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I Padrini della "Libera" Stampa Teramana

di I due Punti
2 minuti

“L’episodio increscioso dell’auto incendiata ad un noto editore di una rivista free – press teramana desta in tutta la città stupore e preoccupazione.
Nell’esprimere la mia solidarietà ad Enrico Santarelli ed all’intera redazione di Prima Pagina chiedo che la magistratura faccia al più presto ampia chiarezza. Malgrado si siano già verificati a carico delle stesse persone episodi analoghi in passato, auspico che non si tratti di un’intimidazione in stile mafioso. 
Aspettando i risultati di indagini serie ed approfondite, ritengo che nell’ambiente teramano i problemi legati all’editoria siano altri… e molto gravi. Credo che Santarelli sia molto capace nel suo lavoro editoriale riuscendo perciò a raccogliere diverse entrate pubblicitarie rispetto ad altri che beneficiano ampiamente di inserzioni istituzionali degli enti.
Mi chiedo se sia giusto che importanti istituzioni pubbliche, società pubblico – private o associazioni culturali utilizzino fondi di provenienza pubblica, e quindi denaro dei cittadini, per fare pubblicità solo su determinate testate locali.
Voglio essere più preciso. Perché la ASL, la Te.Am. o un’associazione culturale fanno pubblicità su alcuni periodici ed emittenti televisive e non su altre?
Per esempio, potrebbe accadere che la Regione finanzi un’”autorevole” associazione culturale, che potrebbe occuparsi di musica, per centinaia di migliaia di euro, che poi l’associazione stessa, per promuovere la propria attività culturale, decida di acquistare degli spazi pubblicitari in taluni periodici e in determinate emittenti le quali, ricevuta l’”inaspettata” inserzione, avranno cura di incentivare alcuni giornalisti, alcuni personaggi ed alcuni politici rispetto ad altri.
Si potrebbe trattare di un mezzo che utilizza il sistema di potere locale per elogiare certuni, mettere in cattiva luce altri, creare falsi miti nella speranza di imbonire i più.
Penso  che in ogni caso non solo sia antidemocratico ed “antiteramano” ma anche illegittimo, in un periodo di crisi come l’attuale, “fabbricare” consensi elettorali e clientele con soldi di provenienza pubblica da attribuire solo agli amici degli amici”. 
 

Arch. Berardo Rabbuffo
                               
Presidente Gruppo Fli
  Consiglio Regionale
 
 

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Commenti

Ci voleva Rabuffo per parlare dell'ovvio e dell'evidente. Era Ora. Basta con questa mafia con i soldi pubblici. E poi ci fanno pagare anche il giornale. Grazie
La verità, quando uno scrive la verità non ha paura. Come sedicenti editori che leggono la pubblicità e chiamano il povero inserzionista, invitandolo a fare altrettanto sul proprio giornale. Una vergogna. Libertà? Nessuno è libero. Nessuno.
Cara Giuliana Di F., quanto alla libertà, La invito a controllare se su questo sito può trovarne anche solo una. Ciò Le consentirà di arguire che coloro che animano Iduepunti lo fanno al solo scopo di essere liberi e per amore della Verità. Quindi sottragga dal Suo "nessuno" i collaboratori di questo sito, poichè noi tutti LIBERI lo siamo e lo siamo fino in fondo. Grazie.

Carissimo dott. Francia, io vi seguo e vi leggo. Non posso credere che persone come Falconi non percepiscano nulla da questo lavoro. Impossibile. E Lei, nessun rimborso? Ma chi ve lo farebbe fare? Mi dispiace ma non abbiamo l'anello al naso. Per quanto riguarda l'altra stampa teramana, con televisioni che citano e copiano la rassegna stamppa, copiano dai siti e riportano solo alcuni giornali, trascurando gli altri. Noi lettori abbiamo un grande potere. Possiamo scegliere. Io vi leggo. Ne sia contento.

