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Caro Governatore Chiodi...questa è la nostra Sanità

di I due Punti
4 minuti

Stimato Governatore,
Mi preme ritornare su alcuni temi che sono stati trattati nel Consiglio Provinciale aperto sulla Sanità svoltosi il 27 luglio u.s. che ha visto la sua autorevole presenza e quella del Direttore della Asl di Teramo.
Nel mio pur breve e sintetico intervento ho voluto porre l’accento su delle questioni che ritengo di vitale importanza per il ruolo che la Politica e la sua Classe dirigente dovranno svolgere nella guida futura della nostra Regione e più in generale del Paese.
La sua veste di Commissario alla Sanità, è certamente necessaria per poter riportare il sistema sanitario e di conseguenza la Regione stessa da condizione di default a quelle minime condizioni di normalità ed in questo come ho detto la strada intrapresa è quella giusta, ma certamente è una condizione eccezionale seppur necessaria la cui causa è tutta dentro il fallimento della Politica e della sua classe dirigente senza sconti per nessuna parte politica .
Ma la Politica quella vera, seria, quella che deve essere guida di una Regione o di un Paese non è nelle misure eccezionali, non è nei Commissariamenti, non è nella figura del Commissario ma in quella del Governatore.
Certo, io più di Lei sono consapevole che la politica e la sua classe dirigente è sempre distratta in clientelismi, in logiche esclusivamente elettorali in interessi particolari, e quindi tendenzialmente approda a creare “cambiali” per le generazioni future, Lei stesso ci ha esternato tutte le sue perplessità riguardo al fatto che da Governatore sarebbe riuscito a rimuovere quelle logiche perverse che si erano insediate nei meccanismi del nostro sistema sanitario regionale.Ma sono altrettanto convinto del fatto che la politica dei Commissari su tutto, porta a delle derive pericolose ed inquietanti per una Democrazia, - ne vediamo i moderni effetti sulla Grecia di fatto commissariata dall’Europa e speriamo di scongiurare il pericolo per il nostro Paese anche se le prime avvisaglie seppur a livello larvale si sono già viste in occasione della recente manovra varata dal Governo - , quindi non possiamo e non dobbiamo credere che il buon governo possa venire solo da queste misure, e allora davanti a noi abbiamo una SFIDA importante da cogliere quella di riportare la Politica alla sua funzione autorevole di guida, di buon governo della cosa pubblica, quella di avere nel Dna della Classe dirigente quel senso del collettivo, del rigore, della morale, dell’etica, della responsabilità, dell’efficienza che necessariamente passa anche per un suo ricambio.
Certo non ci illudiamo sarà un processo difficile, lungo, osteggiato, faticoso, imperfetto, ma abbiamo il dovere di provare a cambiare insieme ai giovani che dobbiamo coinvolgere in questo processo, non possiamo e non dobbiamo rassegnarci il rischio è quello di essere a nostra volta commissariati, lo dobbiamo alle future generazioni, proviamo a non lasciare ai nostri figli solo Cambiali ma anche qualcos’altro.
Allora mi rivolto al Governatore della mia Regione, inizi questo cammino su una questione di importanza vitale, non abbia timore colga la Sfida porti il suo progetto di Piano Sanitario Regionale al confronto nelle sedi istituzionali proprie, lo discuta con i rappresentanti dei territori senta le loro esigenze ne condivida le logiche sottostanti cerchi di aggregare il consenso, responsabilizzi tutti nelle scelte si arrivi alla sintesi e quindi come è normale in democrazia ci si rimetta al giudizio dei cittadini.
Solo così facendo possiamo uscire da logiche di sterile contrapposizione ricorrendo, peraltro legittimamente sia sotto il profilo giuridico che politico, ai Tribunali Amministrativi mentre i malati attendono e cresce ancora di più quella sensazione di distacco delle Istituzioni e della Politica dalla società.
Al di là degli schieramenti, raccogliamo la Sfida, diamo l’esempio ed adottiamo quei comportamenti giusti, sarà scritta una pagina straordinaria nella politica Abruzzese ed un esempio di “POLITICA” con la P maiuscola da prendere a modello che farà riconquistare alla classe dirigente un po’ di autorevolezza indirizzata ormai sulla strada del tramonto.
Cordialmente.

