Gentile Dott.ssa Rosella Gabrielli,
apprendo delle specifiche evoluzioni della sua vicenda da questo blog, in quanto, come noto, dopo che il suo rapporto di lavoro a tempo determinato con la Provincia di Teramo è cessato, nel luglio 2010; il suo datore di lavoro è diventata la società Teramo Lavoro Srl, che ha riassorbito i precari “storici” della Provincia di Teramo, unico Ente in Abruzzo, come saprà, ad aver garantito un’opportunità di prosecuzione a tutti quei lavoratori che non avevano maturato i requisiti di legge per poter essere stabilizzati.
Mi risulta che lei, come i suoi colleghi, ha risposto all’avviso pubblico della società e dalla stessa è stata selezionata ed assunta. Avendo assunto informazioni dalla società per ricostruire i fatti in maniera completa, ho appreso nello specifico che lei è stata selezionata ed assunta dalla Teramo Lavoro nell’ottobre 2010 con contratto a tempo determinato e lei non ha accettato, non firmandola, la prima proroga contrattuale. Quali che siano state le sue valutazioni, mi pare evidente che la non prosecuzione non è dipesa da nessuna volontà politica o discriminatoria nei suoi confronti, ma da un percorso amministrativo che lei è libera di contestare.
Colgo l’occasione per evidenziare, visto che anche questo è un argomento ricorrente nelle sue riflessioni, che i pochissimi precari storici che non sono stati assunti da Teramo Lavoro Srl avevano in essere rapporti di lavoro a tempo pieno presso altri enti o società.
Renato Rasicci
Vice Presidente Provincia di Teramo
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Cara Rossella, tutta la mia solidarietà...io ci sono ancora dentro e dopo anni di lavoro in Provincia a giugno tutto finirà. Di cose strane e al limite della legalità ne sono state fatte tante: la proroga del 1/1/2011 mi sembra la meno grave, dopo, di "prosecuzioni" (come le chiamano loro) ne hanno fatte ben cinque!!!!!!!!! Quello che metterei in evidenza è che nel settore del sociale tutte le dipendenti storiche sono state fatte fuori o spostate, serviva spazio per le nuove dell'assessore, scusate l'anonimato ma finchè ci sono dentro......
Caro Rasicci, anzichè chiarire, è riuscito a moltiplicare i "dubbi". Se è vero che la firma di cui lei parla non è stata richiesta a Rosella, e lo stesso anonimo conferma la cosa, questa vicenda acquista contorni torbidi e loschi. Siccome la Provincia non è un ente di vostra proprietà, sarà bene che scendiate dal piedistallo per spiegare senza furbizie e ambiguità il vostro punto di vista sulla vicenda, magari ammettendo un'ingiustizia da riparare al più presto. Forse pensate di essere onnipotenti? Fossi in lei non ci conterei molto, perchè le vite delle persone non si comprano e non si regalano come siete abituati a fare con le cravatte. L'esasperazione è già al massimo e non c'è più spazio per portarla oltre ogni limite.