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RABBUFFONATE

di I due Punti
14 minuti

Il consigliere regionale Rabbuffo ha inviato a questo blog una lettera indirizzata a me e al giornale che dirigo. Nella quale elenca una serie di falsità, che pretendono una risposta. Seria. Avevo pensato di rispondere sul sito de La Città, ma è più giusto che avvenga su questo blog.
Con due premesse:
La prima è che sarà l’unica risposta che darò a Rabbuffo, perché non merita rispetto chi decide se invitare un giornale alle conferenze stampa a seconda della simpatia che nutre per il direttore. In altri tempi, quando in Italia passeggiavano signori in orbace, si chiamava “censura”.
La seconda è un invito ai lettori: tenete conto che tutto quello che fa Rabbuffo è anche, inevitabilmente, ispirato alla necessità di avere una visibilità… tra un anno si vota e Rabbuffo, che deve il suo posto in Regione al listino di Chiodi, deve diventare riconoscibile.
Detto questo, leggiamo di cosa mi accusa. Rispondendo punto per punto.

1)    RABBUFFO DICE: “Accade che venga tenuta una conferenza stampa per denunciare una stranezza occorsa nella società Teramo Lavoro ed in particolare al suo amministratore delegato. Accade che tra i partecipanti a quella conferenza ci sia Maria Cristina Marroni, vice coordinatore provinciale del FLI. Accade che la Provincia risponda attraverso i suoi rappresentanti, accade nel frattempo, che  qualcuno faccia trovare una velina (un'email inviata da un dipendente al Presidente), a un certo giornale che pubblica un articolo denigrando un dipendente ed un ex dipendente dello stesso ente.  Sembrerebbe finito qui, se non fosse che il giornale in questione, abbia stigmatizzato il marito e il suocero della Marroni. Il tutto secondo un protocollo noto in altri ambienti che, quando si inizia a dare fastidio a qualcuno, si dà avvio alle cosiddette "vendette trasversali" a scopo di educazione”.

E’ FALSO. Non abbiamo pubblicato “veline” ma lettere e atti protocollati, documenti avuti dalla stessa fonte dalla quale avevamo avuto notizie sul “caso Cretarola” (molto prima della conferenza di Fli), lettere e atti nelle quali due dipendenti della Provincia (che per sua stessa ammissione sono marito e suocero della sua coordinatrice) vantano “credenziali” e rivendicano promozioni in virtù di meriti politici, quali una campagna elettorale pro-Catarra, una moglie candidata con Catarra o per essersi direttamente candidati con il Pdl. Piuttosto che condannare una simile “mostruosità”, Rabbuffo ne considera la scoperta una “vendetta trasversale”. E’ incredibile. Se quella che intende Rabbuffo è una politica nella quale è lecito pretendere di avere scatti di carriera solo in virtù di amicizie politiche, ci dispiace per lui, ma siamo sicuri che la politica sia altro. E continueremo a denunciare queste mostruosità. Dovunque vengano. Anche dai parenti dei suoi aficionados

2)    RABBUFFO DICE: Nella sua carriera, sicuramente il sig. D'Amore ha senz'altro condotto delle battaglie, ma guarda caso sempre contro qualcuno che in quel momento non poteva in nessun modo nuocergli.
E’ UNA MENZOGNA. Per natura, per vocazione e per scelta professionale, non ho mai attaccato chi non può difendersi, anzi: non ho mai attaccato nessuno. Esercito, anche con una certa durezza, il diritto di critica sempre e solo verso i potenti, quelli che hanno tutti i mezzi per dire la loro. E Rabbuffo ne è la testimonianza diretta: quando l’ho criticato era il potente vicesindaco di Chiodi, nonché delfino della Castellani e uomo forte di AN.  Per sua facilità, smemorato consigliere, le ricordo le ultime “battaglie”: la Tercas cinque anni fa, Caporale e l’Izs tre anni fa, la Provincia di D’Agostino quattro anni fa e quella di Catarra anche in questi giorni, l’Università l’anno scorso, la Asl di Molinari due anni fa, il Comune cinque,quattro, tre, due, un anno fa e anche oggi… chi tra questi non poteva difendersi? E chi, secondo la sua logica di “potere” avrebbe potuto non nuocermi? E già che c’è: mi indica un “debole”, uno soltanto, che avrei attaccato?

