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Teramo Lavoro: Le domande inevase

10 minuti

Ha davvero dell’incredibile la vicenda amministrativa della società in house della Provincia “Teramo Lavoro srl”.
Nonostante numerose denunce, esposti e domande ripetute insistentemente sui media, sembra impossibile - ad oggi - che i cittadini possano ricevere qualche notizia di conforto su come vengano spesi i loro soldi.
Ci limiteremo nuovamente ad esporre alcuni punti critici, nella speranza che l’Amministratore unico (Dott.?) Venanzio Cretarola e il socio unico Dott. Valter Catarra possano finalmente dissipare le nebbie che avvolgono la società, ma questa volta – in caso di ulteriore e perdurante silenzio – non avremo altra scelta che informare il Difensore Civico Regionale, la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica e anche il nuovo Prefetto di Teramo.
Preliminarmente vorrei ricordare che le Pubbliche Amministrazioni, sulla scorta dell’art. 11 del Decreto Brunetta, hanno l’obbligo dal 2009 di garantire l’accessibilità totale (e non l’opacità totale che la Provincia e la sua società manifestano costantemente). Infatti il comma 1 del predetto art. 11, direttamente applicabile anche agli Enti Locali, prescrive che “La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti,allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”.

1) Cominciamo dall’inizio. Nella deliberazione del Consiglio Provinciale n. 19 del 20.05.2010 di costituzione della società si fa riferimento ad un parere richiesto ad “un Avvocato particolarmente esperto in questo settore, al cui vaglio sono stati sottoposti sia lo schema di Statuto, sia lo schema di Convenzione”. Trattasi dell’Avv. Romolo Di Filippo, di cui saremmo curiosi di conoscere il curriculum in materia di società pubbliche, dato che risulterebbe essere molto più giovane del già giovane Dirigente dell’Avvocatura Provinciale, la quale stranamente non è stata affatto consultata. Perché non si è chiesto un parere gratuito all’Avvocatura interna e si sono spesi circa 4.000 euro per una consulenza esterna? È legittima quella consulenza? L’Avvocato Di Filippo è lo stesso che lavora nello studio legale dell’Assessore Regionale Di Dalmazio?

2)Nello Statuto di Teramo Lavoro, all’art. 3 comma 4, è previsto che “L’Amministratore della società relazionerà al socio (…) presentando entro il 30 novembre di ciascun anno (…) al Presidente della Provincia di Teramo il budget economico-finanziario dell’anno successivo, unitamente al Piano Operativo annuale di Sviluppo della società ed alla programmazione del fabbisogno di personale, per la successiva approvazione”. Sono mai stati presentati tali documenti da Cretarola? E Catarra o il Consiglio Provinciale li hanno mai approvati? In caso negativo, potrebbero spiegarci sulla scorta di quali norme si sia proceduto ad assumere circa 110 dipendenti? E come sia stato possibile eludere i vincoli assunzionali contenuti nelle leggi nazionali, come chiarito dalla Corte dei Conti Sardegna con Parere n. 24 del 31.5.2010, laddove si precisa che “le società in house (…) non possono rappresentare per l’Ente locale uno strumento da utilizzare per eludere le norme di finanza pubblica e, in particolare, la disciplina vincolistica in materia di spesa per il personale”?

3)Nello Statuto di Teramo Lavoro, all’art. 8 comma 1, è previsto che “Il socio, in conformità alle norme di legge in vigore, potrà effettuare finanziamenti alla società, che salvo diverse pattuizioni, saranno considerati mutui infruttiferi di ogni interesse e remunerazione”. Ebbene, Catarra potrebbe spiegarci come mai il Consiglio Provinciale abbia deciso – con deliberazione n. 34 del 28.09.2011 – di “prevedere l’attribuzione di un contributo in favore della società, quale dotazione finanziaria per lo start-up” aderendo “alla richiesta della società Teramo Lavoro S.r.l.” e stabilendo “di riconoscere, parte delle spese da destinare alla società stessa, a titolo di attribuzione quota di funzionamento della Società stessa, quantificando l’importo in € 128.253,85 da imputare sul bilancio dell’anno corrente 2011”? Trattasi di mutuo, o come sembrerebbe di un regalo? E tale elargizione è consentita a termini di legge, di statuto e di convenzione, oppure si è determinato un danno erariale, visto che il contributo è stato poi liquidato con determinazione del Settore B7 n. 126 del 30.12.2011? E quei soldi a cosa sono serviti? Per cosa sono stati utilizzati? E come mai, se davvero fossero serviti per lo start-up, sono stati erogati dopo un anno e mezzo dalla costituzione della società, considerato che nel mentre sono state pure approvate ben nove deliberazioni della Giunta Provinciale concernenti la società, in nessuna delle quali si fa menzione della opportunità o necessità di tale contributo?

