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Il Prefetto di Teramo in difesa del tricolore. Quando?

4 minuti

L’Italia è uno strano Paese.
Sarà probabilmente colpa della tardiva Unità Nazionale, rispetto alla maggior parte degli Stati europei, ma fatto sta che siamo un Paese nel quale ci è voluta addirittura una legge per imporre l’uso della bandiera nazionale all’esterno degli edifici pubblici.
La normativa in questione è stata dettata di recente, con la legge 5 febbraio 1998 n. 22. Seguita dal DPR 7 aprile 2000 n. 121, recante disposizioni dettagliate in attuazione delle prescrizioni legislative.
Probabilmente, però, non esiste nell’ordinamento giuridico italiano norma più violata e più ignorata di questa. A Teramo, poi, la cosa pare assumere connotazioni addirittura generalizzate, se non sistematiche.
Queste immagini risalgono alla giornata di venerdi 28 giugno 2013. E hanno più eloquenza di mille parole.

L’ARCA – LABORATORIO PER LE ARTI CONTEMPORANEE
(Comune di Teramo)
Violazione del comma 1 dell’art. 2 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le due bandiere sono di diverse dimensioni e sono collocate ad altezze differenti

ISTITUTO COMPRENSIVO “ZIPPILLI LUCIDI” - SEDE “ZIPPILLI”
(Dirigenza scolastica dell’Istituto Comprensivo “Zippilli Lucidi”)
Violazione dei commi 1 e 2 dell’art. 2 e del comma 3 dell’art. 4 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: non è presente la bandiera europea affiancata a quella nazionale e l’esposizione, pur se erronea, è prolungata oltre i termini di legge

CROCE ROSSA ITALIANA
(Amministrazione autonoma)
Violazione del comma 1 dell’art. 9 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le bandiere, pur se correttamente disposte, sono in cattivo stato di pulizia e non dispiegate

INPS - SEDE EX INPDAP
(Amministrazione autonoma)
Violazione dei commi 1 e 2 dell’art. 2 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: non è presente la bandiera nazionale, ma solo quella europea

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE “PASCAL COMI” - SEDE “COMI”
(Dirigenza scolastica dell’Istituto Tecnico Commerciale “Pascal Comi”)
Violazione del comma 1 dell’art. 9 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le bandiere, pur se correttamente disposte, non sono dispiegate

LICEO CLASSICO e CONVITTO NAZIONALE “MELCHIORRE DELFICO”
(Dirigenza scolastica del Liceo Classico e Rettorato del Convitto Nazionale)
Violazione dei commi 1 e 2 dell’art. 2 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le due bandiere sono di diverse dimensioni e sono collocate ad altezze differenti, oltre che asimmetricamente

PROVINCIA DI TERAMO - SEDE CENTRALE
(Amministrazione Provinciale)
Violazione del comma 1 dell’art. 2, dell’art. 3 e del comma 1 dell’art. 9 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le due bandiere pur se correttamente disposte sono in cattivo stato di pulizia, quella europea non è dispiegata ed è arbitrariamente collocata ad altezza differente, quasi fosse a mezz’asta

RUZZO RETI
(Amministrazione autonoma)
Violazione del comma 2 dell’art. 2 e del comma 1 dell’art. 9 del DPR 7 aprile 2000 n. 121: le bandiere, pur se correttamente dispiegate, sono esposte in maniera asimmetrica su pennoni e versano in cattivo stato di pulizia.

Questi sono soltanto alcuni degli esempi di cattive esposizioni che quotidianamente vediamo all’esterno degli edifici pubblici. Eppure la legge prevede precise norme sull’uso, sul decoro e sul rispetto di quella bandiera che è il simbolo stesso del nostro essere italiani.
Non tutti sanno, ad esempio, che le bandiere non sono alzate prima del levare del sole e sono ammainate al tramonto, tenendo presente che il Tricolore nazionale dev’essere alzato per primo e riposto per ultimo. L’esposizione notturna è consentita soltanto a condizione che il luogo sia adeguatamente illuminato.
Come più volte ribadito dalla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, ogni ente, ai sensi del comma 1 dell’art. 10 del citato DPR 7 aprile 2000 n. 121, è tenuto a designare un responsabile alla corretta esposizione delle bandiere: quale ente ha adempiuto a questa disposizione?

Ai sensi del comma 2 dello stesso articolo, i Prefetti sono tenuti a vigilare sul rispetto delle norme relative all’esposizione delle bandiere: la Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Teramo adempie con costanza a quest’obbligo di legge?
Probabilmente qualcuno obietterà che si tratta di cose di poco conto. Ma se è di poco conto il rispetto dovuto al nostro Tricolore, ogni altra questione perde di senso e si svuota di qualunque significato.
E, d’altro canto, i vertici che guidano i nostri enti pubblici dovrebbero ricordare che se siedono su quelle poltrone e sono incaricati di un pubblico servizio… probabilmente lo devono proprio a quella bandiera. Che magari oggi considerano alla stregua di un qualunque straccio colorato.
 

Fabrizio Primoli

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Commenti

Complimenti, Fabrizio. Pezzo molto interessante.
HANNO UN SOGNO NEL CUORE.....SPORCARE IL TRICOLORE! o forse no. eppure, onorevole signor prefetto ,il presidente napolitano mi senbra abbia detto che "...rispettare il tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo " . l'amore per la bandiera non si può affievolire risparmiando sulle spese di lavanderia. il tricolore non va maltrattato perche è quell'oggetto che gli italiani baciano con sincerità quando i nostri soldati , non più umani, ma urne e ceneri , tornano a casa dopo avere sacrificato la vita. questo amaro drappo non è cosa da poco , quante volte il suo abbraccio ci ha fatto prendere coraggio. chi onora la bandiera ama l'italia,non laciamola mai sola....li sordi mejo spesi so quelli.......della lavanderia!...............le drapeau d' abord.