Dr Aurelio Tracanna

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Avanti con il terzo Polo, per favore. Ora basta. Guardate l'ultima finanziaria. Io ho un figlio disabile a casa e devo scegliere tra gli sgravi dell'iva o l'accompagnamento. Una vergogna.
Buon pomeriggio a tutti… Avevamo chiesto che si tenesse questo consiglio già da molto tempo e, nonostante il ritardo con cui ci è stato concesso, ringraziamo gli ospiti dell’assise odierna per il rispetto comunque dimostrato per le regole democratiche che – sempre – devono dar forma alle nostre azioni. Siamo qui, dunque, in un momento che vede la Regione Abruzzo – e in particolare il suo commissario alla sanità – annunciare con orgoglio un pareggio di bilancio che, sinceramente, a nostro avviso, è il minimo che ci si potesse aspettare da lui, anche perché lo strumento che Chiodi ha utilizzato è, né più né meno, che il piano di rientro messo a punto dal centro-sinistra già nel 2007. Ma, al di là delle sterili polemiche su meriti e colpe, siamo certamente soddisfatti del traguardo raggiunto, che – se effettivo – dovrebbe portarci in tempi rapidi a non aver più bisogno di un commissario e, quindi, a poter ricondurre nella sede istituzionale del Consiglio Regionale le decisioni strategiche che riguardano la sanità abruzzese. Nonostante la soddisfazione appena espressa, non possiamo fare a meno di notare come questo pareggio pesi da anni, ormai, quasi esclusivamente sulle spalle della sanità della provincia di Teramo. E’ noto, infatti, come le Asl di Chieti e L’Aquila siano ancora molto lontane dall’obiettivo e – se possiamo comprendere che a Chiodi interessi il dato complessivo – non è neppure difficile capire come per i cittadini teramani poco conti questo pareggio, se vedono, come vedono, erodere progressivamente i servizi sanitari a loro disposizione. Ed è proprio questa la ragione che oggi ci porta qui. Noi non possiamo ignorare il mandato che ci proviene direttamente dai nostri elettori, che è quello di rappresentare le loro esigenze e le loro difficoltà, cui è assolutamente necessario porre rimedio. E’ sotto gli occhi di tutti, innegabile, il degrado in termini sia quantitativi che qualitativi dei servizi sanitari della provincia di Teramo. Tutti i giorni i mass media ci restituiscono una fotografia puntuale degli enormi disagi che i cittadini teramani subiscono ogni volta che provano ad usufruire della sanità locale: • liste d’attesa improponibili (una media di 300 giorni per una risonanza magnetica o per una visita chirurgica vascolare, 180 giorni per una Tac, 260 giorni per un ecocolordoppler… e si potrebbe continuare) • Pronto Soccorso che scoppiano… in particolare quello di Teramo, che sale agli onori della cronaca di malasanità così spesso, da costringere addirittura gli operatori a scrivere una lettera accorata alla Procura della Repubblica, denunciando le pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare, compresa la mancanza di elementari strumenti utili a differenziare la diagnosi all’ingresso • Servizi territoriali carenti, mancanza di Nuclei di Cure Primarie, promesse disattese su improbabili collaborazioni dei Medici di Base nei Pronto Soccorso • Riduzione delle postazioni di 118 e riduzione delle loro ore di lavoro (è di pochi giorni or sono il caso dell’uomo di Martinsicuro morto d’infarto… il soccorso è arrivato da Roseto solo dopo 40 minuti, e anche qui si potrebbe continuare con gli esempi…) Dunque, non può certamente essere un caso, se la ASL di Teramo è quella d’Abruzzo con la maggiore percentuale di mobilità passiva. Mobilità che mostra, peraltro, un trend in aumento e che deve essere ricondotta, da un lato, alla oggettiva difficoltà ad accedere ai servizi in tempi “normali” e, dall’altro, alla sempre crescente mancanza di fiducia degli utenti rispetto alla qualità delle prestazioni sanitarie. Apparecchiature obsolete che non garantiscono diagnosi accurate, una sola Risonanza Magnetica, niente PET, nessuna innovazione tecnologica né organizzativa, mancanza di percorsi diagnostico-terapeutici strutturati, pazienti lasciati al loro destino, ostaggio pure di una burocrazia becera che, ultimamente, ha raggiunto l’apoteosi quando ha addirittura costretto i cittadini a presentare una formale delega anche solo per pagare il ticket al posto di un congiunto. Potrei continuare ancora con l’elencazione delle innumerevoli questioni che non vanno nella nostra sanità provinciale, ma credo che gli esempi fatti siano già sufficienti. Quello che ci chiediamo, a questo punto, è: qual è la programmazione? Quale la strategia per migliorare? E non ci si venga a dire che la strategia si evince da un provvedimento di riorganizzazione aziendale partorito nel chiuso delle stanze della Direzione Generale, che è stato modificato almeno 8 volte e che – a nostro avviso – non solo non indica la strada da seguire ma che – invece – anche in ragione delle continue modifiche che hanno riguardato le nomine a Responsabile di questo o quel servizio, oltre che i declassamenti di molte Unità Operative, sembra pericolosamente orientato verso la solita logica spartitoria del potere, piuttosto che verso il merito. E, mentre grandi manovre riguardano solo l’Ospedale di S.Omero, gli altri ospedali periferici vengono svuotati di competenze e di risorse. Senza contare che non si parla mai dell’Ospedale di Teramo, come se questo fosse esente da problemi sia strutturali che organizzativi. Una contraddizione eclatante, ad esempio, si verifica nel momento in cui vengono ristrutturate le sale operatorie del nosocomio di S.Omero, che pure è il più nuovo tra gli ospedali, e quelle di Teramo vengono lasciate indietro, nonostante le cronache ci abbiano raccontato di sale in cui piove, di quelle senza porta, di quelle senza percorso per la biancheria sporca ecc. ecc. Oggi, signori, il PD e tutto il centro-sinistra è qui per dare voce ai cittadini teramani. Per urlare forte il loro scontento e la preoccupazione per servizi sanitari inadeguati e inefficienti. Il PD è qui per chiedere al centro-destra che governa provincia e regione di prendere atto della situazione, di smettere di fare solo propaganda e di occuparsi davvero di quelli che sono i problemi reali che, quotidianamente, i cittadini devono affrontare per la loro salute. Chiediamo alla Direzione Generale della Asl di Teramo di proporci soluzioni concrete e in tempi certi, non mancando di ricordare, a tutti noi, quella che è la vera essenza del servizio sanitario: garantire salute, ancor prima del pareggio di bilancio. Grazie.
Finalmente un intervento da UDC. Fuori dagli schemi e dai padroni. Finalmente. Domanda: Perchè non sapevamo nulla dell'intervento di Tracanna? Dove si posso no leggere questi tipi di discorsi? Grazie.
Dodo che dice? A noi è piaciuto il discorso di Tracanna ma Di Sabatino che pensa?
Complimenti al Consigliere Tracanna l'unica voce libera e autonoma dentro una Provincia dalla gestione penosa.
Speriamo che le persone cortesi e preparate come Tracanna sappiano smorzare la boria e l'arroganza di Alfonso Di Sabatino Martina Conte di Cuttulì, Cuttulà, ambarabaciccicoccò...