La sofferenza e il sorriso,
immagini, sensazioni, stati umani diametralmente opposti, apparentemente non coniugabili, incompatibili.
La sofferenza interiore dell’anima, che agisce sulla parte più intima dell’uomo e il sorriso, espressione autentica unita alla profondità dello sguardo, a cui deve la sua carica espressiva e comunicativa.
Esistono persone capaci di unire stati d’animo così diversi, di trasformare repentinamente momenti di grande sconforto in gioia e fiducia, attraverso l’impegno profondo e costante, la passione per la vita in ogni sua espressione, nel male e nel bene, nella buona o nella cattiva sorte.
Cristina era così, un raggio di luce, il suo sorriso, che squarcia le tenebre e chiude una sofferenza con un altro sorriso: c’è una nuova storia da seguire.
Luigi Pucci
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