3)    RABBUFFO DICE: Mi riferisco, per esempio, al Rettore Luciano Russi, accusato dal giornale di D'Amore di aver effettuato spese folli per l'auto e la stanza di rappresentanza. Peccato che l'invettiva colpiva Russi quando non era più, in pratica, Rettore, in quanto colpito da una grave malattia che lo portò poco dopo alla sua prematura scomparsa.

E’ FALSO.  Quando ho pubblicato l’articolo sulle magnifiche spese, Russi era Rettore e lo sarebbe rimasto ancora per più di un anno e mezzo. Poi lasciò Teramo ed andò a Roma autoproclamandosi “prorettore della Sapienza” (e scrivemmo che non era vero). Morì nel 2009, cinque anni dopo il nostro articolo.  

4)    RABBUFFO DICE: In quella vicenda, D'Amore si dimenticò di approfondire l'acquisto di due opere di Crocetti, effettuato proprio quando nel consiglio di amministrazione dell'ateneo sedeva il Presidente della Fondazione Crocetti, l'On. Tancredi, tralasciando di verificare chi fu il perito per conto dell'Università che svolse la perizia sul valore delle opere.

E’ FALSO. L’unico, e ripeto l’unico giornale a scrivere della leonessa e della porta “monumentale” di Crocetti fu il nostro. Criticandone sia la spesa, sia la necessità di sostenerla. Così come sulle fontane scomparse, sulla Mercedes presidenziale… capisco, però, che le sia sfuggito, in quei giorni lei Rabbuffo era dalla parte di quelli che difendevano il Rettore… e quelle spese.

5)    RABBUFFO DICE: Inoltre, sarebbe da chiarire anche perché D'Amore nutriva cosí tanto astio contro il compianto Rettore...

MI DISPIACE, per Rabbuffo, ma non ci sono nascoste verità: ho sempre considerato Russi il distruttore dell’idea universitaria teramana; con la scelta di spalmare facoltà ovunque ha snaturato l’Ateneo. Se ne è accorto Rabbuffo di quello che accade in viale Crucioli in questi mesi? Col fare insinuatorio e volgare, Rabbuffo cerca di far passare un’altra verità… che non esiste, una storiella secondo la quale avrei nutrito rancore verso Russi perché “scartato” alla selezione per l’addetto stampa dell’Università. In realtà, la storia è un’altra, partecipai a quella selezione, ma – come almeno altri cinque colleghi – feci un passo indietro quando scoprii che pretendevano una presenza quotidiana (e io lavoravo al Messaggero, quindi non potevo) e che lo stipendio sarebbe stato inferiore a quello che prendevo facendo una cosa che amavo di più. Visto consigliere? Smentite anche le illazioni che lei aveva fatto all’epoca al buon Altitonante…


6)    RABBUFFO DICE: “Torniamo per un attimo alla vicenda dei varchi elettronici. Ricordo quando D'Amore, in seguito alla decisione mia e degli uffici di coinvolgere tutti i giornali locali, scrisse un'accorata lettera all'amministrazione comunale nella quale dichiarava che solo il suo periodico era in grado di poter effettuare una soddisfacente pubblicità all'ente per via della tiratura e della diffusione, e che quando il Comune decise di pubblicare a pagamento le novità relative all'adozione dei varchi anche sul suo giornale, questi erano considerati addiritura utili. Ora li attacca e attraverso i varchi vuole attaccare il mio operato e, secondo il teorema di cui sopra, dal momento che siedo tra i banchi dell'opposizione in Regione e non posso influire sulle nomine in quegli enti che fanno pubblicità istituzionale sul suo giornale, non rappresento per lui un pericolo nell'immediato”.