Cara Giuliana, conosco Falconi da piccolo. Assolutamente folle. Folle e generoso. Grande lettore e penna di altri tempi. Le assicuro un fuori di testa, paragonato ai giornalisti teramani. Senz'ordine.
Che dire? Complimenti a Berardo Rabuffo. Ho visto le invettive del Governatopre Chiodi, ho capito che l'architetto è sulla buona strada. Un'ironia così becera non può far altro che rendere onore a chi la riceve.
Teramo ha la stampa libera. Gli addetti stampa non diventano Direttori di Televisioni. Non esistono giornalisti lecchini. Non esistono Giornalisti che contano le cacche dei cani per far assumere i propri figli e fare la morale a tutti. Tutti sono dei veri giornalisti. Che bello acquistarvi.
Falconi non è un giornalista.Ma ha il cuore della gente. La stampa ufficiale non vi considera. Prova è che Falconi è stato mal digerito anche da Cori? Vero Falconi? Ma in realtà tutti non lo sopportano, tranne il lettore.Inutile nessuno avrà il coraggio di dare un'occasione al bravo Giancarlo, forse il più bravo di tutti. Il suo senso della notizia è sociale. Caro Rabuffo, la sua provocazione è molto intelligente. La stampa officiale si loda e si imbroda. Il sindaco Brucchi, è sempre in televisione offendendo ogni minima regola della comunicazione e sovraesposizione. Non comprende che in questo modo diventa invisibile. Ma lasciamo perdere, come si fa a spiegare alcune regole fondamentali a chi non sa leggere?
FI due punti finiranno presto. Uno spazio del genere dove convive destra, sinistra, danza, calcio, inchieste, etc etc etc.Non può continuare ad esistere, specialmente con l'avvicinarsi delle elezioni. Oramai avete le ore contate.
Non è mai esistita la stampa libera, ma solo giornalisti che recitano la libertà. Voi de I Due Punti non andrete da nessuna parte. Un giorno, molto presto, vi faranno sparire.
Io mi vergogno di essere concittadina di Giuliana Di F. E' grazie a gente come lei, in grado di risolvere solo semplici equazioni dal risultato banale come "io scrivo = ho diritto al rimborso, altrimenti chi me lo fa fare", che siamo ridotti così in questa Italia.
Cara Morgana sono una professionista. Tipi come Falconi hanno un grande talento, ma come tale, hanno un prezzo. Nessuno mi potrà mai convincere che questo gruppo, sia veramente libero. Altrimenti verrà a finire lentamente. Questa è la vita. Vedrà.
finche' la prerogativa di certi giornalisti sara' di infarcire gli articoli di corbellerie ad hoc intrufolandosi nelle pieghe lessicali e retoriche del linguaggio riecheggeranno gli oh oh oh di povia quando qualcuno viene tacitato perche canta fuori dal coro , uregerebbero tanti pasquini di romana memoria che cantassero e suonassero con degli epigrammi il malcontento che serpeggia nelle classi disagiate
Da quello che leggo... a Teramo succede... quello che succede in tante altre parti d'Italia! Purtroppo. La macchina bruciata mi sembra un segnale orribile... orribile davvero. Mi permetto, però, di condividere con voi una riflessione, credo piuttosto libera, sulla stampa (anche teramana). Penso che i giornali, l'informazione, siano come certe storie d'amore: spesso sono solo un incastro nevrotico di bisogni! Da una parte ci sono quelli che i giornali (o i siti) li organizzano e vogliono guadagnarci (in denaro o in favori politici/istituzionali) e chi i giornali li scrive per guadagnarci (in denaro o in piccoli poteri utili a rafforzare il proprio ego). Alla fine contano i bilanci, il numero di copie o di visitatori, la felicità organizzata di una redazione e l'opinione di qualche barole locale. In mezzo a tutto questo ci sono le notizie, che sono un po' come i parenti o gli amici in mezzo ad una storia d'amore: ognuno le utilizza come meglio gli conviene. Poi, a volte capita che ci si innamori perdutamene a prescindere e in maniera irrazionale. Capita che qualcuno coraggioso (perchè sa cos'è la paura e il dolore) si mette in testa che non tutto è così scontato, che a volte i propri bisogni vanno piegati n nome di un ideale di vita diverso e di emozioni più vere. Quel qualcuno prova strade che portano a notti di passione e di felicità ea giorni pieni di problemi... nella maggior parte dei casi sono strade brevi, storie fugaci... ma quana vita! Pubblicità, non pubblicità, stampa libera, stampa servile... mi sembrano tutte parole vuote, tutte utili a raccontare però una comunità che alla fine è sempre più complessa di quello che sembra. Un giornalista è davvero libero non se lavora o meno in un giornale di parte, ma se è (intimamente) disposto a rinunciare a tutto in nome dei fatti, a dire a un certo punto "basta"! "voglio di più", "voglio poter dare di più"! Spesso vedo tanti giornalisti che mi sembrano come certi mariti o certe mogli che pur di tirare avanti per paura di cambiare, rinunciano al coraggio, all'amore vero e spesso (paradossalmente) anche alla possibilità di guadagnare di più. Alla fine, credo, abbiano ragione razionalmente un po' tutti... anche se personalmente ho un debole per le storie d'amore vere. Convinto come sono che a volte non finiscano neanche presto. Ps: tecnicamente, fare giornalismo non coincide necessariamente con il fare politica o opinione. Sono cose molto diverse. Magari se ce lo ricordassimo un po' di più eviteremmo di riempirci la bocca sempre con parole che non ci appartengono, almeno tecnicamente.