4) L’Amministratore unico Venanzio Cretarola, nominato dal Presidente Catarra, riceve il compenso allo stesso spettante ai sensi dell’art. 10 comma 3 punto 3 e dell’art. 14 comma 2 dello Statuto? Se si, a quanto ammonta? Se no, Catarra intende determinarne il compenso in futuro?

5)È legittima la notissima autoassunzione operata da Cretarola in qualità di Coordinatore di Progetto? E Cretarola operò le dovute selezioni e comparazioni curricolari quando scelse se stesso in luogo di altra professionista con maggiore esperienza che già svolgeva il medesimo ruolo percependo molto di meno e che aveva fatto regolare domanda di partecipazione alle selezioni? Cretarola, lo ripetiamo per la centesima volta, è laureato? Catarra si decide a mostrarci il suo curriculum, che per legge dovrebbe già trovarsi sul sito dell’Ente? La questione non è oziosa, perché i cittadini devono sapere se la società ha operato nel rispetto dei vincoli di legge e, in particolare, quelli previsti dall’art. 18 comma 2 del D.L. n. 112/2008, a mente del quale il reclutamento del personale e il conferimento degli incarichi delle società a partecipazione pubblica totale devono essere effettuati rispettando i principi “di trasparenza, pubblicità e imparzialità”. Cretarola ha rispettato tali principi quando si è autoassunto? E possiede i titoli di studio e professionali migliori degli altri soggetti che presentarono il proprio curriculum per poter essere selezionati?

6)Con riferimento, poi, a tutte le altre assunzioni, potrebbero Catarra e Cretarola rendere noti i verbali delle selezioni a suo tempo effettuate? E potremmo sapere le assunzioni da chi furono autorizzate? Perché non risultano né delibere di Consiglio né delibere di Giunta che autorizzino assunzioni di sorta? È possibile bypassare totalmente gli Organi fondamentali della Provincia per assumere 110 dipendenti?

7)È stato mai nominato il Revisore unico o il Collegio sindacale pure previsti dagli artt. 16, 17, 18, 19 e 20?

8)Sono mai stati approvati dall’Assemblea (cioè da Catarra) i bilanci sociali del 2010 e del 2011, così come prescritto dall’art. 21 dello Statuto?

9)Perché Teramo Lavoro per mesi si è rifiutata di fornire dati, notizie e documenti al Nucleo Ispettivo interno all’ex III Settore dell’Ente, come relazionato puntualmente dal Nucleo medesimo? Perché il Responsabile del Nucleo Ispettivo ed un altro Funzionario del III Settore (oltre al medesimo Dirigente del III Settore) sono stati trasferiti ad altro Settore due mesi dopo l’elaborazione e la trasmissione all’Autorità di Gestione della Regione Abruzzo (Dott. Germano De Sanctis) della “Relazione conclusiva dell’attività di vigilanza sulla società in house Teramo Lavoro S.r.l.”? Perché Catarra e Cretarola si permettono tale mancanza di trasparenza, nonostante l’art. 4 della Convenzione generale di servizio fra la società e la Provincia preveda al comma 2 che “i Settori della Provincia (…) controllano l’operato della Società ed il rispetto dei modi e dei tempi di effettuazione dei servizi”? E nonostante l’art. 4 comma 3 della Convenzione preveda che “La Provincia può eseguire, attraverso propri incaricati, verifiche sulla corretta gestione dei servizi affidati alla Società. Teramo Lavoro mette a disposizione i dati richiesti o comunque ritenuti utili e offre la collaborazione necessaria per un’efficace verifica”? E nonostante l’art. 4 comma 7 della Convenzione prescriva che “La Società si impegna altresì a fornire alla Provincia ogni tipo di informazione o richiesta riguardo allo svolgimento dei servizi”? Perché non si è mai fornito, nel merito, puntuale riscontro alla predetta relazione conclusiva, che conteneva pesanti dubbi di legittimità sull’operato di Cretarola?

10) Perché si è proceduto ad effettuare ben quattro proroghe della continuazione dei servizi previsti nella Convenzione (delibere G.P. n. 651 del 30.12.2010; n. 360 del 28.06.2011, n. 397 del 15.07.2011 e n. 737 del 20.12.2011) senza trasformare i relativi contratti dei dipendenti da tempo determinato in tempo indeterminato, come pure prescritto dal D.Lgs. n. 368/2001 (le cui norme sono cogenti per i contratti della società in house)?

11)Perché si sono anticipate ben tre volte delle somme alla Società con deliberazioni di Giunta Provinciale n. 430 del 17.09.2010, n. 73 del 25.02.2011 e n. 82 del 14.02.2012?