E’ UNA MENZOGNA: non ho mai scritto una “Lettera accorata” all’amministrazione comunale. Rabbuffo vaneggia, obnubilato dall’astio. E’ vero invece che lui stesso, nello scegliere un giornale sul quale pubblicare redazionali del Comune dedicati ai varchi, scelse il più diffuso. Non scrivemmo che erano “utili” i varchi… ne scrisse il Comune nella pagina che aveva acquistato e che recava il logo del Comune in bella vista. Il fatto che per il nostro giornale non esista il teorema rabbuffesco “pago la pubblicità e tu mi tratti bene” lo dimostra proprio Rabbuffo coi varchi, lui comprò pubblicità per parlarne bene, noi continuammo a dire che si trattava di un errore. E mentre Rabbuffo governava.

7)    RABBUFFO DICE: E sulla stessa linea vanno letti gli attacchi sulla corsia preferenziale dell'autobus che D'Amore vede contromano (all'uopo lo inviterei a sostenere nuovamente l'esame della patente) o della mia intervista pochi giorni prima del crollo della discarica, dove il "non puzza" sempre per D'Amore equivale al "non crolla".

E’ FALSO: dell’autobus contromano scriviamo dal giorno in cui venne istituito, anzi: da prima. E il senso non è quello della direzione dell’autobus (possibile che dopo tanti anni non l’abbia ancora capito?) ma l’assoluta inutilità dell’iniziativa. E in quanto alla discarica, non lo dica a me come sono andati i fatti, ma ai magistrati che la stanno processando…

8)    RABBUFFO DICE: Ma perché D'Amore, oltre che attaccare l'apparato amministrativo, non si interroga anche su altre questioni ugualmente delicate e imbarazzanti per questa maggioranza come l'inaugurazione in pompa magna dell'Ipogeo, opera non ancora terminata e quindi non fruibile da nessuno?

LEGGA, Rabbuffo, legga La Città tutti i giorni. Leggerà di concorsoni vip, di dirigenti strapagati, di sese, di cantieri in ritardo, di strade bloccate… legga, prima di scrivere delle solenni corbellerie. Basta che legga il giornale di oggi, due pagine mie sui costi delle feste di Natale e Capodanno…e pensi che uscirà una pubblicità proprio sul capodanno. Non ha il fisico per arrampicarsi sugli specchi, non ci provi. Non con me.

8) RABBUFFO DICE:  Perché D’Amore non viene invitato alle mie conferenze stampa? Semplicemente perché non condivido l'uso che fa della sua penna, il modo di fare notizia e non approvo il meccanismo che utilizza per trasformare i fatti in "altre notizie".
Non credo che questo sia un servizio pubblico. Disapprovo totalmente i metodi di certi potenti di turno che trasformano la carta stampata in fango.
DUE ERRORI: il primo è che lei non ha la benché minima percezione del valore costituzionale della libertà di stampa; il secondo è che l’astio personale gli impedisce di distinguere tra un giornale e il suo direttore. Lei non sta “non invitando” me, ma non invita La Città, e quindi impedisce ai nostri lettori, che le pagano lo stipendio, di sapere per che cosa glielo stiano pagando. Non è questione di simpatie, si chiama “democrazia”, ma forse è un concetto complicato…

9)    RABBUFFO DICE: Per concludere, quando l'ho visto intervistare in tv Gianni Chiodi ho subito ripensato al nomignolo che aveva coniato per l'allora candidato sindaco: "Chiodino Paperino".  Ascoltando i suoi toni durante l'intervista mi sono chiesto: "Vuoi vedere che per D'Amore Chiodi da Paperino é diventato Zio Paperone con i soldi pubblici".

