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Consorzo agrario: Risponde Manola Di Pasquale

di I due Punti
12 minuti


Caro Giancarlo ,
io non comprendo il perché se avevi tanti dubbi,  non li hai esposti direttamente a me dato che mi conosci da anni e sai che ti avrei risposto con la sincerità di sempre.Nel segno della trasparenza con la quale tale operazione di recupero aziendale è stata sempre  condotta, e visto che è la seconda volta che scrivi senza conoscere, ti mando queste due righe affinché chi legga, possa  comprendere i fatti, quelli veri e non le illazioni tendenziose.

Il Consorzio Agrario Provinciale di Teramo soc coop. a r.l. è stato posto in liquidazione coatta amministrativa con Decreto Interministeriale del 03/12/1997, con provvedimento del 05/05/1998 , poi, il Tribunale di Teramo dichiarava lo stato di insolvenza visto che aveva una passività di complessivi € 17 milioni di euro.
In data 2006,  sono stata nominata con decreto interministeriale ( sviluppo economico ed agricoltura) Commissario liquidatore unico  del Consorzio, visto che i precedenti commissari erano riusciti a fare ben poco.
Ho, studiato tutti gli atti e le situazioni e,  ritenendo che il Consorzio di Teramo aveva le potenzialità per riprendere le sue funzioni,  ho predisposto un piano di risanamento aziendale che prevedeva: - l’azzeramento di tutte le posizioni dello stato passivo; -.la chiusura di circa 8 milioni di euro  di contenziosi; - il riavvio dell’attività commerciale e industriale svolta dal Cap con prospettiva di ritorno in Bonis conservando otto milioni di euro di patrimonio.
 Tale proposta,  è stata accolta ed  è stata seguita in ogni sua fase dal   Ministero dello Sviluppo Economico e da un comitato di vigilanza,  che hanno dovuto autorizzare ogni mio atto di spesa, superiore a mille euro , dico mille, previo esame delle motivazioni della spesa che doveva sempre essere indicata e della documentazione a supporto.
Il percorso è  stato difficile e complicato,  mi ha richiesto molto impegno, ma ci ha permesso di recuperare un’azienda importante e un pezzo della nostra storia contadina.

Sussistendo i presupposti dell'interesse pubblico alla conservazione dell'azienda, nonché concrete possibilità economiche per il ritorno in bonis con successivo decreto del 10.01.2008, su mia  istanza, il Ministero autorizzava la definizione dello stato di liquidazione mediante la procedura del concordato fallimentare, unico strumento utilizzabile. Effettuate tutte le prescrizioni di legge, sotto il controllo del Giudice Delegato,  veniva dichiarata chiusa la fase fallimentare.
Bisognava, però,  ridare al Consorzio gli organi , o meglio scongelare l’assemblea dei soci  che esisteva alla data della messa in liquidazione ( sicuramente i soci erano “ vecchi” come vennero definiti da alcuni,  visto il tempo che era trascorso ) e nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione e ,quindi, il  nuovo Presidente. Solo dopo tale operazione si potevano immettere nuovi soci.

Null’altro si poteva fare se non si voleva violare la legge. ( è di questo De Fabriziis è sempre stato a conoscenza)
 Con atto del 29.12.2009, il Ministero ( all’epoca di centro destra) mi conferiva i poteri di commissario Ministeriale con  mandato specifico “provvedere alla ricostituzione ORDINARIA degli organi “.Da quel momento come prescritto dalla legge e dal mandato che avevo ricevuto ho convocato l’assemblea dei soci esistenti ( imprenditori agricoli ) che hanno nominato i componenti del Cda e del Collegio dei revisori dei conti.
All’epoca dei fatti  vennero inviati  diversi comunicati stampa da  alcuni esponenti dei sindacati agricoli e dalla stesso De Fabriziis,  che annunciavano a gran voce e con gran baccano ricorsi per asserite fantasiose  irregolarità. Ovviamente nulla di tutto ciò è stato fatto, perchè tutto il procedimento è stato eseguito nel pieno e totale rispetto delle norme giuridiche; i termini per le impugnative sono perenti ma alcun giudizio è stato presentato.  Così come alcuna opposizione al progetto di fusione dei consorzi di Teramo e Pescara – Chieti per la creazione del CADA consorzio agrario D’Abruzzo , è stata presentata, nonostante una pubblicità durata oltre 90 giorni.

