Siamo da tempo abituati, da questa maggioranza al Comune di Teramo, ad annunci trionfali di nuovi interventi e di grandi opere che rivoluzioneranno la nostra città. Siamo abituati, anche, a mesti comunicati che ne annunciano il loro tramonto, per citarne alcuni, il nuovo teatro (oggi non più una priorità), i piani strategici ed il cd. “modello Teramo”. A corto di idee, abbiamo visto il Sindaco accompagnato da alcuni assessori inaugurare non più opere compiute, ma in base ai S.A.L., ovvero agli stadi di avanzamento lavori; così l’Ipogeo, inaugurato ma ancora non terminato, o gli annunci per l’apertura di porzioni di “rotonda” in Via Arno.
Adesso è il turno di Circonvallazione Ragusa. Fino a pochi mesi fa, eravamo convinti che l’assessore Di Giovangiacomo avesse l’intenzione, come per altro più volte annunciato, di togliere la corsia preferenziale. Invece ha deciso di rilanciare: doppio senso di marcia, ovvero non solo l’autobus, ma anche auto e camion potranno percorre “contromano” la Circonvallazione. E dov’è la grande novità?
Il Sindaco ha annunciato: “Ci derabufferemo” in risposta alla nostra richiesta di “detacretizzare Teramo”. Se vuole iniziare a fare qualcosa, può iniziare a mettersi da parte. Infatti, tutti i provvedimenti della passata giunta e che lui oggi tanto critica, furono assunti dal Comune quando lui era assessore e con il suo consenso. Quindi, se l’idea del bus “contromano” era così strampalata, perché la approvò e perché oggi ci vuole far passare anche i camion e le auto?
Se queste sono le sole “rivoluzioni” che sapranno realizzare, si spiega perché Teramo è andata via via perdendo una propria vocazione, tanto che oggi rischia di vedersi non più riconosciuto il ruolo di Capoluogo di provincia. D'altronde, se alla domanda di un giornalista “qual è il marchio di Teramo?” il Sindaco rispose: “La città che va in bici”… Sarebbe come se il Sindaco di Giulianova invece che valorizzare il turismo sulla costa e il porto volesse “brandizzare” lo sci di fondo…
Se Teramo non sarà più Provincia, non è solo per colpa del Governo centrale, ma forse anche della politica locale. Infatti Teramo, per questa maggioranza, è la Te.Am e non la Prefettura, è il Ruzzo e non l’Agenzia del Territorio o dell’Entrate ecc… Quindi per loro cambierà poco, meglio i piccoli centri di potere piuttosto che i servizi per i cittadini.
Andrea Fantauzzi
Coordinatore comunale
FLI - Teramo
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