PURTROPPO… per Rabbuffo, questo giornale,  non gode di finanziamenti pubblici, né di sovvenzioni pubbliche di altra natura. Accoglie, è vero, pubblicità istituzionale, fatta anche da enti – come da tantissimi commercianti – ma, che lo creda o no, semplicemente per il fatto che, nella sua edizione mensile, è l’unico che diffonde 18mila copie. E lo può provare. Così come può provare, e i nostri lettori lo sanno, che gli enti che fanno o hanno fatto comunicazione istituzionale (Ruzzo, Comune, Provincia, TeAm e Asl) non hanno mai avuto sconti. Anzi, La Città ha sempre scritto e sempre continuerà a scrivere tutto quello che ritiene interessante e doveroso divulgare. Su tutto. Su tutti. Anche su quelli che fanno pubblicità.
So che, in un mondo di servi, sia difficile credere all’esistenza di una voce libera. Ma non lo devo spiegare a lei, Rabbuffo, ne rispondo tutti i giorni ai miei lettori.
Al contempo, questo piccolo foglio di provincia che lei si onora di non leggere, contribuisce, con le proprie tasse e con quelle che pagano i suoi giornalisti, a pagare gli stipendi anche di chi, eletto ma non votato, occupa un posto in consiglio regionale.

Non aggiungo altro, ringrazio “i due punti” per lo spazio, e la chiudo qui. Senza ulteriori repliche. Tanto Rabbuffo ha tanti altri giornalisti amici da invitare alle sue conferenze stampa, sono sicuro che ne troverà anche qualcuno felice di condividere il suo odio contro di me. Anzi, più di uno. Io, continuo a fare il mio mestiere. Che a Rabbuffo piaccia o no.

Antonio D'Amore
Direttore Responsabile quotidiano La Città
Direttore Responsabile mensile       La Città

 

