Sono stati depositati presso il Tribunale di Teramo i ricorsi dei 15 lavoratori precari del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata che l’amministrazione comunale ha cacciato a dicembre 2010.La vergognosa vicenda che ha costretto i lavoratori a ricorrere in tribunale ha inizio più di 10 anni fa ed è culminata nel dicembre 2010 quando sono stati espulsi dal mondo del lavoro a causa della debolezza della giunta comunale e dalla mancanza di proposte alternative.Sin dall’inizio questa Amministrazione si è evidenziata per la particolare avversione nei confronti del sindacato, specie della CGIL, tanto da “richiamare” all’ordine le lavoratrici iscritte in più occasioni. Il culmine è stato raggiunto nell’indecente consiglio comunale del 30 dicembre 2010 in cui l’amministrazione non è riuscita a prendere nessuna decisione, né riguardo alla stabilizzazione dei precarie né per la proroga dei loro contratti. Tanto meno sono state avanzate soluzioni possibili. Solo un mare di sterili chiacchiere.
A sostenere il costo di tanta leggerezza non sono stati e non saranno solo i 15 lavoratori che a cinquant’anni non troveranno facilmente una nuova occupazione stabile e regolare, ma saranno i cittadini stessi. Questi hanno, infatti, già sostenuto un costo in più per l’assunzione di personale interinale che ha sostituito quello cacciato. Ora, l’amministrazione comunale dovrà spiegare loro che avranno meno servizi e tasse più alte, perché se verrà condannata dovrà risarcire i lavoratori di oltre 1 milione di euro per l’illegittimo impiego dei lavoratori precari utilizzati come dipendenti dell’Ente a tutti gli effetti.
Quello di Sant’Egidio alla Vibrata è l’esempio purtroppo non raro di quanto si amministri la cosa pubblica senza senso di responsabilità e senza rispetto per i cittadini che si rappresentano.
FP CGIL TERAMO
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