«Mi auguro che Venturoni voglia dimostrare, almeno per una volta, di essere coerente con le proprie dichiarazioni», è quanto afferma il Consigliere regionale Cesare D’Alessandro (Idv) in risposta a Capogruppo del PdL, Lanfranco Venturoni, che difende l’operato del manager Varrassi anche quando suo nipote, come denunciato da Carlo Costantini, viene assunto alla ASL Teramo.
Infatti, Venturoni testualmente afferma che capirebbe le critiche, e quindi la richiesta di dimissioni, se Varrassi “avesse assunto l’ultimo in graduatoria”.
«Prendo spunto dalle affermazioni di Venturoni», prosegue Cesare D’Alessandro, «per far presente un fatto davvero singolare, peraltro direttamente riscontrabile sulle graduatorie di concorso e che forse meriterebbe un adeguato approfondimento.
Il nipote di Varrassi, settimo in graduatoria a Teramo, appena l’anno scorso risultava effettivamente ultimo, cioè al 27° posto su 27 concorrenti (con punti 61,830) nel concorso per dirigente medico in disciplina Radiodiagnostica indetto dall’azienda sanitaria della Toscana.
Cosa ben più strana, ma anch’essa verificabile, è che il nipote di Varrassi, nel concorso indetto dall’Azienda toscana, era preceduto in graduatoria da un altro concorrente che si collocava al 13° posto, ovvero 14 posizioni prima; il quale, assieme allo stesso Varrassi junior, ha poi ritenuto di partecipare anche al concorso indetto dalla ASL di Teramo.
Evidentemente, però, l’aria delle colline teramane aguzza l’ingegno e aumenta le capacità professionali del nipote di Varrassi, che nel concorso indetto alla ASL di Teramo, guarda caso diretta dallo smemorato zio, fa un vero e proprio sprint e si colloca al 7° posto (con punti 76,545) mentre il suo diretto concorrente, che in Toscana lo sopravanzava di 14 posizioni, finisce addirittura ultimo e deve farsene obtorto collo una ragione.
E’ vero che ogni concorso fa storia a sé, ma trattandosi di concorsi perfettamente analoghi ci sembrano davvero sorprendenti e sospette le circostanze riscontrate e documentate.
Il collega Venturoni, che parla di “caccia alle streghe” e di “santa inquisizione”», conclude il Consigliere dell’Idv, « farebbe meglio a tenere la bocca cucita almeno in questo caso, che dovrebbe far arrossire di vergogna i protagonisti e di rabbia, invece, tutti quegli altri ragazzi che non possono avvantaggiarsi di un parente più o meno vicino, nonostante le cose avvengano a sua insaputa».
Aggiungo al comunicato del consigliere regionale D'Alessandro le graduatorie di Sulmona e L'Aquila dove il nipote del manager è arrivato 21esimo www.asl1abruzzo.it/archivio13_concorsi_0_53_52_1.html e

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