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Sant'Atto abbandonato dall'Arap...

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Sono sei mesi che chiediamo l'intervento dell'ARAP per la manutenzione del nucleo industriale di s. Atto che versa in uno stato di abbandono totale.Sono sei mesi di contatti, di tentativi di contatti, di vera e propria diplomazia per la cura e la prevenzione del bene pubblico senza avere nessuna risposta.
In particolare abbiamo chiesto l'accensione di 16 lampioni presenti lungo la strada che dal nucleo industriale porta alla piazza di Sant'Atto, presenti ormai da 30 anni e mai accesi.
Una mera questione di sicurezza stradale e sociale.
Alcuni di questi lampioni andrebbero riposizionati o rimossi in quanto pericolanti.
Inoltre ci sono numerose discariche abusive a causa della scarsa illuminazione e dell'incuria generale.
Oggi alcuni nodi sono venuti al pettine con l'allagamento del sottopasso vicino al convento di Sant'atto.
Una pericolosa "piena" che avrebbe potuto mettere in pericolo la vita di molti automobilisti.
Inizia ad essere in pericolo la sicurezza dei cittadini, non possiamo dimenticare quello che successe al sottopasso dell'autostrada di Mosciano qualche anno fa.
L'ARAP latita.
Il consiglio d'amministrazione deve essere rinnovato da circa 5 mesi e in assenza di un vero e proprio management i funzionari dimenticano di corrispondere alle proprie responsabilità.
Le immagini a corredo diventano triste cronaca amministrativa.

Il presidente del comitato di Frazione Sant'Atto
                        dott. Valerio Pelusi

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Commenti

Caro Valerio, ci voglio le denunce altro che lettere.
Ci dobbiamo coperare i gommoni!
Nella lettera del giovane Pelusi, c'è una piccola piccolissima parte delle cose che non vanno da prima ancora che lo stesso nascesse probabilmente. Si sono succedute amministrazioni, persone, sindaci e generazioni. Ma resta sempre uguale. E delle idee che qualche testa pensante può avere, dopo poco se ne perde memoria. E' giusto chiedere e reclamare, ma anche ravvedersi! Pelusi promuoveva alle scorse elezioni amministrative se stesso e la coalizione gattiana per Brucchi. Se posso essere in accordo con le denunce del comitato di quartiere, mi risulta difficile dimenticare la complicità dei cittadini elettori e ex candidati con chi ci porta allo sfascio.
Vede caro EKO, io ci metto il mio nome, il mio cognome e la mia faccia in tutto quello che faccio, lei cosa ci mette? Mi piacerebbe conoscerla per ascoltare i suoi consigli su come cambiare il mondo... Magari!!!!