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Piccola Opera Caritas...mamma critica il Vescovo Seccia

1 minuto

Gentile direttore, sono la mamma di un bambino disabile e, confidando nella sua sensibilità, vorrei esprimere tutto il mio sdegno per le incredibili esternazioni fatte dal vescovo Seccia in occasione dei festeggiamenti in onore di Padre Serafino Colangeli.
Riferendosi agli ospiti della Poc, il vescovo ha parlato di "Periferie esistenziali".
Voglio dire a Seccia, che evidentemente si reputa al centro dell'Esistenza, che le esistenze umane non sono mai periferiche, a meno che non si voglia parlare dei numerosi preti pedofili che affollano le nostre chiese. Quel che più mi spiace, direttore, è che anche quest'anno nessun Dio nasca e anche l'Uomo dà, ormai, ben pochi segni di vita.

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Commenti

Da inviare all'addetto stampa di papa Francesco
questo Seccia io lo vorrei intervistare...per vedere l'effetto che fa...
I disabili, sopratutto se bambini, sono il centro del mondo. Le periferie siamo noi. E coloro che dovrebbero governare i popoli e che invece hanno fatto del denaro e del potere il loro unico Dio...
Buongiorno carissima mamma, sempre più spesso perdiamo tempo a cavillare sulle parole....la posizione che diamo all'esistenza non è data da esse...si palesa nel modo in cui conduciamo la nostra vita...come amiamo il nostro Prossimo....come perdoniamo...le periferie sono date solo dalla nostra indifferenza...e ce n'è tanta! Dio nasce ogni giorno....nella Tenerezza della Misericordia che sentiamo da parte Sua ....che è Immensa! Buon Natale a tutti...
Gentile Signora, non credo che il Vescovo volesse in qualche maniera offendere la sua sensibilita' o quella degli ospiti della Poc. Periferia esistenziali, nel senso che sono lontane dalla maggior parte delle persone che non vivono tali situazioni , e' come quando Gesu' parla degli ultimi e non lo fa' per sminuire la dignita' delle persone, e sono certo che se Lei facesse presente al Vescovo i dubbi e le perplessita' che le hanno suscitato le sue affermazioni, sicuramente lui avra' modo di esplicitarle meglio il suo pensiero e magari di esprimersi in maniera diversa la prossima volta che ne avra' occasione. Un saluto e un augurio a tutti i frequentatori del sito.
si notano sempre di più le imperfezioni che le buone cose. Senza la POC dove andrebbero i loro ospiti? Senza la Chiesa che ne sarebbe della POC? Che poi i preti pedofili andrebbero buttati nei pozzi è un altro problema. Che poi le gerarchie ecclesiastiche abbian ocoperto, e forse coprano ancora, parte dei preti pedofili è un altro problema. Che poi l'attuale Papa stia provando a far pulizia è un dato di fatto. Che poi ci siano resistenze nelle altolocate sfere è palpabile. Ma è anche vero che tanti uomini di chiesa si impegnano, senza richiamare l'attenzione dei media, per il prossimo. Apprezzo più coloro che fanno, meno coloro che criticano.
Il bla,bla,bla di Seccia mortifica il pensiero di chi ascolta. Le esternazioni del prelato , oltre ad essere ridicole ,sono inutili,inopportune e dannose. Un saluto affettuoso e auguri di cuore i nostri cari amici della Piccola Opera Caritas .
Troppe volte viene usata la parola periferia per descrivere una situazione di svantaggio, viene usata anche per localizzare una posizione geografica nelle provincie particolarmente svantaggiata, ma ormai i migliori si allontanano dalle città' affamate e distrutte, pensare che la debolezza dei portatori di handicap destini gli stessi in una periferia dell'esistenza puo' avvenire solo in un pensiero materialistico. Papa Francesco ha sempre messo al centro delle sue attenzioni i piu' deboli, mai i graduati, anche tra i Cardinali.
Ho cercato recentemente di ascoltare cosa si dice sulla chiesa teramana. Da parte di credenti non praticanti (e di molti praticanti) è ricorrente il commento che se a Teramo vuoi ricoprire ruoli, incarichi, trasferimenti, trovare lavoro e quant'altro, se hai contatti diretti o frequentazioni di persone vicine alla Curia tutto ciò è molto facilitato. Pensavo ingenuamente che fosse un atto di aiuto e quindi vicino alla dottrina della chiesa. Invece noto che persone già benestanti (quindi non meritevoli di aiuti economici da parte della chiesa) si arricchiscono o traggono vantaggio sempre più sia economicamente che socialmente (acquistando potere nel loro ambito lavorativo grazie ad interventi diretti o indiretti di prelati). Niente a che vedere con la dottrina cristiana. Niente a che vedere con i concetti di umiltà, di pace, di fratellanza, di etica, di morale. Ci sono persone, nella curia