Caro Camillo D’Alessandro e cara Manola Di Pasquale,
premettendo che non ero d’accordo con l’appoggio politico che il PD Comunale, rappresentato dal Segretario Alberto Meralangelo, dal Presidente Ilaria De Sanctis e dal segretario di circolo di Teramo Centro Mirko De Berardinis, ha dato all’azione politica di Brucchi e del PDL, come si evince dalla conferenza stampa qui allegata:www.youtube.com/watch
Azione che si è concretizzata nella comune iniziativa di dirigersi a L’Aquila a sostenere la proposta del PDL, per altro non conforme ai criteri richiesti dal D.L. n.95 art.17 del 06/07/2012, così come spiegato anche dal sottoscritto con un precedente articolo: www.iduepunti.it/lettera-aperta/16_ottobre_2012/gli-abruzzesi-un-popolo-di-%E2%80%A6%E2%80%A6
Premettendo che il Segretario Comunale e il Presidente del PD, a mio dire, dovrebbero sentire l’esigenza di consultarsi e confrontarsi con la Base del partito, prima di prendere iniziative che potrebbero incidere sull’immagine e sull’indirizzo politico del locale Partito Democratico.
Premettendo che scene di pura “Follia Politica” hanno colpito in ogni dove, con Senatori della Repubblica anche espressione del PD, scesi in piazza anche al fianco di “Bande” di chiara matrice fascista con la scusa di tutelare una pseudo territorialità della provincia abruzzese, qual è ad esempio Chieti.
Penso che dovreste recedere dalla manifestata intenzione di querelare le quattro persone, le quali, con una nota critica certamente mal posta ma comunque forte, hanno espresso il loro disappunto nel pieno di quei diritti di libertà di espressione che il nostro partito dovrebbe, invece, incoraggiare e tutelare.
Un partito che pretende di distinguersi sulla scena politica locale e nazionale, facendo proprie le battaglie a tutela e difesa dei diritti civili e della democrazia, elevando questi valori a bandiera distintiva della nostra etica politica, non può certamente opprimere chi sente il dovere di esprimere un pensiero diverso, opposto, di critica anche se diretta ed aspra.
Il dissenso, in tutte le sue forme, dall’astensionismo alla protesta più accesa, dovrebbe essere utilizzato come strumento di crescita, momento di riflessione, di dibattito, di elaborazione collettiva e non occasione di punizioni, le quali alimenterebbero soltanto la concezione popolare che la “Politica” è forte con i “Deboli” e “Debole” con i “Forti”.
Proprio il dissenso fa si che il PD sia diverso dal PDL e dalle destre che da troppo tempo ricorrono ad un populismo fatto di demagogia, pur di poter sopprimere la formazione di un’opinione prevalente, pur di impedire la massima partecipazione e l’applicazione di una sana democrazia partecipativa.
Per questo, mi auguro che le vostre intenzioni, paventate su qualche testata giornalistica ed alimentate da qualche voce di corridoio possano palesarsi attraverso azioni che distendano gli animi, argomentando politicamente determinate scelte.
Contestualmente, vorrei ricordare ad Ilaria De Sanctis che quando parla del sottoscritto, lamentandosi di aver ricevuto un trattamento diverso rispetto a quello a cui sono soggetto ( come se le pressioni che il Regionale fa per espellermi non siano vere) che Stefano Alessiani, quando scrive un articolo di critica nei confronti del PD lo fa mettendo davanti una “Causa”, come sull’Università, sulla Democrazia Partecipativa, sulla questione dell’Abruzzo, sulla Bolkestein, giusto per citarne alcune e non scrive articoli di critica senza documentarsi e spiegandone minuziosamente i motivi.
Se poi non ricordo male, sempre Ilaria De Sanctis, la settimana scorsa mi attaccava nella sede del PD poiché il sottoscritto non faceva altro che pubblicare articoli di critica nei confronti del Partito, per la serie: C’era una volta la coerenza!
Nel frattempo che voi discutete sul comportamento di Camillo D’Alessandro o di Ruffini, nessuno ha stigmatizzato l’inciucio messo in atto dall’IDV Regionale con il PDL, i quali hanno votato la stessa demagogica proposta sul riordino delle Province ed è forse questo l’unico atteggiamento inqualificabile e scandaloso di tutta questa storia.
Nessuno ha detto niente in merito alle ultime vicende giudiziarie che stanno investendo da vicino il nostro territorio, nessuno ha stigmatizzato i comportamenti dei nostri “Onorevoli” che a Roma appoggiano determinate scelte e quando tornano in Abruzzo manifestano “contro”.
Ma soprattutto nessuno si dispera così tanto da organizzare clamorose “Marce di protesta” parlando della crisi occupazionale, del dramma del precariato, delle cooperative impegnate nel sociale e nella lotta alla disabilità che chiudono i battenti( in Abruzzo 50 solo dall’inizio dell’anno), del sistematico smembramento della Scuola Pubblica e dei cittadini che, giorno dopo giorno, vedono spostare i loro obiettivi non più verso un futuro migliore ma verso una quotidiana lotta alla sopravvivenza.
Mi auguro che il senso di responsabilità e la vostra coscienza civile possa richiamarvi su temi, che personalmente ritengo, di sicura e maggiore importanza.
Il link della nota critica:
www.iduepunti.it/lettera-aperta/24_ottobre_2012/province-la-vergogna-del-partito-democratico
Cordiali saluti.
Stefano Alessiani
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Caro " Il Presidente Regionale", in psicologia ognuno si attribuisce alla propria immagine un valore. Al di là del diritto della satira attribuita ad ogni figura de I Due Punti da statuto, l'immagine della vergogna con una salutare defecazione è attribuibile a una politica che non condivide le proprie critiche all'interno del partito, come siamo stati abituati fin da piccoli, dopo i primi passi nei vecchi apparati. Poi ognuno ci vede se stesso o meno.... e sono contento di aver ospito la sua forma di outing.
Cara "Il Presidente Regionale", apprezzo il tuo intervento, ma ribadisco la mia posizione sul dissenso: non credo che la repressione sia la giusta risposta. D'altronde siamo i primi a dire che per rispondere all'antipolitica ci vuole la buona politica, allora che si risponda con la buona politica. @Ruffini&DiLuca: Ma sempre scrivete mezzo intervento a testa o ne fate uno a testa? :)