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UNITE: Caro Magnifico Rettore...ci risponde sui magnifici aumenti?

3 minuti

"Ill.mo Rettore UNITE,
scadranno domani i termini per presentare la domanda di iscrizione al Cdl al quale appartengo e vorrei farVi presenti alcune osservazioni.
In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo decidere di modificare gli importi delle 3 fasce di reddito in maniera così radicale mi sembra un affronto al “diritto allo studio”.
Oltre alle differenti fasce che sotto riporto, leggo dell’introduzione di un contributo di facoltà (€ 101,  aggravato di € 50 per gli studenti fuori corso), nonché l’eliminazione delle agevolazioni previste fino allo scorso anno per gli studenti lavoratori.

                       A.A. 2012/2013                A.A. 2013/2014
Prima fascia                 € 30.450                                     € 18.137,32
Seconda fascia  da       € 30.451 ad € 40.600        da € 18.137,33 a € 23.000
Terza fascia         oltre € 40.601                           oltre € 23.000,01

Ho fatto dunque un piccolo calcolo matematico e Vi dico solo che rispetto a quanto pagato lo scorso anno € 582,19, ora mi troverei a pagare la bellezza di € 963,46, praticamente un mese del mio lavoro.
Allora mi domando… quali servizi mi fornisce in più quest’anno l’Università? Forse ha attivato corsi serali per studenti lavoratori o magari sportelli di accoglienza da contattare ad orari accessibili, con personale attento e disponibile? NO, assolutamente nulla di quanto sperassi.
Probabilmente questi soldi servono a coprire la spesa sostenuta per l’acquisto dei Tablet regalati alle matricole, la cui accoglienza è stata ben pubblicizzata da cartelloni all’uscita della Teramo Mare, o per il costo legato al “Patto con lo Studente”.

Sono penalizzata perché lavoratrice, che dunque non può usufruire di alcun servizio, e sono penalizzata perché fuori corso.
Vi propongo dunque di valutare l’opportunità, per i lavoratori fuori corso che volessero inseguire il sogno di terminare un percorso di studi intrapreso con sacrificio, di permetterci di terminare gli studi contribuendo al pagamento delle somme dovute per sostenere solo gli ultimi esami rimasti prima della tesi. Mi sembrerebbe un buon compromesso, sempre che non intendesse restituire il sacrificio economico in più che ci viene chiesto in termini di servizi.

Nella speranza che la mia richiesta trovi un ben che minimo riscontro, Vi saluto cordialmente.

Una Studentessa V.O.

 

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Commenti

nuovi (ri)corsi
Sono anch'io una studentessa dell'Unite, iscritta ad un corso di laurea magistrale dal 2012. Sono non frequentante (lavoro), lavorando ho un reddito superiore a 23.000,01 euro, vorrei laurearmi. Questo vuol dire che sono tagliata fuori da tutto: in quanto iscritta alla magistrale non ho nessuno dei vantaggi pensati per le matricole, in quanto lavoratrice non ho diritto a nessuna lezione, neanche in e-learning, in quanto ricca (un reddito sopra i 23.000 euro in Italia è quasi sinonimo di ricchezza, anche se poi paghi tutto in tasse, affitti, trasporti) non ho diritto a nessuna forma di sostegno e in quanto orientata alla laurea sono anche un bel problema, perché alla fine dell'anno smetto di regalare i miei soldi all'Unite. Morale della favola? Sono all'abbandono, come se 1.000 euro l'anno di tasse universitarie (III fascia) fossero spiccioli, assenza di didattica, assenza di facilitazioni. Mi riscriverei all'Unite? Neanche morta. E non lo consiglio a nessuno.
Tanto per completare...L'Impiegata dell'ufficio accoglienza martedì pomeriggio, troppo impegnata a far fare i compiti alla figlia per rispondere alle mie domande mi ha detto "mandi una mail alla segreteria studenti" ...io l'ho fatto ma sto ancora aspettando una risposta e il termine per le iscizioni è passato!!! Grazie Unite!!!
Sono uno studente UniTe anche io e davvero voglio ringraziare per questo contributo. Grazie perché questo tema meriterebbe ben altro risalto sulla stampa cittadina, ma purtroppo nessuno ne parla. Anche io mi sono trovato ad essere catapultato dalla prima alla terza fascia "senza colpo ferire". E fino a qui posso anche starci, in quanto per me il problema non è tanto in quale fascia di reddito mi trovo io, ma bensì quante fasce sono previste dal sistema in sé. Non è difficile capire che più fasce = più equità (perché io e l'autrice della lettera adesso paghiamo quanto pagherebbe il figlio di un milionario??). Secondo punto: a cosa serve questo contributo specifico?? Dove saranno destinate le risorse? Perché è stato introdotto anche a Scienze Politiche e Giurisprudenza? Cosa c'è di specifico in queste facoltà?? Fuori i progetti per la destinazione di questi soldi, altrimenti è una tassa mascherata (per fare cosa non lo so, ma un'idea la dà l'autrice della lettera). Gli "iscritti agli anni successivi" non avranno alcunché di diverso dal "nuovo corso" che si sta affermando presso UniTe. In compenso per questo nulla, pagheranno più tasse. Grazie