La Regione Abruzzo ha in programma di spendere una montagna di soldi pubblici (cioè nostri) per costruire cinque nuovi ospedali in Abruzzo. Uno di questi è il nuovo ospedale di Giulianova che costerebbe circa 70 milioni di euro.
Spendere 70 milioni di euro per questo doppione oltre a essere uno sperpero inutile di denaro pubblico è una proposta immorale, vista la gravissima crisi finanziaria della Regione Abruzzo e dell'Italia intera. Infatti l'ospedale esistente di Giulianova è più che idoneo a continuare ad essere ospedale, perché non ha problemi strutturali, ma ha solo qualche problema di funzionalità risolvibile con poche risorse finanziarie.
Se confrontiamo i volumi della struttura ospedaliera esistente di Giulianova con quelli di una qualsiasi delle cliniche private convenzionate (di San Benedetto o Ascoli Piceno) come Villa Anna o Villa San Marco, che lavorano tantissimo e attirano giustamente tantissimi pazienti prosciugando le casse regionali abruzzesi, se facciamo questo confronto vediamo che l'ospedale di Giulianova è molto più grande, più bello e di migliore qualità edilizia rispetto alle suddette cliniche private.
Quindi non è colpa del contenitore se l'ospedale di Giulianova non funziona, ma è colpa del contenuto, cioè della quantità e della qualità dei reparti ospedalieri, delle attrezzature tecnologiche, del personale medico, paramedico e infermieristico.
Ma è lo stesso potere politico di centro-destra e centro-sinistra regionale che per decenni ha chiuso reparti interi, ha negato l'acquisto di tecnologie mediche avanzate, ha decimato il personale sanitario, ha svuotato almeno la metà dell'ospedale, in una sola parola ha distrutto l'ospedale di Giulianova, ripeto è lo stesso potere politico del partito unico del cemento "Pd e Pdl regionali e nazionali" che dopo aver fatto tutti questi danni a noi cittadini e pazienti del comprensorio Bellante-Giulianova e Roseto, torna di nuovo a proporre altri danni alle casse regionali e a noi cittadini.
Il PUC (partito unico del cemento) rappresentato a livello regionale dal presidente D'Alfonso e a livello locale dal sindaco di Giulianova Mastromauro, con la costruzione dell'inutile nuovo ospedale progetta un triplo maxi-affare:
1. Papparsi i circa 70 milioni di euro che saranno alla fine almeno il doppio (in Italia le opere pubbliche sono andate sempre così) per la realizzazione della solita grande opera inutile (come la TAV Torino-Lione).
2. Papparsi con quattro soldi l'attuale ospedale di Giulianova insieme a un grande e bellissimo pezzo di terreno che dall'ospedale arriva fino alla statale 16 (dove c'è il SERT); quindi l'ospedale sta su un bellissimo terrazzo sul mare, il terreno è in vista mare, quindi sfruttare tutto questo ben di Dio a fini turistico-abitativi è senz'altro un ottimo affare per il PUC (partito unico del cemento). Fa parte dell'affare anche l'Ospizio marino, grande struttura e grande area di fronte al mare.
3. Il terzo affare è rappresentato dall'area di terreno che sta in via Cupa a Giulianova Paese, dove la Regione vuole costruire il nuovo ospedale. Quest'area è di proprietà dell'ex deputato del Pd Cerulli Irelli e il sindaco giuliese del Pd Mastromauro nel PRG ha trasformato i terreni agricoli dell'ex deputato in zona dove costruire il nuovo ospedale.
Di fronte quindi alla proposta delirante della Regione il sottoscritto Antonietti Raffaele, come medico di base da oltre 30 anni convenzionato con l'Asl di Teramo nel comprensorio di Giulianova e come amministratore comunale di Bellante, sente il dovere di alzare la voce, di denunciare tutto ciò e proporre:
1. Per migliorare l'assistenza sanitaria dei nostri cittadini si deve investire solo ed esclusivamente sull'attuale ospedale di Giulianova.
2. La proposta di gettare 70 milioni di euro per un nuovo ospedale è assurda e impedisce di concentrare le risorse per investimenti sul vecchio ospedale per il suo miglioramento strutturale e funzionale, riaprendo reparti e ambulatori, comprando nuove apparecchiature mediche e assumendo nuovo personale.
È immorale che la Regione Abruzzo sperperi la montagna di soldi prevista per i cinque nuovi e inutili ospedali mentre a migliaia di disoccupati non viene pagata la Cassa integrazione da mesi.
È stupido non spendere molto meno per migliorare le strutture che già ci sono.
È immorale anche il "PIZZO", cioè le 10 euro fisse per ogni ricetta oltre al ticket che la Regione Abruzzo estorce dalle tasche degli abruzzesi da cinque anni. Chiodi disse che questa tassa sarebbe durata poco, invece D'Alfonso l'ha fatta diventare eterna. Il presidente D'Alfonso dichiara che ha un tesoretto per costruire le sue grandi opere, i cinque nuovi ospedali; i cittadini che da cinque anni pagano il "PIZZO" di dieci euro a ricetta adesso sanno che i loro soldi sono andati a costruire questo tesoretto e sanno pure che non verrà speso per migliorare la loro assistenza sanitaria, ma per ingrassare il PUC (partito unico del cemento Pd e Pdl).
dottor Raffaele Antonietti
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