Salta al contenuto principale

Caro Presidente Catarra...questa lettera è di una precaria

di I due Punti
6 minuti

Ho pensato molto a cosa scrivere in questo lettera per non risultare patetica, o supponente, o chissà che altro. Ma poi ho deciso di raccontare solo la verità, o meglio "i fatti, senza pregiudizi" (leit motiv di questo blog).
Mi sono laureata a pieni voti e a 23 anni a Teramo, provenendo da un'altra regione del sud Italia. Uno dei primi concorsi che ho "provato" nel 2002, fiduciosa del mio fresco bagaglio culturale, è stato in Provincia per un contratto co.co.co. Strano ma vero, sono stata una delle due selezionate. Non avevo ancora fatto in tempo a riprendermi dalla sorpresa, che sfatava un po' tutti i pregiudizi sulle PP.AA., che mi sono ritrovata responsabile di un servizio nuovo, tutto da costruire!! Ho fatto un po' di tutto, l'addetta alle fotocopie, la progettista, la segretaria, l'amministrativa, l'interprete e la traduttrice, anche la donna delle pulizie quando serviva.......... e, credetemi, è servito tutto, perchè ho imparato tanto e mi ha resa una ragazza in gamba, ma umile, appassionata del suo lavoro ed amata dai colleghi, stimata dai dirigenti e dai politici che, lasciandomi una buona libertà di azione, hanno goduto dei frutti del mio impegno (ricevendo premi, articoli sulla stampa, etc.).
Poi, nel 2007, la svolta: la normativa sembrava favorevole, ed insieme con i colleghi precari abbiamo dato vita ad un movimento di pressione, dapprima contrastato dai sindacati (che temevano una sovrapposizione di ruoli). Poi le forze nuove dei sindacati hanno capito e ci hanno appoggiati nella richiesta di un percorso di stabilizzazione, che è iniziato con un concorso per contratti a tempo determinato di 18 mesi più 18, al fine di raggiungere i requisiti dei 3 anni a TD fissati dalle Finanziarie di quegli anni.
In quei 18 mesi il mio impegno è cresciuto: ero sempre la prima ad entrare in ufficio e l'ultima ad uscire (chi mi conosce lo sa bene), è aumentato il carico di lavoro, ma anche le soddisfazioni. Andava tutto bene, apparentemente, ma non mi convinceva nè l'atteggiamento dei politici, che sembravano "nicchiare" riguardo la stabilizzazione, nè quello dei sindacati, che parevano quasi remare contro.
Poi il patatrac: elezioni provinciali del 2009, storico cambio al vertice e cambio anche di registro. La prima delibera della Giunta Catarra (e io ero lì, al Parco della scienza, in trepidante attesa) ha chiarito a tutti le idee...... proroga di soli 6 mesi, anzichè i 18 necessari: ovvero percorso di stabilizzazione interrotto per sempre. Inizia lo stillicidio...... numerose richieste di incontrare il presidente senza risposta, avvilimento continuo delle nostre prerogative e delle professionalità (precarie e non), inesistente rapporto con la parte politica se non per risolvere loro impellenti necessità. I progetti iniziano a scarseggiare, l'entusiasmo anche. Al contratto di 6 mesi succede un altro di 4, poi di 2...nel mentre nessuna possibilità di "mediare", nessuno ci ascolta, nessuno ci guarda negli occhi per spiegarci. E poi la notizia della società in house, preceduta dalla fama negativa di tali esperienze altrove. Anche qui, nessuna rassicurazione, solo promesse durante il consiglio provinciale dedicato alla costituzione di Teramo Lavoro.
Ma capitemi, quando vi dico che di promesse politiche ne avevamo le tasche piene. Io decido di trovare altro. E anche in questo caso, vinco un concorso fuori provincia (quindi ad un certo punto inizio a capire una cosa che l'ultimo anno in Provincia aveva cancellato dalla mia mente: forse sono brava davvero nel mio campo!!!). Tuttavia, come gli altri, invio il mio c.v. alla neonata Teramo Lavoro, le cui selezioni avrebbero dovuto essere "trasparenti" e rapide, per non lasciare sguarniti i servizi.
Da fine giugno (data di conclusione del mio lavoro in Provincia), sono stata chiamata solo a fine ottobre. Il colloquio con l'AD Cretarola apparentemente va bene. Io però, forte della mia professionalità e dell'autostima ormai riconquistata, oso chiedere un contratto flessibile e part-time, che avrebbe consentito alla società di avermi come consulente ma di assumere anche qualcun altro.
Oggi è il 7 luglio e sto ancora aspettando la risposta del dott. Cretarola.
So che al mio posto sono state assunte due persone senza nessuna esperienza (ed infatti non c'è più un'iniziativa, un progetto, uno studio, prodotto dal mio vecchio servizio), so che dai circa 90 precari della Provincia siamo passati ai 110 precari di Teramo Lavoro (tra cui pochi ex stagisti "trasformati", molte belle donne e qualche portaborse).
So anche che alcuni dei precari storici non sono stati neppure ricontattati, mentre altri, come me, hanno fatto il colloquio pro forma e non hanno avuto più notizie.
Ma questo poco importa. Io ho avuto il coraggio, o la fortuna, di svoltare e di affermarmi altrove, e sempre nel mio campo.
La cosa triste è che altre persone, professionisti anche ormai quarantenni, validissimi e meritevoli di rispetto, sono nelle stesse condizioni dell'anno scorso: contratto scaduto, proroga di 15 giorni e poi?? Ancora tante promesse, e ancora alcuni commentatori che fanno illazioni su come questi lavoratori siano "entrati" in Provincia. Piuttosto li invito a riflettere un attimo su come ne siano usciti.
Io vi ho raccontato il mio percorso, simile a quello della maggior parte degli ex provinciali. Ci sono le carte e se qualcuno ha dei dubbi può fare l'accesso agli atti ed in casi sospetti rivolgersi alla procura.
Infine il fatto che le domande del post siano rimaste inevase dimostrano solo 2 cose: intanto l'ignoranza, perchè i quesiti sono ben fatti e pretenderebbero nella risposta una puntuale conoscenza della normativa (che purtroppo non c'è); e soprattutto l'indifferenza dell'opinione pubblica (che sa solo dire che i precari sono raccomandati) e dei politici (che sanno solo fare promesse).............. ma le promesse non pagano il mutuo.

