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Denunciata la Provincia per la chiusura del passaggio a livello di Molino San Nicola

4 minuti

Ci scrive il dott. Raffaele Antonietti...

Nella notte tra San Silvestro e Capodanno abbiamo trovato chiuso con recinti e barriere di ghiaia la strada che attraversa la ferrovia con relativo passaggio a livello di Molino San Nicola. E' stato fatto a notte fonda un muro che divide quasi completamente gli abitanti del quartiere dal resto del comune di Bellante, così come fu fatto il Muro di Berlino in una sola notte. Le conseguenze gravissime di questo atto di violenza ordinato dalla Provincia di Teramo ed eseguito dalle Ferrovie dello Stato sono che le auto e i pedoni, soprattutto anziani, per andare a Bellante Stazione dove si trovano tutti i servizi e i negozi devono fare 700 metri in più di strada - impraticabile, pericolosissima e priva di marciapiedi - che mette a rischio l'incolumità delle persone.

Inoltre, molti dei pedoni - anziani, bambini, donne incinte etc - non sono assolutamente in grado di fare questo tratto di strada in più. La suddetta strada è la nuova strada con sottopasso ferroviario che è stata fatta diversa anni fa dalla Provincia di Teramo in base a un accordo con le Ferrovie dello Stato che prevedeva la chiusura del passaggio a livello dopo la realizzazione della suddetta strada con sottopasso.

Facciamo presente che anche nel 2010 fu chiuso con barriere di cemento armato codesto passaggio a livello e che solo una rivolta di noi cittadini di Molino San Nicola costrinse le autorità provinciali a rimuoverle. Nella primavera del 2013, in una riunione nella sede della Provincia, fu stipulato un accordo scritto e firmato da:

Provincia di Teramo;

Ferrovie dello Stato;

Prefettura di Teramo;

Comune di Bellante; dove si stabiliva che la chiusura del passaggio a livello sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente dopo la realizzazione di un sottopasso ferroviario ad uso del quartiere di Molino San Nicola.
Invece, in sfregio a quel patto, una barriera invalicabile è stata clandestinamente, nottetempo, messa tra Molino San Nicola e il resto di Bellante.
Siamo stufi, siamo molto arrabbiati e siamo pronti a qualsiasi gesto collettivo, anche il blocco del traffico ferroviario fino a quando non veranno rimosse le barriere.
E chiediamo all'avvocato Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo e residente a Molino San Nicola: da che parte stai? Con le Ferrovie dello Stato o con i cittadini di San Nicola?
Ma non ci fermiamo qui.
Noi denunciamo anche l'illegittimità sia formale che sostanziale dell'accordo che fu stipulato molti anni fa da Provincia e Ferrovie dello Stato e che è alla base di questo accanimento gratuito contro di noi.
Illegittimità formale perché quell'accordo porta la firma solo del dirigente tecnico della Provincia e non del presidente o assessore della Provincia di Teramo.

Inoltre, il comune di Bellante
non ha mai autorizzato con alcun atto deliberativo la chiusura del passaggio a livello, anzi il Consiglio comunale all'unanimità deliberò contro di esso.
Illegittimità sostanziale perché il sottopasso ferroviario che fu realizzato in base a quell'accordo è adatto soprattutto per i mezzi pesanti - camion e autobus - essendo esso molto alto, ma non per il traffico locale degli abitanti del quartiere, i quali sono stati completamente dimenticati dal progettista: quindi è stato un grave errore di progettazione, con gravi danni per noi che ingiustamente subiamo le conseguenze.
Perciò chiediamo che la Procura della Repubblica intervenga per riportare giustizia.
Chiediamo anche di verificare se il sottopasso in questione ha avuto il collaudo definitivo.
Illegittimità sostanziale anche perché sulla ferrovia Teramo-Giulianova ci sono molti altri passaggi a livello aperti e funzionanti come il nostro: perché allora chiudere solo il nostro che è il più trafficato e importante?

Siamo contrari anche alla proposta della Provincia
di fare un sottopasso pedonale perché risolve in minimissima parte il problema e costa circa 400 mila euro. Soldi pubblici che devono servire per risolvere i problemi veri di noi bellantesi e cioè: le strade provinciali Bellante Stazione-Bellante Paese e Bellante Paese-Salinello. Queste strade da vari anni sono franate per metà carreggiata e a rischio di chiusura totale in caso di pioggia e quasi impraticabili per dissesto del fondo stradale.

Se i presidenti di Provincia e Regione non sono all'altezza di fare le cose che servono veramente a noi cittadini e obbediscono ai capricci irresponsabili delle Ferrovie dello Stato chiediamo anche per questo che intervenga la magistratura.

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Votare un compaesano, lo si fa pensando di migliorare il tessuto dei diritti di quella località'. Effettivamente la discarica la torre fu la struttura di valore immensa regalata da un sindaco residente in quella zona, anche Catarra ha portato tanta immondizia a Notresco. Ora sara' la volta di Brillante. Ora a Poggio Cono abbiamo un ''sindaco'' che sta cavalcando i dispetti di piazza per strategie elettorali. Povera Italia!