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Brucchi maglia rosa sbaglia candeggio

di I due Punti
5 minuti

L’amministrazione Comunale  di Teramo non si è mai impegnata in seri studi di mobilità sostenibile, che spingano all'uso dei mezzi pubblici, e all’uso della bici come mezzo di spostamento  cittadino. Lodevole l’iniziativa del bike skaring messa in campo dall’Amministrazione Comunale nei mesi passati, ma  da sola  se non accompagnata da programma di modifica della viabilità cittadina periferica serve a poco o niente.

È evidente che tale operazione ha portato sotto i riflettori dei mass media a livello nazionale la nostra città rappresentandola come città della bicicletta. Un' operazione di mero marketing territoriale. La nostra città (se si escludono i parchi fluviali) non è dotata di un solo metro di pista ciclabile protetta. Siamo di conseguenza relegati  75° posto nei comuni capoluogo per la presenza nel proprio territorio di piste ciclopedonali, e tale posizione è dovuta al solo contributo del parco fluviale conteggiato come pista ciclabile. Parco fluviale tra l’altro interrotto da oltre due anni in prossimità dell’uscita del Lotto Zero nella Zona di Porta Romana.

Tale situazione è determinata da una mancata programmazione e attenzione verso la problematica, nonostante la nostra Regione sia capofila della Legge 366/98 che impegna le amministrazioni pubbliche ad inserire piste ciclabili nei progetti di nuove strade e anche nella manutenzione straordinarieadi  vecchie arterie.

Più volte in Consiglio Comunale ho invitato l’Amministrazione a prevedere nei progetti di nuove strade la realizzazione di piste protette, come  nel caso nel tratto di strada realizzato per il collegamento da Villa Pavone al Centro Commerciale. Quella era una occasione unica per  iniziare un percorso virtuoso che potesse consentire la valorizzazione del nostro territorio  attraverso la realizzazione di un corridoio ecologico come diramazione del corridoio verde che, partendo dal mare e passando per Teramo, giunga alla strada maestra del Parco Gran Sasso - Laga, con la possibilità di far diventare parte integrante del percorso ciclopedonabile sedi stradali parzialmente abbandonate.

Si parla da tempo della realizzazione da parte della provincia  del percorso Ciclopedonale Teramo-Mare, ma nella realtà fino a poco tempo fa  sulla carta non esisteva ancora alcun progetto definitivo a riguardo e circa il prospettato  finanziamento si parlava di un possibile stanziamento delle somme necessarie attraverso i fondi FAS, ma ad oggi per quel che mi è dato di sapere non ci sono certezze.

Tale progetto se portato a termine permetterebbe la fruibilità e la scoperta di zone interne del nostro territorio, i vecchi percorsi demaniali e i vecchi mulini, e il godimento di quella autentica miniera ambientale e floro-faunistica costituita dalle valli fluviali, che se accompagnate da insediamenti, aree ristoro, agriturismi,  maneggi,  fattorie e cantine visitabili potrebbero favorire il turismo degli amatori delle due ruote, e non solo, aumentando così di fatto l’offerta turistica della nostra provincia.

È evidente che tutti i Comuni interessati dalla vallata del Tordino unitamente alla Provincia debbano contribuire con idee per la fattiva realizzazione di tale progetto, non dimenticando che la sua realizzazione favorirebbe il collegamento non solo con Giulianova ma di fatto con tutta la costa Adriatica visto che mancano pochi tratti per il collegamento ciclopedonale  da Pescara a Martinsicuro.
Va rilevata anche la disponibilità totale dell'Associazione “Per il Coordinamento delle piste ciclabili dell’Abruzzo Teramano”  che da tempo organizza interessanti manifestazioni che mira a far conoscere a tanti le straordinarie bellezze del nostro territorio e alla promozione dell’uso della bicicletta.

Sicuramente la difficile situazione economica del nostro paese e in particolare degli Enti locali non favorisce l’attenzione verso questa problematiche, ma ormai  i tempi sono maturi per iniziare  a rendere la periferia della nostra città accessibile e sicura e al collegamento con il centro storico, con il mare e le zone interne  attraverso una mobilità ciclopedonale, anche nel rispetto dei protocolli.

Voglio ricordare alla nostra Amministrazione Comunale e agli Enti sovra ordinati Provincia  e Regione la necessità di ridurre del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica entro il 2020, così come è stabilito dall'accordo di Bruxelles della Comunità Europea,  e che sicuramente tale riduzione non può che passare attraverso il potenziamento delle piste ciclabili che possano favorire l’uso della bicicletta e una campagna di sensibilizzazione all’uso del mezzo pubblico.  

Valdo Di Bonaventura
Cons. Com.le Lista Civica “Città Di Virtù”

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