Gentile Giancarlo,
essere genitori di un bambino, in età prescolare, che ha problemi, seppure non gravi, è un piccolo dramma, se rapportato a patologie più serie, ma sempre dramma è.
Ti accorgi che tuo figlio è "diverso" dagli altri e inizi a pensare che sia colpa tua...
Poi il giro tra medici e specialisti, l'incontro con persone speciali e autentici mentecatti, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, terapisti vari... incontrare comprensione e biasimo, sempre con l'ansia che ci sia qualcosa di irreparabile.... e il tuo bimbo ti segue, fiducioso, e si sottopone ad ogni genere di esame, e ti guarda smarrito, ma fiducioso, perchè tu sei il suo punto di riferimento....
Poi la diagnosi, e, finalmente, dopo un'altra lunga trafila, ti assegnano il primo ciclo di terapie... con l'elenco dei centri ambulatoriali accreditati della Provincia, dove fare domanda...
Ma qui, il genitore fiducioso, è costretto a scontrarsi con liste di attesa interminabili perchè, come ti spiega ogni singolo operatore di ogni singolo centro, i bambini con problemi sono tanti e, una volta presi in carico, le terapie durano anni...
Quindi pazienza, aspettare, aspettare giorni, settimane, mesi, e intanto inizi a portare il piccolo in studi privati, a quaranta euro a seduta, per due volte a settimana, che al mese fanno 320 euro, se ti va bene, che per una famiglia, soprattutto di questi tempi, sono una spesa non indifferente...
Ma per un figlio si fa questo e altro, e intanto continui a chiamare i centri accreditati, ma la risposta è sempre la stessa: bisogna aspettare, abbiamo le liste piene, la Regione ci assegna un tetto massimo che abbiamo già raggiunto...
Già... la Regione... quella che, in questi giorni, dice che ha risanato la sanità, che è diventata virtuosa, risparmiando non sui primari, sugli sprechi, sulle assunzioni clientelari, ma sul futuro di mio figlio... Grazie Presidente Chiodi, provi a correre, di notte, in inverno, sulla strada innevata, verso l'unico reparto di pediatria esistente nell'arco di Km e trovare un medico semiaddormentato, pure un po' scazzato, certo demoralizzato, che ti confessa "siamo troppo pochi, non ce la facciamo più... mi meraviglio che voi genitori non vi ribelliate"...
Ribellarci? E con chi ce la prendiamo? Con il centro specializzato a cui hanno tagliato i fondi per le prestazioni? Con l'infermiere che non può farsi le ferie? Con il medico che è in servizio da 24 ore?
Con il destino che, prima o poi, ci porta ad aver bisogni di un sistema sanitario che paghiamo fior di quattrini?
Con politici senza testa e senza cuore che, sulle loro macchinone blu, nominano direttori e primari senza chiedersi se il sistema funziona?
Beh, se è vero che le richieste di un padre e di una madre salgono più in fretta al cielo, cari politici, io non dormirei sonni tranquilli...
Lettera Firmata da una madre...solo una madre ( che volete che sia)...passa subito.
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