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Gentile Falconi, eccole un esempio: "La seconda è un invito ai lettori: tenete conto che tutto quello che fa Rabbuffo è anche, inevitabilmente, ispirato alla necessità di avere una visibilità… tra un anno si vota e Rabbuffo, che deve il suo posto in Regione al listino di Chiodi, deve diventare riconoscibile." Non deve essere chi scrive a dirmi di cosa io, lettore, debbo tenere conto. Distinti saluti.
Gentile Direttore D'Amore, noto con piacere che Lei è nervosetto, oltre ad essere logorroico. Non se ne adonterà, spero, ma devo ricordarLe che il mio ultimo commento alla Sua lettera del 23 dicembre u.s. pubblicata su Iduepunti sia rimasto privo di riscontro, sebbene Lei per mestiere (ben retribuito dagli Enti Pubblici che cita da solo) debba appunto scrivere. La prego pertanto di voler rispondere nel dettaglio anche a quanto argomentato dallo scrivente, restando inteso che un suo ulteriore silenzio possa valere solo a confermare quanto da me sostenuto ed a smentire quanto da Lei ancora riproposto al n. 1 della presente lettera, dove perservera nel parlare di "mostruosità", senza tuttavia confutare i contenuti di quanto avevo già dettagliato. Ritrascrivo in sintesi il mio intervento: "Ma è dalle risposte che fornisce che tutti i lettori possono trarre la confutazione lampante di quello che dice. Il fatto che sul Suo giornale scrivano persone politicamente schierate a destra e a sinistra non fa che rafforzare l'idea generalmente condivisa da tutti i miei conoscenti che il Suo giornale NON sia libero. Controprova? Mi dica se al Centro, Messaggero o Tempo esistono firme politicizzate. Su Pompizi Le ricordo che le repliche si pubblicano tempestivamente, non quando i già pochi lettori si siano dimenticati della questione. Su Elisabetta Di Carlo, può spiegarci la differenza fra “addetto stampa del Sindaco” e dipendente dell'ufficio stampa del Comune? In particolare, poiché sono un poco informato della questione, potrebbe spiegarci se è lecito essere assunti ex art. 90 del TUEL, cioè nello staff del sindaco, e ricorprire il ruolo di dipendente dell'ufficio stampa (art. 9 L. n. 150/2000)? Ed è proprio sicuro che ne sia uscita “per precisa scelta personale e professionale”? Conosco più di uno alla redazione del Fatto e non tarderò a verificare le Sue asserzioni. Registro che mi sembra altamente improbabile che, essendosi tenuta la conferenza stampa il martedì, il Suo articolo sia stato pubblicato il successivo sabato pur essendo stato spedito prima di martedì. Ma lo stesso è a dirsi per la medesima conferenza stampa del FLI, della quale Lei nei giorni successivi ha riportato notizie facendo un generico riferimento alle opposizioni. Attento ai Suoi doveri da giornalista! Quanto alle Sue due domande, ancora una volta posso dimostrare la Sua fede: 1) Certo, ho scritto io quella email a Catarra, Lei però perchè ne riporta solo stralci al fine di dimostrare l'assunto che addirittura io sia “l'altra casta” (a 1.390 euro al mese?), con frasi come: “incredibili storie”, “rapporti malati”, “lucrare benefici e vantaggi”, “burocrazia malata”, “tenere in ostaggio la politica”, “infinito squallore”, “casta ruffiana, che si annida nel sottobosco putrido della politica”, ecc.? Lei che ha letto la mia email, non crede fosse onesto pubblicarla integralmente? Il senso era facile da capire anche per Lei che di Pubblica Amministrazione non è avvezzo: non si trasferisce senza motivazione un dipendente che manda avanti l'Ufficio. Lei ci ha letto dei vantaggi per il sottoscritto o per la Pubblica Amministrazione? Mi spiega dove può evincere le frasi che ha usato e che ho appena citato? Lei stesso crede a quello che ha scritto? Sono contento di essermi definito "il miglior dipendente" della Provincia, anche perchè in Provincia non si è mai visto un dipendente che (oltre a studiare 12 ore al giorno) è responsabile da un anno e mezzo presso altro Comune di ben 16 Servizi (comunque La invito a verificare: controlli quanti funzionari provinciali siano stati valutati 100/100 nel 2010, Le concedo seduta stante il diritto di accere alle mie schede personali, oppure organizzi una sfida in diritto amministrativo a Piazza Martiri, sarò lieto di confrontarmi). Inoltre, non Le sembri esagerato che io suggerissi la rotta a Catarra, lo faccio da 20 anni con politici comunali, provinciali, regionali e parlamentari ed ho