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FLI: Il cantiere di via Arno verso il sequestro ?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Esiste la legge. Esiste il legittimo sospetto. Esiste il conflitto d'interesse, ma questa volta è un margine della situazione, anche se nella marginalità, si richiamano regole di etica e morale.
Esiste un partito che controlla, vigila e denuncia.
Esiste il Fli di Berardo Rabuffo, capogruppo in consiglio regionale, di Antonio Lattanzi coordinatore provinciale, di Maria Cristina Marroni, vice coordinatore provinciale, di Paolo Prosperi, delegato all'ambiente per la provincia di Teramo, di Andrea Fantauzzi, segretario per il comune di Teramo. Esiste un Decreto legislativo, il 152/2006 art. 184, lettera b, che recita...i rifiuti da demolizione ed i materiali prodotti da attività di scavo, secondo la norma richiamata possono essere A) Essere conferiti in discarica, (ma non è il caso di Teramo).
B) Essere conferiti in impianto di smaltimento/recupero autorizzati, dopo le analisi chimico-fisiche per poter attribuire il codice di tracciabilità CER (dalle foto si comprende che anche questo non è il caso di Teramo).
C)Essere riutilizzato all'interno del cantiere e quindi riutilizzati come sedime per le strade. C'è bisogno di un trattamento adeguato mediante un impianto autorizzato e procedure amministrative autorizzate.
Secondo voi, il cantiere di Via Arno ha simili permessi di legge?
La Procura di Teramo cosa ne pensa?
L'Arta cosa ne pensa del rifiuto speciale come il cemento?
Se dovesse essere sequestrato il cantiere di via Arno per le presunte violazioni in ambito ambientale, chi si dimetterà? Chi rimborserà i cittadini di Teramo per i danni materiali, per i disagi, per l'immagine? Una volta si cantava una rotonda sul mare...a Teramo, da oggi, una rotonda a...mara.

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Commenti

Ma....come mai Rabbuffo non era presente alla conferenza stampa?????!!!!

Era in regia.

Rimango sconvolto da tanta ignoranza e superbia. Ovviamente mi riferisco all'esperto ( ma siamo sicuri?) del FLI.  La cosa veramente grave è che non conosce affatto il Testo unico sull'ambiente e cosa recita l'art. 186 (terre e rocce da scavo). Non mi dilungo ma basta che nei permessi urbanistici venga dichiarato l'effettivo e certo recupero di quel materiale e cessa di essere rifiuto e può essere riutillizzato ovunque e non solo nel cantiere. I casi elencati dall'esperto!!!! sono riconducibili (e non proprio esatte) a vecchie norme ante Testo unico ovvero a più di 6 anni fa.... Perciò certa gente prima di parlare farebbe bene a studiare le norme attuali e poi al limite verificare le autorizzazioni edilizie e verificare il rispetto dell'art. 186 del D. Lgs 152/06. Se il FlI vuole un esperto basta un fischio......

Mi hanno detto che certo Tulliani e suo cognato,anzi Cognato,stanno ristrutturando un quartierino a Montecarlo.Forse è quello il luogo più idoneo per la monnezza edile.
L’art. 186 del D.Lgs. 156/2006 e s.m.i. prevede l’esclusione delle terre e rocce da scavo dall’ambito della parte quarta del medesimo decreto se, nell’ambito della progettazione dell’opera, sono state verificate tutte le condizioni di cui al comma 1: a) siano impiegate direttamente nell'ambito di opere o interventi preventivamente individuati e definiti; b) sin dalla fase della produzione vi sia certezza dell'integrale utilizzo; c) l'utilizzo integrale della parte destinata a riutilizzo sia tecnicamente possibile senza necessità di preventivo trattamento o di trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale idonei a garantire che il loro impiego non dia luogo ad emissioni e, più in generale, ad impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli ordinariamente consentiti ed autorizzati per il sito dove sono destinate ad essere utilizzate; d) sia garantito un elevato livello di tutela ambientale; e) sia accertato che non provengono da siti contaminati o sottoposti ad interventi di bonifica ai sensi del titolo V della parte quarta del presente decreto; f) le loro caratteristiche chimiche e chimico-fisiche siano tali che il loro impiego nel sito prescelto non determini rischi per la salute e per la qualità delle matrici ambientali interessate ed avvenga nel rispetto delle norme di tutela delle acque superficiali e sotterranee, della flora, della fauna, degli habitat e delle aree naturali protette. In particolare deve essere dimostrato che il materiale da utilizzare non è contaminato con riferimento alla destinazione d'uso del medesimo, nonché la compatibilità di detto materiale con il sito di destinazione; g) la certezza del loro integrale utilizzo sia dimostrata. Pertanto, si dovrebbe verificare se nel progetto preliminare-definitivo-esecutivo dell’opera in questione: • è stata dimostrata la certezza dell’integrale riutilizzo delle terre di sbancamento con la definizione del sito e dell’opera in cui le stesse sarebbero state riutilizzate; • è stata definita la non contaminazione delle terre di sbacamento, con una caratterizzazione preliminare ambientale con le modalità stabilite dall’Allegato 2 alla parte quarta del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.. Altra problematica sono, invece, i rifiuti derivanti dalla demolizione del muro di sostegno, della pavimentazione in asfalto e delle altre opere accessorie, che per definizione ai sensi dell’art. 184 del suddetto decreto, derivando da attività di demolizione, sono rifiuti dalla loro origine. Sono tali rifiuti che avrebbero dovuto seguire l’iter amministrativo autorizzatorio previsto per il loro riutilizzo in loco, oltre che essere trattati con attrezzature e macchinari adeguati, così da produrre materiale recuperato con caratteristiche tecniche adeguate, in base anche all’opera in cui sono riutilizzate.
ma come mai vi shtate agitanto in queshto modo....qua ha shtato fatto tutto seconto la legge della maggioranza comunale che mi ci ha messo a ffare lassessore..io non centro niente...a me mi avevano promesso il poshto auto dove volevo io e lo shtipentio menzile e che poi mi avrebbero entrati tando lavoro allo shtudio mio...il lavoro invece se lo prende tutto quellaltro geometra comunale, perche a me mi dicono che non ci capisco tando del lavoro mio, perche ogni cosa che faccio sto sempre sul giornale della citta' e il partito si lamenda e non mi rispondono manco al telefono...a me che quando facevo le invasioni al canpetto la domenica pomeriggio la gende aveva paura e scappava pure l' albitro, mo mi ingondrano per la shtrada e manco mi salutano...a quellaltro invece lo rispettano anghe se gli anno levato la patende perche shtava mozzo, io invece non mi pozzo fare neanghe un bicchiere che mi si arrosciscono le guange e sembro piu' brutto....mi sa che forse ho sbagliato cavallo, anzi gatto, ma io che ne sapevo che pe fa lassessore uno teneva da iscriversi alla protezzione animali e no a lu piddielle?