Liviana Bentivoglio (Ex-Precaria)

Ps: Caro Presidente Catarra, l'AD di Teramo Lavoro, Cretarola, è una sua scelta...Cosa pensa del suo operato?

Giancarlo Falconi

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Cara Liviana in molte cose che tu hai esposto hai pienamente ragione e la tua scelta di approdare verso altri lidi lavorativi è stata giusta. I meriti tuoi e di altri precari che lavorano nella Provincia non si discutono ma in tutto quello che hai riportato manca un piccolo punto che in molti tra i precari non vogliono comprendere. Fermo restando le Vs professionalità pare chiaro a chiunque che le amministrazioni pubbliche negli ultimi anni non hanno più possibilità di assunzione e questo proseguirà nei prossimi anni. Mancanza del turn-over e mancanza di disponibilità finanziaria rendono impossibile il riconoscimento delle vs professionalita. Il precario che rimane attaccato a questo cordone ombelicare non può più lamentarsi se non vede riconosciuti i propri diritti e bene hai fatto tu a trovare altre strade. Attenzione questo mio ragionamento non è un placet alla classe politica passata e presente ma anzi la loro ambiguità (passata) e la loro inadeguatezza e maleducazione (Presente) sono da censurare e combattere. Spero che altri possano come te trovare il coraggio ed abbandonare il carrozzone Provincia altrimenti affonderanno con essa.....
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2011/02/19/news/abruzzo-engi… Un precario di Abruzzo Engineering. Intanto ricordiamo che cosa è Abruzzo Engineering. La società nasce il 13 ottobre 2006 da Collabora Engineering, società a capitale misto della Provincia dell'Aquila operante dal 2002 (anch'essa oggetto di attenzione da parte della magistratura). Oggi la proprietà è composta da: 60% Regione Abruzzo, 30% Selex Service Management, 10% Provincia dell'Aquila. Ha circa 200 dipendenti. Qualche settimana fa il presidente della Regione, Gianni Chiodi ha deciso la liquidazione della società. Prima, in consiglio regionale, e in più di una occasione, aveva fatto delle vere e proprie requisitorie contro Abruzzo Engineering, quasi come un Pm. C'è una registrazione che è possibile trovare su internet da cui si può ascoltare questa frase pronunciata da Chiodi non in un bar - dove magari si parla a ruota libera - ma in consiglio regionale: «Vi faccio un esempio di come ha funzionato a volte Abruzzo Engineering. La società crea un prodotto che va ingegnerizzato, una cosa buona, il cui costo, da quanto mi dice la mia esperienza è di solito del 10-15 per cento del costo base del prodotto. Ora è accaduto che un prodotto dal costo base di 2,5 milioni di euro sia stato passato alla Selex la quale lo ha ingegnerizzato e lo ha rivenduto alla Regione a 8 milioni di euro». Forse sarebbe bastata questa frase per mettere in "allarme" gli investigatori. E' possibile che l'attenzione di chi sta indagando si stia concentrando proprio sui debiti di Abruzzo Engineering, circa 20 milioni di euro. Come sono venuti fuori quei debiti? La risposta la politica non l'ha fornita. Ora forse ci sta provando la Procura.
Pienamente d'accordo con Fabiolix.
Pensare, pensare.............. esiste il verbo pensare nel vocabolario Tareschino?
Se è brava troverà sicuramente nel settore privato un lavoro adeguato. Poi non ci possiamo nascondere che la stragrande maggioranza degli assunti negli enti pubblici è connessa con la politica, con i sindacati o le Mafie familiari....
Volevo aggiungere a quello che ha detto FDL, che se vai negli enti puubblici , per avere un servizio, o per i tuoi diritti, tanti impiegati sono arroganti e incompetenti, non capiscono niente, tanto che il cittadino e costretto a ricorrere agli avvocati.
caro FDL "Se è brava troverà sicuramente nel settore privato un lavoro adeguato" non funziona più. C'è crisi, e non è un luogo comune. Nemmeno i privati assumono più e se lo fanno, le condizioni sono miserrime. Quello che continua a essere assurdo e inaccettabile e che, di certo, se sei bravo nel pubblico non frega niente a nessuno.