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Gli Studenti di TBA scrivono al Presidente-Rettore D'Amico

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All’attenzione del Magnifico Rettore Presidente ARPA (Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi) Prof. Luciano D’Amico dell’Assessore ai Trasporti del Comune di Teramo Giorgio Di Giovangiacomo del Direttore Generale dell’Università degli Studi di Teramo Dott.ssa Maria Orfeo del Presidente del Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale di Teramo Prof. Fulvio Marsilio del Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo Prof. Pier Augusto Scapolo

Il Corso di Laurea in Tutela e Benessere Animale è, dalla sua istituzione nell’anno 2002, un fiore all’occhiello dell’Università degli Studi di Teramo. È nato con l’obiettivo didattico di formare delle professionalità in grado di avere approfondite conoscenze utili per operare nel vasto campo del benessere animale. Negli anni la sua evoluzione ha sempre garantito ai propri iscritti diverse opportunità dal punto di vista formativo, mentre ai propri laureati diversi vantaggi dal punto di vista occupazionale. Viene presentato nel panorama nazionale dell’offerta universitaria come unico corso italiano di questo genere. Per questo motivo numerosi sono gli Studenti di diverse provenienze geografiche, italiane e non, che si iscrivono a questo Corso di Laurea a Teramo.

La politica Rettorale negli ultimi anni ha incentrato la sua campagna di comunicazione e orientamento anche sul Corso in Tutela e Benessere Animale. Basti citare l’innovativa offerta formativa del “Patto con lo Studente”, che ha coinvolto anche TBA, e gli ultimi dati registrati che riguardano l’Ateneo teramano che, a differenza degli altri atenei abruzzesi, proprio grazie al Corso in TBA, si è fregiato del dato isolato di aumento maggiore di iscrizioni (da 148 a 205 Studenti).

In quest’ottica di onori e campagne comunicative ad hoc, la realtà che vive uno Studente di Tutela e Benessere Animale rispecchia ben altro. La presente lettera aperta non vuole analizzare in dettaglio tutte le mancanze e le problematiche inerenti a questo Corso di Laurea, che già sono discusse nelle sedi di Facoltà opportune e debitamente impegnate (Consiglio di Corso di Laurea, Commissione Paritetica, Commissione Assicurazione Qualità, etc.). Vuole solamente porre in luce due aspetti principali sui quali è possibile intavolare una riflessione e una discussione in merito per favorire concretamente, e non solo sulla carta stampata, ciò che uno Studente che si iscrive a TBA dovrebbe aspettarsi e vivere come diritto primario per il proprio percorso di studi.

Il primo di questi aspetti riguarda una questione ideologica. Il corso in TBA nasce come parte integrante, quasi come “succursale”, del Corso in Medicina Veterinaria e indubbiamente nasce come parte integrante della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo. Negli ultimi mesi TBA è stata completamente esiliata dal polo scientifico di Facoltà, quindi dalla nuova sede di Piano d’Accio: un titanico progetto di innovazione formativa e sanitaria in campo medico veterinario che però all’atto pratico non rispecchia esattamente le iniziali e conclamate intenzioni (ma anche questo è un altro discorso). Uno Studente che si iscrive a TBA lo fa con la consapevolezza e la speranza di entrare ad essere parte integrante di una comunità scientifica, che lo avvicini alla realtà medico veterinaria di cui fa parte il Corso di Studi e che possa integrarlo nella realtà lavorativa che loattende a conclusione del proprio percorso formativo. All’atto pratico però un iscritto a TBA possiede un indefinito domicilio in un Polo umanistico che, seppur si vuole trasformare in un nuovo ed ulteriore polo scientifico, non ha valore di esistere quando d’altro canto sono stati impiegati milionari fondi pubblici per realizzare il Polo di Piano d’Accio e un Ospedale Veterinario Universitario Didattico. In un’ottica pratica di orientamento uno Studente che si iscrive a TBA ad oggi, e chissà ancora per quanto (visto che il percorso dura soli 3 anni), non vive le aspettative che lo hanno avvicinato a questa scelta.

Il secondo aspetto riguarda invece la praticità del raggiungimento della sede di Coste Sant’Agostino. Lo studente di TBA, che già vive la mortificazione di non essere parte di un polo scientifico, vive tutte le problematiche relative ai trasporti pubblici della città di Teramo. Quest’anno gli Studenti di TBA per raggiungere questa nuova ubicazione, pur mantenendo per propria iniziativa, comodità o legame affettivo le proprie case affittate in zona Molinari (ex sede di lezioni, didattica, formazione ed esami), hanno provveduto ad abbonarsi al servizio di trasporto urbano che gli permette di raggiungere la sede di Coste Sant’Agostino. La spesa affrontata con fiducia era giustificata anche e soprattutto dalla garanzia apparente che il Rettore è il nuovo presidente ARPA. In concreto però non esistono sufficienti linee pubbliche, numero di corse, mezzi e sufficienti orari che possano provvedere al collegamento necessario per seguire lezioni, sostenere prove d’esame, raggiungere servizi utili agli Studenti (segreteria, uffici dei Proff., etc.). In aggiunta, una volta che la quasi totalità degli Studenti iscritti a TBA hanno provveduto ad abbonarsi al servizio di trasporto urbano, è stato fornito loro dalla Facoltà un servizio di bus navetta gratuito, che comunque non garantisce un’offerta adeguata alle necessità degli Studenti. Questo servizio, oltre ad essere scarso in termini di orari e posti a sedere per la totalità degli Studenti (quindi un’offerta che non va ad analizzare il proprio bacino di utenza) è apparso come un controsenso quando tutti gli Studenti hanno provveduto a pagare personalmente un servizio di trasporto urbano.

Questi due aspetti mettono in luce come la considerazione degli Studenti di TBA sulla carta viene “ricordata” per aumentare il numero delle iscrizioni ma poi, all’atto pratico di accoglienza e servizi, mostra gravi e ingiustificate carenze. Questi aspetti non fanno altro che privare dei minimi diritti Studenti già in difficoltà che ripongono le loro speranze, aiutati dalle proprie altrettanto fiduciose famiglie, e il proprio futuro ad un sistema che alla base non dimostra nessuna volontà di accoglienza e ospitalità nei confronti di giovani menti che andranno ad offrire il proprio innovativo contributo al panorama sanitario nel campo della Medicina Veterinaria.

Studenti Facoltà Tutela e Benessere Animale

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