12)Infine, se con atto n. 155 del 28.07.2010 si è affidato alla società Teramo Lavoro anche il servizio di supporto ed assistenza tecnica per la gestione delle attività inerenti il Servizio Gestione Rifiuti dell’VIII Settore per un importo di € 67.000, come mai con deliberazione G.P. n. 73 del 25.02.2011 si completava una anticipazione complessiva di € 83.458 alla società per lo svolgimento del medesimo servizio?


Il Vice Coordinatore Provinciale di Teramo del FLI
Futuro e Libertà per l’Italia

Maria Cristina Marroni

 

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Commenti

Due domande 1) Ma crede veramente che qualcuno possa risponderle? Il suo lavoro è incredibile e riassume perfettamente la nostra situazione. 2) Lattanzi quando si dimette? Noi qui a Mart. non possiamo più vederlo. Grazie.
Tutti a casa. Grazie Catarra, Guardiani e Cretarola....grazie di cuore...........La Peggiore Provincia di Sempre. Tutti a casa VERGOGNATEVI
Fate Schifo. Vi giuro in anni e anni di destra militante non ho mai assistito a una simile vergogna. Dimissioni!!!!! Siamo per strada, Fate pena.
Le domande rimarranno inevase e cadranno nel dimenticatoio!!! La Società sta chiudendo, e magari mentre tutti i lavoratori vanno a casa la Provincia troverà anche qualche favolosa consulenza da affidare al fido Cretarola...Intanto un Presidente maleducato ha prima convocato i lavoratori per ieri 23 u.m. non presentandosi poi adducendo la scuasa di un impegno improvviso che però lo ha tenuto impegnato in realtà non più di mezz'ora tre quarti d'ora!!!! ed oggi ci riconvoca di nuovo alle 16, ma qualcuno gli ha detto che la nostra vita, almeno quella non gli appartiene!!! Auguro al Presidente e all'Assessore Guardiani che i loro figli possano invcontrare sulla loro strada un "Benefattore" come Cretarola !!!!
Una sola domanda: Come mai magistratura e corte dei conti non sono state già informate? Banche generalmente le notizie di stampa siano motivo sufficiente all'apertura di indagini. Sveglia in Via Cesare Beccaria! Fate il vostro dovere, i cittadini vi pagano per questo.
L’amministratore unico della Teramolavoro ha, ora, veramente esagerato. In una assemblea convocata qualche settimana fa, l’amministrazione della società ha “suggerito” ai dipendenti di firmare il contratto di lavoro futuro con una sorta di liberatoria per quelli precedenti, evidentemente non corretti, affinché potesse procedere alla proroga: solo 9 lavoratori su 110 hanno firmato la liberatoria. Nell’assemblea tenutasi ieri, la società ha tentato di convincere i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro per colpa dei sindacati e dell’Assessore regionale al lavoro che non erogherebbe i fondi necessari per garantire servizi ai cittadini e gli attuali livelli occupazionali. La questione non è ovviamente così semplice né corrisponde al vero. La FP CGIL di Teramo, nel considerare antisindacale tale atto, lo giudica non tollerabile e ritiene non più rinviabile la denuncia. La FP CGIL di Teramo ha responsabilmente cercato il confronto e l’accordo fino in fondo, per questo ritiene che la convocazione dei lavoratori all’assemblea mentre era ancora in corso un tavolo di trattativa sindacale sia sconcertante. Il tutto è avvenuto nello sprezzo totale del ruolo di rappresentanza del sindacato e chiaramente approfittando di una evidente debolezza dei lavoratori che dal 2 maggio potrebbero ritrovarsi senza lavoro. I percorsi che potrebbero portare ad una soluzione lavorativa per i 110 lavoratori devono essere paralleli: uno passa per il coinvolgimento dell’Assessore regionale al lavoro, Paolo Gatti, che si è già reso disponibile ad ogni eventuale altro incontro e ha già dichiarato che trasferirà le somme disponibili (non del tutto sufficienti, ma sarebbero un sostanziale aiuto). L’altro passa per il tavolo di confronto con la società e il suo socio unico, il Presidente della Provincia Catarra. A questo tavolo, finora, non sono state date risposte convincenti. Si è parlato di partite iva e di interinali: soluzioni inaccettabili perché infinitamente più costose (circa il 27% in più dell’attuale costo per ogni lavoratore) e inadeguate perché potrebbero chiamare solo circa 25 lavoratori su 110, un numero insufficiente a garantire i servizi. La società ha sostenuto di non poter procedere alle assunzioni per i lavoratori dei centri per l’impiego per mancanza di risorse, ma allora perché non le fa neppure per i 43 lavoratori che vengono pagati con i soldi dell’Ente? Di soluzioni ce ne sarebbero tante, soltanto