teramana, che sono indagate penalmente. Ricoprono cariche importanti il cui operato e il successivo messaggio religioso si scontra violentemente con quanto da loro commesso. Perché non vengono messe da parte? Chi sa non deve aspettare condanne per allontanarli! Conosco situazioni che mettono in imbarazzo il vescovo che sorprendentemente si gira dall'altra parte. Una di queste vicende è arrivata a papa Francesco che è l'unico in questo momento che può risollevare la chiesa dalla sua implosione. Sono certo che risponderà perché la vicenda riassume il potere della Chiesa che lui stesso vuole combattere. Mi associo allo sdegno della mamma autrice della lettera che va tutto il nostro plauso per il coraggio di criticare il vescovo come espressione del potere religioso. A Teramo non è permesso. Buon Natale.
Caro Vescovo Seccia lei è un Vescovo di una periferia esistenziale. Teramo e' una periferia esistenziale. Auguri esistenziali da un teramano periferico di un esistenza periferica per un Natale di serenità e pace in periferia.
Jet angor arret a li pridd...e poi vi stupite!!!
Come dice Paolo, posso assicurare alla signora che un vescovo, o comunque un religioso, quando parla di periferia del mondo, lo fa proprio per mettere in evidenza che nella concezione comune (del mondo cioè e non dei cieli) certe situazioni sono periferiche, dimenticate, nascoste, allontanate, non curate, al massimo tollerate e male, o fintamente curate, ma se, al contrario, vivessimo in un ottica davvero cristiana, dovrebbe essere esattamente l'inverso e i disabili ed in genere i più deboli, dovrebbero essere davvero al centro. E' questo il senso di un simile discorso fatto da un vescovo in una simile occasione. Poi certo, spesso non si esprimono bene e magari chi ascolta non ha ben presente la prospettiva da cui chi parla muove. E' certamente anche vero però quel che qualcuno dice e cioè che, come nel vecchio motto "da che pulpito", i religiosi troppo spesso muovono appunti e redarguiscono i laici (credenti e non) che non fanno abbastanza (vedendo per essi il bicchiere mezzo vuoto) e sorvolano invece su ciò che fanno di male o omettono di fare di buono loro, prelati e religiosi vari. Mi scontro ogni giorno nella mia vita con questa contraddizione quando cerco di fare qualcosa di buono signora, le posso assicurare!. Eppure, per andare avanti, le consiglio, come io mi sforzo di fare, indegnamente, di concentrarsi sul senso del messaggio, ovvero sul fatto che per Gesù i disabili, i deboli, i reietti (non da Lui ma dalla società umana), sono davvero al centro, sono quegli ultimi che saranno i primi nel suo regno, quelli che Egli ama di più e non porre l'attenzione solo sulle contraddizioni di chi incarna in concreto questo messaggio perché sono pur sempre uomini. E mi rendo conto che non e' facile. L'aiuto che diventa modo scorretto di favorire alcuni a spese di altri di cui qualcuno parlava, poi, non e' solo a Teramo, ma un po' in tutto il mondo, ma certamente in Italia (in tutta Italia pero'), ancor di più, la questione e' centrale e storica poiché siamo il paese con uno Stato (il Vaticano), nello Stato. Ma bisogna vedere sempre il tutto nell'ottica dell'imperfezione umana che diventa poi imperfezione di una struttura. Come dire che, la struttura Chiesa sarà certamente corrotta e distorta, ma la struttura dello Stato laico e delle organizzazioni all'interno di essa, non e' che lo sia meno, anzi!. Invito comunque a riflettere sul fatto che, al di la della manifestazione reale di essa, almeno nella dottrina, almeno in teoria quindi, il cattolicesimo che e' basato sul Cristo, pone i deboli al centro. Le altre teorie si basano su presupposti e modelli il più delle volte efficientisti dove contano performance, produttività, bellezza fisica, aspetto, immagine etc. In queste concezioni per i disabili c'è davvero poco spazio. Se poi questa concezione economicista trova un po' di mediazione nel concetto di Welfare (Stato sociale), che lo si veda da destra o da sinistra, la sua matrice e' sempre nel pensiero e nella cultura cristiana. Alla base di come dovrebbe essere, cioè del bene al quale in teoria tutti aspiriamo, a ben vedere, c'è sempre e solo Lui, Cristo. Ma spesso lo dimentichiamo ed identifichiamo Cristo solo con la Chiesa. Cristo non si riduce alla Chiesa, la Chiesa e' fatta di Cristo ma anche di umanità senza Cristo ma come anche il resto della società dove c'è e non c'è Cristo. A volte Cristo e' più fuori dalla Chiesa, a volte e' più in essa. Non bisogna fare di tutt'erba un fascio come non va bene essere acritici. I pregiudizi non aiutano, che siano di un segno oppure di quello inverso.