maturato una certa esperienza (senza mai e dico mai chiedere niente per me). Tanto ciò vero che, se la Sua stessa fonte (che immagino Catarra abbia già denunciato alla magistratura per violazione della corrispondenza) rintracciasse altre email inviate sempre dal sottoscritto alla Giunta Provinciale, troverebbe che dopo la email che Lei ha pubblicato a pezzettini, la quale risale al 3.12.2009 (quindi pochi mesi dopo le elezioni), ne ho inviate almeno altre tre per chiedere insistentemente che si facciano selezioni interne per l'attribuzione delle Posizioni Organizzative, le quali (questo dovrebbe sembrarLe strano) sono attribuite amicalmente alle stesse persone dalla gestione D'Agostino ad oggi. Questa Le sembra meritocrazia? Non si meravigli che io avessi un tono risoluto con il neo-Presidente il quale, essendo da prima del 2009 mio amico di famiglia, è stato edotto proprio da me su che cosa fosse e cosa facesse la Provincia, ne ho curato parte della campagna elettorale e parte del programma. Le sembra strano che ci siano pochissimi dipendenti che hanno fatto campagna elettorale per Catarra? Non ricorda che la rielezione di D'Agostino fosse data per scontata e che da 18 anni governava il centrosinistra in Provincia? E che Catarra vinse di 27 voti? Chi crede li abbia assunti i dipendenti? Il volantino di mia moglie, candidata alla Provincia con Catarra, serviva non a chiedere vantaggi professionali per me (che non potrà mai leggere, tanto che la Posizione Organizzativa l'ho acquisita presso altro Comune, ivi chiamato non certo dai politici), bensì a ricordare a Catarra di dare meno retta al senatore Tancredi e più a chi è un tecnico del mestiere. 2) Veniamo a mio padre. Le sembra strano e disdicevole che un funzionario pubblico, dopo 41 anni e tre mesi di onorata carriera, chieda per se stesso ciò che per prassi da sempre veniva attribuito a tutti (e dico tutti) i funzionari a pochi mesi dal pensionamento, e cioè la Posizione Organizzativa? Quella prassi si è interrotta proprio con mio padre, e sa perchè? Perchè Suo figlio (io) già scriveva pubblicamente e continuava a farlo contro il PDL e il potere della famiglia Tancredi (controlli su internet, gli articoli ci sono ancora). Mio padre chiedeva solo quello che gli spettava come riconoscimento di 41 anni di servizio, svolti senza ed a prescindere dalla politica (poiché mio padre si è candidato per la prima volta nel 2009). Altro che benefici, qui si tratta proprio del contrario. Comunque nel 2010 mio padre andò in pensione senza proferire parola. Ora spero che la prassi non riprenda, dato che ci sono altri dipendenti nelle identiche condizioni di mio padre: candidati nel PDL al Comune di Teramo ed in predicato di poter acquisire la Posizione Organizzativa alle soglie del pensionamento. Nel caso dovesse succedere, confido che Lei denunci il caso sulla prima pagina del Suo giornale, giusto per equità".
Approfitto di questo spazio, sempre aperto e libero grazie al buon Giancarlo Falconi, per rendere merito al Direttore D'Amore del suo spirito libero, critico, aperto e democratico verso tutti. La nostra piccola realtà politica rosetana, deve necessariamente "combattere" ogni giorno. Ogni nostra opinione politica o impegno su problemi locali ha solo 3 certezze in Provincia di Teramo su cui contare per la divulgazione e conoscenza tramite media: in primis il nostro blog (http://rosetosedestra.blogspot.it). La seconda certezza è questo blog. E quindi finora parliamo del libero spazio web. Infine viene LaCittà Quotidiano: ogni nostro comunicato stampa o nota politica ha trovato sempre spazio nel quotidiano diretto da Antonio D'Amore. Ripeto sempre. E per avere questo riscontro non abbiamo mai avuto bisogno di telefonate di raccomandazioni, di leccaculaggine varie ed eventuali. Basta inviare la notizia, null'altro. Certi peraltro, che al contrario di altri, non arriveranno "veline" telefoniche anticipate di direttori compiacenti verso qualche primo, secondo o terzo polo e con relativo "niet" del potentato di turno sui "fascisti" e i rimpicoglioni antipatici per la casa di Montecarlo.... il nostro grazie, gentile Direttore D'Amore! Che ci pregiamo di allargare a tutto il suo staff e ai suoi collaboratori (Raffaele Di Bonaventura, Paola Peluso e Anastasia Di Giulio per la piazza di roseto) un GRAZIE sentito, doveroso ed infinito.... Luigi Felicioni (segretario cittadino LaDestra Roseto)