si avesse la volontà di intraprenderle. Altrimenti si dovrebbero rigettare con delle motivazioni concrete e plausibili. Apprezzabili la disponibilità del Presidente Catarra e l’atteggiamento dell’Assessore Guardiani e del Vicepresidente Rasicci che, in uno degli ultimi incontri sindacali, si sono coraggiosamente schierati dalla parte dei lavoratori perché le risposte dell’amministratore unico alle proposte sindacali non erano convincenti. La FP CGIL di Teramo non ci sta più a sentire chiacchiere inutili e inconcludenti. Per manifesta incapacità si chiede, pertanto, all’amministratore unico della Teramolavoro di fare un passo indietro e dimettersi. Si chiede che tutti i servizi esternalizzati vengano re-internalizzati attraverso la gestione diretta dei dirigenti preposti. Si proceda a nuove selezioni poste in essere, questa volta, da veri esperti della materia: magari da qualche dirigente dell’Ente Provincia punito per non aver voluto assecondare le decisioni dell’amministratore unico. Si chiede all’assessore Paolo Gatti di trasferire al più presto ai centri per l’impiego le somme disponibili, così da poter garantire la continuità dei servizi alla cittadinanza e la stabilità occupazionale dei lavoratori. Si informano tutti i soggetti coinvolti che, per la tutela dei servizi e dei lavoratori, la scrivente Federazione non indugerà a intraprendere forti azioni di contrasto. Monia Pecorale
La Provincia i soldi per poter stabilizzare i precari li avrebbe ma li destinerà a promuovere tre nuovi dirigenti. Anche Catarra commetterà lo stesso errore di D'Agostino e ne pagherà le conseguenze. 110 famiglie senza stipendio in cambio di 3 promozioni politiche. Se questi signori pensano che le cose non si sappiano in giro, sbagliano. Anche il rampante Gatti non ne uscirà indenne, perdendo così un fiume di consenso. Questa è la semplice verità
Robbè mo t'izzat?
penso proprio che Anolino abbia ragione.......c'è puzza di nuove dirigenze dopo tutta la battaglia fatta da Catarra per ridurre fino all'osso il "parco Dirigenti"........roba da matti! Mi dite a cosa serve Rota Paolo, l'uomo in carriera per tutte le stagioni, nuovo dirigente? Semmai basta e avanza un nuovo dirigente "TECNICO" e doveroso utilizzare tutte le altre risorse per i precari. Davide Calcedonio DI Giacinto, alias assessore al Personale della Provincia, se ci sei BATTI UN COLPO!
Togliete il passaporto a Cretarola prima che chiuda la società !!! Noi Teramani, se ci toccano, siamo più cattivi: forse perchè c'è meno iodio che a Nettuno... Se io fossi in te, Caro Cretarola, visto che Catarra e Rasicci stanno a fare come Schettino mentre affonda la nave, parlerei delle assunzioni dei nuovi precari... P.S.: Rasicci non era quello che girando in Provincia diceva ai precari storici che dovevano andare a casa?
Sì infatti, cara Monia: se presidente e vicepresidente si sono "coraggiosamente" schierati dalla parte dei lavoratori, dopo anni di sbattimento e dolore per questi ultimi, non è certo per generosità, ma perchè cercano di salvare i "loro", dato che degli altri si sono sbarazzati senza fare una piega................ Non cerchiamo di salvarne la moralità, perchè non ne hanno: cacciare una donna incinta solo per fare posto ad un'amica del vicepresidente è stato indegno, e voi sindacati non avete mosso un dito, e quindi siete solo conniventi. Come conniventi sono i precari - capaci solo di galleggiare senza alzare la testa - che hanno accolto con applausi scroscianti l'annuncio della proroga (di due mesi?!) fatto da Catarra....quando appena il giorno prima l'Amministratore aveva detto tutt'altro. Lungi da me voler difendere Cretarola, ma molte cose amorali lui le ha eseguite conto terzi: quindi caro Venanzio, ora che la barca sta affondando, ora che vieni contraddetto dopo appena 24 ore, ore che tutti stanno prendendo le distanze da te "schierandosi corraggiosamente dalla parte dei lavoratori" (ahahahah, scusate ma mi scappa da ridere)..................... PARLA!!!!!!!!
Visto che si parla di me nel commento di Neutrina, voglio fare solo una precisazione: per favore Monia, non parlare di coraggio in riferimento ad un personaggio in particolare, dopo che nel suo Settore sono sparite 3 precarie storiche (una che scappando da lui è sopravvissuta e le altre due sostituite da neoassunte senza nessun curriculum attinente alle Politiche Sociali). Grazie Rosella Gabrielli (il mio curriculum è a disposizione...) P.S.: bella la frase, Giancarlo... mi calza a pennello! (vita lavorativa ovviamente, ma forse non solo...)