Questa è l ‘unica verità il resto sono tante inutili chiacchiere che hanno il solo intento  di  sminuire l’operato di una  professionista, e ci aggiungo  DONNA,  la cui lungimiranza politica ha permesso questo “piccolo – grande risultato, che lasciamelo dire “ha fatto un po’ invidia a qualcuno”.Veniamo ora alla tanto ventilata questione morale del PD e dei suo dirigenti.
Manola Di Pasquale, quale professionista e con un curriculum altamente qualificato, è stata nominata Commissario con decreto interministeriale ( Sviluppo Economico -all’epoca Bersani-  e Agricolo –all’epoca De Castro- ) e non da un segretario locale di un partito; non tutti possono ricoprire tale  ruolo, perché si richiedono particolari requisiti richiesti dalla legge; il  commissario di una liquidazione coatta è un pubblico ufficiale, ed il suo lavoro   è regolato dalle norme fallimentari,  viene svolto sotto la super visione dei ministeri e del Tribunale, e non della politica,  il cui interessamento è limitato soltanto alla fase di nomina; poi rimane tutto assoggettato alla legge fallimentare ed al controllo amministrativo e giudiziario, come è noto.

Il risultato, dell’operato,   è sotto gli occhi di tutti e bisognerebbe essere felici per il nostro territorio e non gettare continuamente fango ; il Partito Democratico non può che essere, quindi, orgoglioso di un risultato importante raggiunto oltretutto da un suo dirigente; i commissari nominati  prima di me su designazioni di altri partiti non ci  sono riusciti.
In questo momento storico le aziende chiudono continuamente per dissesto economico, qui  si è verificato il contrario non mi sembra poco!

Rapporto con Giacomo Di Pietro.
Giacomo Di Pietro è conosciuto da tutti quale Presidente della Ruzzo, ( incarico politico limitato nel tempo) ,  ma lui, come altri politici,  ha anche una sua vita privata ed un suo lavoro che volge da circa 25 anni.
Il Di Pietro, come forse pochi sanno perché riguarda la sua vita privata,  ha sempre lavorato nel settore agricolo, soprattutto cerealicolo curando le reti commerciali di grandi multinazionale, è molto stimato e ricercato nel suo settore, circostanze note per chi opera nell’ambiente.

Negli ultimi anni ha curato la rete commerciale di tutto il centro sud di una grande società cerealicola che fa riferimento al CALV ( Consorzio Lombardo Veneto) , Consorzio  più grande di Italia.
Dopo la costituzione degli organi del  Consorzio di Teramo e la ripresa della sua normale attività societaria, si è constato che   era  necessario,   aumentare il fatturato e, quindi, allargare la rete commerciale, anche in prospettiva della creazione del Consorzio Regionale in unione con Consorzio  di Pescara e Chieti.
Per tale motivo , e non per altro,  il consiglio di amministrazione dei due consorzi agrari  ( e non il commissario Manola Di Pasquale che in quel momento aveva già finito il suo mandato o il partito),  DELIBERARONO, con distinti atti,  che la migliore figura professionale, per affidare il detto incarico  era quella di Di Pietro Giacomo, vista la sua grande esperienza acquisita in 25 anni di lavoro nel settore agricolo e la conoscenza specifica del  territorio Abruzzo
Ti ricordo che i Consigli di amministrazione dei consorzi sono nominati dall’assemblea dei soci, che sono imprenditori agricoli, e che i Consorzi sono Società private non pubbliche , che fanno le loro strategie aziendali in completa autonomia.
In quel momento Giacomo Di Pietro aveva già il suo lavoro, avviato da anni e stabile,   con il Consorzio Lombardo Veneto , per cui ha dovuto  licenziarsi,  per essere poi assunto quale responsabile della rete commerciale, prima dei due Consorzi e poi in quello regionale, conservando  lo stesso livello e le stesse   condizioni economiche.

Trattasi, dunque,:
 - per il Consorzio agrario  di mera scelta strategica aziendale nella prospettiva di aumentare in  maniera esponenziale  il fatturato ;   scelta   fatta dal Consiglio di Amministrazione che è nominato dai soci imprenditori agricoli e non dalla politica o dal PD, e che noi non possiamo giudicare;
-  per Di Pietro Giacomo,  di questione privata , del proprio lavoro, della propria vita, cioè  di scelte personali che nulla hanno a che vedere con la politica o la morale , di cui semmai dovrà rispondere a se stesso ed alla sua famiglia non già ad un opinione pubblica. Nessun altro incarico ricopre nel Consorzio,e questo è il suo unico lavoro.
Di cosa stiamo parlando!

Vuoi sapere cosa faccio oggi io nel Consorzio Agrario?
Sono membro del Consiglio di Amministrazione ( composto di cinque componenti tutti eletti dall’assemblea dei soci – imprenditori agricoli- ) senza ruoli e senza indennità neanche di rimborso spese. La mia presenza deve servire soltanto per  garantire  continuazione amministrativa: è un impegno che ho preso volentieri con il  mondo agricolo che in questi anni  ho imparato ad amare. 
Manola

P.S. Ovviamente di tutto quanto ho parlato vi è prova documentale tutta la mia attività è stata controllata ed esaminata dal Ministero , dal Comitato di Vigilanza e dal Tribunale per cui non accetterò nessun altra illazione sul mio operato; poi tutti sono liberi di giudicare ma sui fatti veri non sulle menzogne.

