Vorrei porre una semplice riflessione di sintesi alla luce di tutti i pareri, punti di vista e opinioni. Premetto che sono un fortunato (?) vincitore del TFA ORDINARIO e con (quasi) 360 giorni d'insegnamento (...). La mia riflessione pone delle premesse cercando di partire dal (vicino) passato, al presente e al prossimo "futuro".
Per il passato, le prime domanda da porre sono al nostro “caro” STATO ITALIANO. È giusto avere creato “quelle” SISS che con “quelle” regole, hanno sostanzialmente “rotto” quel sottile equilibrio nella formazione di docenti “sfornando” tanti abilitati nelle ore attuali GRADUATORIE AD ESAURIMENTO senza un reale numero programmato e con quei criteri di selezione (...) ?
È giusto aver fatto lavorare così tanti docenti in III fascia d'istituto per cosi tanti anni e con queste forme contrattuali ?
È giusto avere bloccato la possibilità di abilitarsi per almeno 4 anni (2008-2011 e parte del 2012) senza avere affrontato in modo corretto tutte le problematiche (...) ?
Le risposte sono ovvie: c'è un’assoluta colpevolezza, inadeguatezza dello stato e della politica (...) che oggi ha determinato il CAOS che stiamo vivendo.
Veniamo al quasi-presente.
Numerosi sono gli elementi di sgomento e di riflessione. Partiamo dal chi ha insegnato per tanti anni senza potersi o volersi abilitare. Numerose sono le domande da porsi.
Deve essere considerato il fatto che forse una parte di esse avrebbe forse potuto abilitarsi in passato senza averlo fatto ?
Devono avere un qualche riconoscimento per il lavoro fornito allo stato (oltre l'ovvio stipendio) "escludendo" gli eventuali più meno sacrifici che tutti i lavori oggi richiedono e che purtroppo non vengono riconosciuti (non solo dal punto di vista economico ma anche morale) ?
Le risposte possono essere affermative o negative (senza entrare nei relativi ambiti di merito ...).
Nel caso affermativo si pone la domanda di come porre tale riconoscimento (...).
Veniamo quindi al "presente". Considerando la situazione del TFA ORDINARIO (senza entrare nel merito). Tutti sappiamo che è un sistema di selezione "strutturato" che ha presentato "gravi problematiche" (ancora senza entrare nel merito). La prima riflessione che si pone è il paragone con le vecchie SISS. L'accesso al TFA, diversamente al vecchio sistema di reclutamento, è stato davvero "titanico" (soprattutto per certe classi di concorso), eppure, "vale" molto di meno poiché permette l'iscrizione SOLO alla II° Fascia D'ISTITUTO. Certo, c'è il vantaggio che mentre le SISS duravano 2 anni, il TFA dura solo 1 anno (anche se fra la gestione dell'esame di ammissione dell'università, delle incertezze e ritardi delle stesse università / MIUR ecc. dubito che sarà "SOLO 1 ANNO"). Ipotizzando di prendere il TFA "per buono" (al di là dei contenuti pone sempre un criterio di selezione) viene spontanea una considerazione centrale in tutto il dibattito sorto tra PRO TFA ORDINARI vs SPECIALI (e viceversa): nella selezione al TFA ORDINARIO, l'assegnazione in aggiunta del punteggio dato a chi ha già insegnato è un sufficiente "riconoscimento" per il lavoro svolto ?. La questione è tutta qui.
Se si ritiene che ci debba essere un riconoscimento e grazie al punteggio ci sia stato un adeguato riconoscimento allora NON ci dovrebbero essere i TFA SPECIALI senza selezione (al di là di regole passate o direttive europee Ce 36/05 la cui applicazione e interpretazione appare inoltre palesemente erronea). Viceversa, se si ritiene che grazie il punteggio aggiuntivo del TFA non sia un adeguato riconoscimento allora ci dovrebbero essere i TFA SPECIALI.
