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La triste fine di Sogesa...abbandonata da tutti...

4 minuti

Nella giornata di Venerdì 14.2.2014, si è tenuta la prevista assemblea dei lavoratori Sogesa che si è confrontata sull’evoluzione della vicenda CIRSU/SOGESA, alla luce delle ultime vicende, ed ha individuato nuove iniziative per riportarla all'attenzione del territorio.
Prima di comunicare le decisioni assunte riteniamo utile ripercorrere le tappe di questa incredibile vicenda tutta italiana:

L’insediamento del CDA tecnico, avvenuto alcuni anni fa’, doveva, stando alle dichiarazioni di allora, scongiurare la chiusura di SOGESA spa riportandola in un’orbita totalmente pubblica, evitandone così il fallimento, e rilanciare il sito industriale di Grasciano, risolvendo in questo modo le problematiche economiche del CIRSU, quelle ambientali di tutto il territorio provinciale e salvaguardando i livelli occupazionali.
Tutto questo con modalità nuove e trasparenti che dovevano segnare una netta discontinuità con la gestione precedente CIRSU/DECO.
Dobbiamo purtroppo constatare che dopo anni di estenuanti passaggi le vicende si sono sviluppate secondo una trama completamente diversa:

Sogesa spa è miseramente fallita nel mese di Giugno 2012;
Il CDA ha intrapreso una deriva che ha portato poco alla volta al suo quasi svuotamento con le dimissioni, prima del Dr. Ziruolo, poi del Dr. De Carolis (entrambi presidenti), lasciando, in splendida solitudine, il Dr. Di Matteo che attualmente amministra la società coadiuvato da 2 funzionari pubblici. I motivi delle dimissioni del vecchio CDA sono noti a tutti, non li diciamo per carità di patria.
CIRSU stesso, più indebitato di SOGESA, sta rischiando il fallimento, cosa che noi scongiuriamo;
I lavoratori di SOGESA ( circa 50) saranno quanto prima licenziati (alla fine della cassa integrazione in deroga) e solo 7 sono stati riassunti a tempo determinato dal nuovo gestore il quale, oltre a non aver rispettato le clausole del bando, ha fatto carta straccia dell’Accordo sottoscritto dai Sindaci del Consorzio, dal CIRSU e ratificato dal prefetto, che prevedeva un programma di assunzioni quantomeno credibile.

Il nuovo soggetto gestore (Consorzio stabile ambiente scarl) ci risulta stia utilizzando l’impianto con modalità nell’individuazione dei rifiuti conferiti che la Regione Abruzzo ha considerato, con note ufficiali, quantomeno non regolamentari;
Ci sono, infine, ripetute segnalazioni sullo stato a dir poco drammatico della situazione ambientale del sito di Grasciano sulla quale sarebbero in atto indagini della procura.

Tutto ciò nel silenzio assordante dei Sindaci i quali, per evitare pesanti conseguenze finanziarie per i loro comuni, cosa legittima, hanno delegato ed assecondato passivamente la gestione dell’attuale CDA preferendo defilarsi, al punto di accettare, senza battere ciglio, che il loro accordo sulla ricollocazione dei lavoratori venisse di fatto cestinato.
In un paese normale qualcuno avrebbe dovuto già da tempo chiedere conto di una tale situazione nella quale si intravedono, seppure in un contesto opaco, le chiare finalità: salvare le casse dei Comuni, riavviare in piccolissima parte il polo di Grasciano sfruttando i proventi della discarica e pagare DECO che, a sua volta, vedrebbe soddisfatte tutte le sue pretese.
       
Tutti i responsabili dello sfascio, a quanto pare, risolveranno i loro problemi.
Qualcuno potrebbe, a questo punto, chiedersi chi pagherà le conseguenze di questa gestione dissennata:
Solo i lavoratori della SOGESA che perderanno il loro posto di lavoro.
In un  paese normale, dicevamo, qualcuno avrebbe dovuto già da tempo intervenire, nessuno lo ha fatto, lo facciamo noi, pur sapendo che nessuno ci darà ascolto, chiedendo le dimissioni immediate del CDA ed ai Sindaci, di tornare ad esercitare il loro compito istituzionale di “classe dirigente” al quale, per lo meno in questa vicenda, sembrano aver abdicato.
        I lavoratori hanno anche deciso di manifestare nelle prossime settimane davanti alle sedi dei Comuni soci.
    
       


                         LA RSU SOGESA SPA

                    FP_CGIL             FEMCA CISL
                  (A.Marcattili)                (S.Masci)

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Commenti

Pur cosciente della drammatica situazione dei lavoratori SOGESA (società peraltro già fallita), non si comprende l'astio maturato verso il nuovo CDA che ha presentato al Tribunale un piano di ristrutturazione per pagare tutti i debitori e per valutare la riassunzione di quanti più lavoratori possibili. Non è la società citata nella lettera l' unica creditrice verso CIRSU...Ci sono anche molte società locali e più piccole che attendono egualmente di essere soddisfatte... In che ragione di legittimità un sindacato avanza priorità ?...