14 dicembre 2010. Il Pd è cosè e sa trovare la strada maestra per dimostrare a tutti i cittadini di voler fare gli interessi dell'Italia e solo di questa e non soltanto della sua bottega.Fare gli interessi dell'Italia,a mio avviso,il Pd lo può e lo deve dimostrare in un solo modo. Rendere ufficiale e valido per tutti gli iscritti,nessuno escluso tranne il candidato premier,il limite dei tre mdanati parlamentari e,aggiungo, deve aggiungere a questo anche un altro impegno irrinunciabile:divieto assoluto di proporre nella lista di eventuali,futiribili ministri,coloro che hanno fatto parte dei due precedenti Governi Prodi...
"...Il Parlamento è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo... sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli... da solo un simbolo è privo di significato ma con un bel numero di persone alle spalle far saltare un palazzo può cambiare il mondo..." Vai Presidente. Da solo, sei rimasto l'unico uomo credibile che abbiamo.
Ho il massimo rispetto per il Presidente G. Napolitano, una persona onesta e democratica, ma non credo ai citati travagli e alle sofferenze di cuore e di sentimenti. Napolitano ha condiviso e condivide (purtroppo) la politica e le scelte del gruppo dirigente del PDS-DS-PD, dal PCI al suo scioglimento.