Quello che si può dire con assoluta certezza e che tutti sappiamo e che questo punteggio assegnato, ha impedito a molti di rientrare in graduatorie nel TFA ORDINARIO e di rimanere nell'incertezza più totale, tutt'oggi senza sapere se/come scorreranno le graduatorie. Sempre senza entrare nel merito, appare palese una considerazione: non si può promuovere da un lato "il merito" come criterio di selezione e nello stesso tempo portare "vecchi sistemi di sanatorie, condoni o pseudo tali" soprattutto per colpa (ancora) del nostro caro STATO ITALIANO. E come dire di promuovere la pace con la guerra !!! (e viceversa). Il punto è: se si vuole fare uno salto di qualità, di cambiamento dal passato, non lo si può fare continuando a tenerci "un piede". Sostanzialmente (pur ripetendo la grave colpevolezza dello stato e della politica italiana che ha mancato nel non sapere intervenire nel modo corretto nell'affrontare il problema temporeggiando), credo che sarebbe stato più giusto fare partire o SOLO i TFA ORDINARI o SOLO gli SPECIALI proprio per l'intrinseca contraddizione che in essi pongono gli "uni" con gli "altri".
Se consideriamo per buone, invece, entrambi le “tesi” (sia TFA ORDINARIO che SPECIALI) credo che ci debba essere un riconoscimento per entrambi i percorsi soprattutto considerando un DOPPIO problema "di merito" che si crea ha svantaggio dei candidati al TFA ORDINARI con selezione e ha vantaggio dei candidati al TFA SPECIALI cioè percorsi abilitanti privi di prove di accesso. In pratica, ci sarebbero persone che pur avendo passato gli esami per accedere al TFA ORDINARIO con una dura selezione, verrebbero magari poi "sorpassati" in II° fascia da gente che accede al TFA SPECIALE senza selezione SOLO in virtù del punteggio aggiuntivo d'insegnamento (precedentemente accumulato).La problematica che si pone allora è come raggiungere "la parità", riconoscendo da un lato"il merito" hai vincitori del TFA ORDINARIO (soprattutto raggiunta senza punteggio aggiuntivo dato dal servizio prestato a scuola) e riconoscendo (senza entrare nel merito) l'accesso senza selezione per coloro che hanno maturato i giorni di servizio (nuovamente senza entrare nel merito) al TFA SPECIALE.
Un modo molto semplice potrebbe essere quello di dare un COSPICUO "BONUS" di punteggio (...) in II° Fascia D’ISTITUTO hai vincitori dei TFA ORDINARI (rispetto agli SPECIALI) o di creare una graduatoria (fascia aggiuntiva di abilitati) di priorità rispetto a quella dei TFA SPECIALI.
Qualcosa di simile è stato fatto nel 2012 per gli abilitati a scienze della formazione primaria inserendoli in un IV° FASCIA (GRADUATORIA). Credo che, allo stato attuale, se non ci sarà una sorta di "compromesso" qualcuno subirà sicuramente una forte ingiustizia.
Personalmente, mi permettono di rilevare che chi ha il servizio o chi è vincitore del TFA, non necessariamente è detto che sia un “buon” insegnante. Tutto ciò che si può affermare, è che in base ad un criterio, cioè selezione (senza entrare nel merito) qualcuno c'è la fatta, altri no.
Non può non essere considerato come anche l'aver passato mesi sacrificandosi per studiare rinunciando magari a(l) lavoro(i), vacanze, tempo libero ecc.
Infine, vorrei esporre un’ultima e personale considerazione.
Penso che gli stessi insegnanti, coscientemente o no, siano anche loro stessi responsabili dello stato in essere delle cose e di questo sistema. Se tutti gli insegnanti in I°, II° e III° Fascia D’ISTITUTO ( e/o più in generale gli storici) si rifiutassero, si fermassero in massa d’insegnare, cosa farebbe lo STATO ?
Non sarebbe forse costretto ad assumere dando quel giusto riconoscimento oggi mancante ?.
Grazie dell'attenzione.
Stefano Di Sabatino
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