Io ricordo un frangente. piccolo ma probabilmente molto significativo. E forse entrambi i contendenti potrebbero risponderci e spiegarci. E magari nella spiegazione salta fuori qualcosa di illuminante... Uno dei primi provvedimenti presi da Rabuffo vicesindaco assessore al traffico fu l'inversione del senso di marcia in via Giuseppe Rossi (ovvero ultima via a sinistra a salire da via Cadorna). La Città uscì con un intero articolo esaltando come piccoli provvedimenti, ma presi coralmente con i cittadini, fossero soluzioni ideali al cambiamento della città. 150 metri di strada invertita sembravano l'inizio di un nuovo corso storico (come professava il Chiodi), dove sindaco e assessori dialogavano con i cittadini e, insieme, risolvevano i profondi problemi di una città distrutta da tanta malaamministrazione precedente. Una vera esagerazione. Successe poi che il provvedimento, tuttora valido, non solo non fu niente di che ma fu osteggiato da molti dei cittadini interessati e tuttora costituisce fonte di pericolo sia in entrata che in uscita. E comunque non ha mai potuto nè rappresentato (nè potrà mai farlo) un momento di democrazia partecipativa e risolutrice. Però, però. Usci un altro articolo su La Città in cui il provvedimento veniva bistrattato ed indicato come il giusto frutto dell'incompetenza di un "cazzone" improvvisato amministratore. erano passati forse due mesi dal primo articolo. Le chiedo, anzi, chiedo ad entrambi: cosa è davvero successo tra le vostre persone in questi due mesi? Ma voglio una verità credibile eh!
Una curiosità: ma uno che scrive " Il fatto che sul Suo giornale scrivano persone politicamente schierate a destra e a sinistra non fa che rafforzare l'idea generalmente condivisa da tutti i miei conoscenti che il Suo giornale NON sia libero". ...come ragiona? E' esattamente il contrario. Mah! E poi dice "Controprova? Mi dica se al Centro, Messaggero o Tempo esistono firme politicizzate" Quando il Centro ha aperto in redazione c'erano la sorella dell'assessore Formisani, la nipote del Sindaco D'Ignazio, il nipote dell'assessore Venturoni.. ci sono tutti ancora, come Gennaro, figlio dell'ex consigliere regionale Pasquale Della Monica, e, parentele a parte, sono ottimi giornalisti. Come il capocronaca attuale... s'informi se ha parenti in politica, magari eletti in Abruzzo... Sul Messaggero scrivono Valentina Procopio, compagna del presidente del Corecom (nominato da Chiodi, nomina politicizzata quindi) e Teodora Poeta, alle ultime elezioni portavoce di una lista di centrodestra. ma sono ottime giornaliste Sul Tempo scrive Alessia Marconi, il padre è da sempre ispiratore del centrosinistra albense e tortoretano, ma lei è un'ottima giornalista su questo sito scrive lei, che ha fatto campagna elettorale per catarra, che ha un padre che si è candidato nel Pdl e una moglie in Fli Su questo
E basta... Direttore... ci conosciamo dai tempi dell'istituto Magistrale e dei tuoi articoli contro la Preside Mercuri... Berardo... ci conosciamo dai tempi del Calix dove si proponeva la migliore musica live di Teramo e dove anche un comunista come me poteva suonare... ora basta.... i problemi di Teramo sono altri, ed entrambi li conoscete... tu, Berardo, per aver contribuito a crearne molti con la tua giunta del "modello Teramo"... e tu Direttore qualche volta non li hai denunciati fino in fondo (mi perdonerete, spero, di questa mia esternazione); Teramo è un paesotto... e un bar dove scornarvi lo trovate sicuramente... tutte queste parole usatele per altri fini... altrimenti il blog di Giancarlo diventa solo un ricettacolo di pettegolezzi dei vari "Mario", "Nadia" o anonimo di turno, dietro i quali si nascondono i tristemente famosi boiardi della nostra città!!! e per dare il buon esempio, mi firmo con nome e cognome: Pier Giorgio De Iuliis
Ma come si fa ad autoincensarsi in questo modo?Si può saper che ruolo francia occupi in provincia? e presso quale altro comune lavori? E prima ancora a quali comuni ha fatto da consulente? Poi per l'incontro in piazza martiri sul diritto amministrativo, mi auguro che si organizzi, così dopo Capodanno in piazza, ci faremo un'altra bella risata.sii più umile, i complimenti non si fanno da soli, ma li fanno chi ti apprezza. Ce ne saranno??????
