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Le dimissioni di Manola Di Pasquale

di I due Punti
2 minuti

E’ veramente paradossale e allucinante che sia Manola Di Pasquale ad iniziare il gioco dello “scarica barile” nei confronti di Tommaso Ginoble. Mi sembra proprio la degna interprete del melodramma berlusconiano, che immediatamente dopo il risultato del primo turno a Milano, ha iniziato a dimenticare i candidati sconfitti. Tutto ciò nutre i miei dubbi. Aiutatemi a comprendere. Manola Di Pasquale non è forse stata in questi anni la più vicina a Tommaso Ginoble, sponsorizzando tutte le scelte all’interno del Partito, come la nomina del segretario provinciale? Non è forse lei che ha concesso ospitalità all’interno del Consorzio Agrario a Giacomino Di Pietro, che certo gravitava nell’area ginoblania? Dove era Manola Di Pasquale quando sono state effettuate le scelte delle candidature? Non è forse lei il Presidente regionale del PD? Da quale documento risulta la sua presa di distanza dalle scelte effettuate in questi anni a Roseto o la stigmatizzazione sul  rifiuto delle primarie a Roseto? Perchè era così distratta? Forse troppo impegnata a portare avanti discutibili manovre nel consorzio agrario di Teramo. Il risultato? Un patrimonio svenduto ad un manipolo di ultrasettantenni inquadrati sotto le bandiere della Coldiretti.  Non è certamente lei che può rivendicare l'immagine dell'Esempio illuminato. L'Avv. Di Pasquale si è chiesta come abbiano votato gli agricoltori di Roseto, che rappresentano in quel Comune una percentuale molto alta, dimenticando come si è comportata nella vicenda Consorzio Agrario, riuscendo a rompere il mondo agricolo e marginalizzando la rappresentanza agricola maggioritaria di questa provincia. Dispiace al sottoscritto polemizzare all’indomani di una bella affermazione del Pd in tutta Italia con il Presidente del partito regionale,  ma non è più accettabile ascoltare lezioni di morale, da chi sicuramente non è senza peccato. E’ ora di aria nuova e di coerenza di comportamenti all’interno del PD teramano e questo dovrebbe iniziare proprio con le dimissioni del presidente regionale del PD.  E’ da tanto che nel PD teramano si sente la necessità di comportamenti politicamente trasparenti e di dirigenti in linea con lo statuto del partito. Se non ora quando?

Giorgio de Fabritiis 
Membro assemblea provinciale PD di Teramo

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Commenti

Sottoscrivo l'analisi di Giorgio De Fabritiis. Archiviato il pessimo deputato Ginoble, spero che il PD non ne scelga un epigono. Basta logiche spartitorie: avanti i migliori (non inteso come i togliattiani, ma come i più bravi che ci mettono il maggiore impegno ed onestà). E per me i migliori sono Giovanni Cavallari e Gianguido D'Alberto, Renzo Di Sabatino e Luciano Monticelli.
..e siamo solo all'inizio..
Uno spazio libero. Grazie Giancarlo
Tutti a casa per decenza! E mettiamo persone giovani e credibili. GRAZIE
monopartitismo imperfetto, moralità parlate, nefandezze attuate (ruzzo, provincia, cirsu....) un pd in-credibile
monticelli? quello al secondo mandato, che vuole fare il presidente della provincia e che certamente fara' perdere pineto al csx al prossimo giro?
Aria nuova, altrimenti facciamo tante Roseto....!!!!! Il problema grosso è che non ci si accontenta mai! Si faccia un passo indietro, e si dia spazio non alle solite facce...
Certe volte, di notte, evadendo dalla prigione del letto, mi accade di incontrarmi, con questo mezzo, ad affascinanti sorprese, come questa del vostro giornale, e ne sono attratto, come ben sa Giorgio. Non sono abituato ai complimenti, nemmeno per me e per i miei amici, ma devo pur rilevare la giusta azione che conducete, come il nostro gruppo di Nuovi Orizzonti a Mosciano ed il mio giornale Radici. Come condivido in pieno quello che scrive Giorgio. Ci sarebbe da formulare un titolo "Ancora i capibastone nell'arena". Quello che è successo a Roseto era nell'aria e nel PD, caro Giorgio, e la sconfitta è il giusto approdo verso quei capibastone che dovranno bere il calice amaro fino all'ultima goccia. Chi ci ascolta ? Chi ci dà credito ? Sicuramente non i soliti tromboni, ma la gente comune che considera ormai questa classe politica e non solo come un insulto alla morale. Io sono in un partito, ma non mi riconosco in nessuna etichetta o fazione, restando aggrappato ai sentimenti di sempre; forse a torto, ma non importa perchè ritengo cosa giusta respingere ogni "deviazione", anche se proviene dai miei stessi "amici". Raccontiamo, nel nostro piccolo, le nefandezze del comune di Mosciano e della sua maggioranza di centro sinistra, pur essendo io del c.s. Spesso mi sono domandato: ma i vari segreatri provinciali, regionali, nazionali di quei partiti, sono a conoscenza di quello che succede nel "pollaio" ? Predicare bene e razzolare male è la regola? O ci sarebbero altri mezzi per rimediare ? Mezzi forti e violenti contro il malaffare dei soliti ipocriti ? Chi risponde ? Simpatici saluti a Giorgio ed al Vostro Giornale. Avv.Giuseppe Massi. Antico pubblicista.
Non mi risulta che Ginoble abbia spinto per avere Verrocchio alla Segreteria provinciale ..........anzi !