Cara Manola, il blog "I due punti " vive ospitando il punto di vista su di un argomento. Cercando di creare una polemica forte e sincera. Si chiama confronto. Per quanto mi riguarda non ho mai messo in dubbio il rapporto di conoscenza e di schiettezza. Anche di forte simpatia. Ma tutto ciò non deve violare minimamente il mio personale ordine deontologico. "Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me". A Teramo ci conosciamo tutti, tu rifiuteresti una causa, dieci cause, cento cause perchè conosci la controparte? Ti ridurresti alla fame come noi (non) giornalisti.Non scrivo senza conoscere l'argomento, anzi, ma ho il piacere di ascoltare le persone anche quelle che non hanno il mio stesso pensiero. Un motivo di crescita. Il parere di Giorgio De Fabritiis per me ha lo stesso lignaggio e valore del tuo. Li mettiamo insieme, aspettando che il mio compagno di viaggio, il dubbio, possa avere intorno meno nebbia. Con o senza il tuo permesso. Sei un personaggio pubblico e un politico abile, sei quindi soggetta alle regole della comunicazione. Puoi scegliere due strade A) accettare il libero e democratico confronto, oppure, B) come un noto esponente del PDL, querelare. La differenza si chiama Stile.


PS: Mi piacerebbe un'intervista doppia tra te e De Fabritiis...Dieci domande di De Fabritiis rivolte a te...e viceversa...o puoi anche solo rispondere... Accetti la sfida ? Così... per togliere ogni eventuale dubbio....


con il rispetto di sempre

 

Giancarlo Falconi


 
 

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Cara Manola, il blog "I due punti " vive ospitando il punto di vista su di un argomento. Cercando di creare una polemica forte e sincera. Si chiama confronto. Per quanto mi riguarda non ho mai messo in dubbio il rapporto di conoscenza e di schiettezza. Anche di forte simpatia. Ma tutto ciò non deve violare minimamente il mio personale ordine deontologico. "Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me". A Teramo ci conosciamo tutti, tu rifiuteresti una causa, dieci cause, cento cause perchè conosci la controparte? Ti ridurresti alla fame come noi (non) giornalisti.Non scrivo senza conoscere l'argomento, anzi, ma ho il piacere di ascoltare le persone anche quelle che non hanno il mio stesso pensiero. Un motivo di crescita. Il parere di Giorgio De Fabritiis per me ha lo stesso lignaggio e valore del tuo. Li mettiamo insieme, aspettando che il mio compagno di viaggio, il dubbio, possa avere intorno meno nebbia. Con o senza il tuo permesso. Sei un personaggio pubblico e un politico abile, sei quindi soggetta alle regole della comunicazione. Puoi scegliere due strade A) accettare il libero e democratico confronto, oppure, B) come un noto esponente del PDL, querelare. La differenza si chiama Stile.

PS: Mi piacerebbe un'intervista doppia tra te e De Fabritiis...Dieci domande di De Fabritiis rivolte a te...e viceversa...o puoi anche solo rispondere... Accetti la sfida ? Così... per togliere ogni eventuale dubbio....

I lettori de I due Punti...penso proprio di si.

Finalmente qualcosa di interessante e democratico...
Caro Giancarlo ho stima di Te come sai , per questo ti ho risposto con la semplicità e la schiettezza di sempre. Ho, però, una mia dignità personale e professionale : sono stata particolarmente offesa con false e gravi illazioni dal De Fabriziis, offese del tutto gratuite. Non ho presentato querela per chè non rientra nel mio codice di onore. Non ho stima di lui come persona e come politico, non mi interessa un confronto con lui e non tornerò più sull'argomento. Credo che questo rientra nella mia libertà di scelta.
Cara Manola, CHE FACCIA TOSTA!!!
Manola: bocciata!
Conosco Manola come collega da anni. E' una persona schietta e sincera che fa benissimo il suo lavoro e l'ha fatto anche questa volta ottenendo un grande successo con l'incarico che le era stato affidato, di certo non facile. Ho avuto a che fare con il Consorzio Agrario per qualche anno prima che Manola fosse nominata commissario unico e ho seguito tutta la situazione con interesse. Riguardo al sig. Di Pietro posso dire che tutto ciò che afferma Manola è senza dubbio vero. Il sig. Di Pietro fa parte di un'amatissima e stimata famiglia contadina ed il settore agricolo lo conosce molto bene perchè è cresciuto "tra i campi" e nessuno meglio di lui ne conosce le relative problematiche. Detto questo penso che talvolta sia più semplice denigrare il lavoro altrui che valutarlo obiettivamente con distacco. Entrano in gioco altre componenti che poco hanno a che fare con l'oggettività richiesta nel commentare l'operato altrui.