Salve sto seguendo questo 3d e trovo alquanto diverterte leggere quanto segue: 1 - Che il direttore D'Amore creda che sia libero........ sicuramente il Sig. Falconi è più libero di lei... 2 - Trovo VERAMENTE divertente leggere il Dr. Christian Francia quando scrive: "controlli quanti funzionari provinciali siano stati valutati 100/100 nel 2010" "il miglior dipendente" della Provincia, anche perchè in Provincia non si è mai visto un dipendente che (oltre a studiare 12 ore al giorno) è responsabile da un anno e mezzo presso altro Comune di ben 16 Servizi " "Le sembri esagerato che io suggerissi la rotta a Catarra, lo faccio da 20 anni con politici comunali, provinciali, regionali e parlamentari ed ho maturato una certa esperienza (senza mai e dico mai chiedere niente per me). " 3 - Trovo divertente che il Consigliere Rabuffo da ex esponente di maggioranza critichi i suoi ex alleati..... e polemizzi con un direttore di un quotidiano... Classico esempio dei politici italiani abituati male da giornalisti servi del potere. Una cosa sola voglio dire quando scrivete abbiate un pò di pudore e non trattateci come persone con l'anello al naso.....!!!!! Buon Anno a tutti a tre oltre che al Sig. Falconi
Nel ciclismo c'è chi tira "la volata lunga" facendo partire lo sprint molto lontano dal traguardo.Lo sta facendo Rabbuffo,col fli,parenti di esponenti di fli,ecc.ecc.ecc.!In questo D'Amore ha ragione:si prepara già la campagna elettorale!Ma chi ci fa tornare la voglia di andare a votare?Qualcuno ci ha pensato?!
Adesso finalmente tutto l'astio del dott.Francia acquista un senso. Per carità, non è il primo nè l'ultimo ad avere rapporti non idilliaci con alcuni politici, e sicuramente le sue capacità non sono in discussione. Tuttavia il risentimento per qualcosa che si percepiva come giusto ma non è stato ottenuto non deve trasformarsi in una valvola di sfogo continuo contro una parte politica senza rispettare lo slogan di questo spazio web: "i fatti, senza pregiudizi". E molte volte il dottore ha mostrato un pregiudizio fin troppo sospetto. Cordialità.
Andrea, mi sa che purtroppo forse hai ragione........dico purtroppo, perchè nel merito le osservazioni di Francia spesso sono azzeccatissime.Ma se Catarra lo promuoveva tre anni fa, si sarebbe esposto cosi'? Comunque, certe cose sono state divulgate ad arte, costruendo veri e propri scoopponi, proprio per indebolire l' immagine dell'interlocutore, Francia, Rabbuffo, Travaglio, non importa, è il metodo Feltri, sperando che i lettori continuino ad abboccare all'armadiologia del giornalismo locale, secondo cui i fatti privati vengono usati per rispondere a domande pubbliche.
Caro Lemmy, il punto e' questo: in uno spazio pubblico dove non mi pare che ci si professi come schierati politicamente si fa continua lotta contro una parte politica. Fermo restando che il diritto di criticare e' sacro, non quello di diffamare, mi chiedo se quando le istituzioni cambieranno colore politico avremo le stesse attenzioni riservate agli uomini del Pdl. Oppure se, in maniera triste, si fa critica (e spesse volte si e' andato anche oltre) solo perche' il cattivone ha negato la caramella. Cosi' si perde di credibilita'. D'altronde non si capisce perche' su questo spazio si polemizzi col Pdl anche quando inaugura una sede, come se avesse commesso chissa' quale nefandezza. Questo e' pregiudizio, ora si scopre anche non disinteressato. Con questo ovviamente si ribadisce che criticare "politicamente" e' assolutamente legittimo. Saluti.

Caro Andrea, le rispondo con le parole di valenti esponenti del Partito Democratico di Giulianova, dopo i miei articoli di critica " Falconi? Si sa è pagato dal Pdl"....Saluti a lei.

Perfetto caro Giancarlo. Buona giornata.
Mario Ragni Scusate ma solo D'Amore sarebbe colpevole di essere gentile con le istituzioni e la pubblicità. Scusate i siti allora? Emmelle, per esempio come la giudicate? Per dire la mia ritengo Almonti molto bravo nella cronaca ma anche lui non è esente all'occhietto. Mi sembra che come D'amore sia stato un candidato del centro destra, giusto? D'amore si candidò con il CCD, mi sembra, prendendo una trentina di voti come Manola Di Pasquale, e Almonti con la lista civica che appoggiava Gianni Chiodi. Mi sbaglio?
In questa settimana non ho fatto altro che leggere di D'Amore, Martelli, Francia, Rabuffo, etc. Il sig. Ragni però, a mio avviso ha fatto centro. Perchè è stato dimenticato l'altro GURU del giornalismo teramano? Forse perchè si occupa di tutt'altro come cronaca nera, sport, organizzazione eventi, etc, etc.