A tal proposito ho trovato un commento molto interessante che riporto integralmente: I ragazzi del liceo classico di Ascoli che seguono il corso di giornalismo, mi chiedono, fra altre curiosità, “come si fa una intervista”. Per la risposta mi ispiro a ciò che il giorno prima, annoiandomi, ho visto su una tv locale in Abruzzo, ospite un importante personaggio della politica regionale. La lezione comincia da “come non dovrebbe essere fatta una intervista”, per renderla efficace e miglior veicolo di comunicazione diretta, in genere gradito a lettori e telespettatori. Prima regola: essere chiari e precisi nelle domande, selezionando argomenti da proporre al tipo di telespettatore o lettore che si ha davanti. Il quale aspetta di avere risposte di prima mano su territorio e problemi che lo riguardano direttamente. Bando a noiose e prolisse litanie sui “massimi sistemi”. Nel primo pomeriggio, chi può soffermarsi a guardare una piccola tv che scimmiotta grandi canali nazionali, divagando su temi noti e ripetitivi? Sicuramente da escludere massaie e persone in pausa relax, che aspettano di sapere ben altro dalla chiacchierata con un personaggio quasi sempre inaccessibile ai semplici mortali. Intanto, che l’intervista sia chiara, spigliata, alla pari. Priva del solito tono referenziale, spesso decisivo per spingere il telespettatore all’uso del telecomando. Che capita quasi sempre, quando imperversano intervistatori bravi a tenere il microfono stando in ginocchio, ma incapaci a formulare domande urticanti e scomode. Libero l’intervistato di dire senza interruzione ciò che più gli piace, occupando il video come un Mississipi in piena. Con accento autocelebrativo, falsa modestia e, purtroppo, noia montante per chi ascolta e presto passerà oltre. Come accade quando “la notizia è stata abolita per non disturbare l’opinione”. Quando, a cominciare dal tono della voce, tutto è morbido, felpato, conciliante, per dare modo all’interlocutore di autocelebrarsi. Fra sorrisi ammiccanti e il tu confidenziale di una rimpatriata fra vecchi amici. Niente accenno a inefficienze, negligenze, inadempienze, errori veri o presunti. Niente “curiosità” sulle spese raddoppiate per lo staff di un politico sedicente risparmiatore.. Sarebbe scomodo, irriverente e turberebbe il mieloso peana buonista. L’intervistato, del resto, non ha niente di cui rendere conto, non ha errori da ammettere o colpe da farsi perdonare. La sua isola è davvero felice e si capisce da tutto quel che racconta con compiaciuta sufficienza. Per noi ha fatto e anche molto. “Senza sbandierare”, sottolinea, sorvolando che “l’intervista”, da cima a fondo, altro non è che una straripante autoesaltazione d’una “taumaturgica presenza”. La sua. Ovvero, di un personaggio che rimpiange il perduto contatto con la gente (né l’intervista lo sta aiutando) e lo dice come se la responsabilità fosse tutta nostra. Della “gente”. L’intervistatore non coglie il particolare. Non incalza. Mentre l’intervistato passa ad altri lustrini da appuntare all’occhiello. Fino alla conclusione di quel che si caratterizza come monologo amichevole, sonnolento, senza mordente e notizie zero. Con l’intervistatore in ginocchio, mai accanto e, men che meno, alla pari. Claudio Sabelli Fioretti, maestro di interviste taglia e cuci, sa come vanno certe cose, che invece sfuggono a taluni cronisti-pavoni.“Se ci si limita a mettere il microfono davanti alla bocca dell’interlocutore ponendogli domande vaghe, non precise, -avverte il poco buonista Sabelli Fioretti- si otterranno banalità e pensieri che faranno comodo a chi si ha di fronte…Il politico preferirebbe sempre avere davanti un megafono e non una coscienza critica, e quando intravede la possibilità, è naturale che cerchi di strumentalizzare l’intervistatore per svariati motivi: perché vuol fare arrivare un messaggio a qualche altro leader, per rinvigorire la sua immagine pubblica, per falsificare la realtà, per una marchetta”. Rigorosamente no, dunque, a interviste-tappetino, che non giovano a nessuno. Meglio un educato confronto-scontro e l’antagonismo, che diventano intervista al servizio di chi legge o ascolta, con l’intervistatore che si tiene lontano dalla passerella, per dedicarsi alla ricerca delle notizie e, parola grossa, della verità. “Altrimenti- sottolinea un altro maestro della materia- l’intervista diventa soltanto un pretesto per permettere al cronista di intervistare se stesso, di esibirsi, facendo risaltare la sua visione delle cose:un classico esempio di pessimo giornalismo”. Marcello Martelli su piazzagrande.info - http://www.piazzagrande.info/rubriche/36562/stampa-potere-abruzzo-quand…
Gent.mo Giancarlo Falconi Visto l'aria che tira ti rinnovo il mio personale grazie per questo spazio di libertà. Ricordo alle grille parlanti che tu, sapendo usare il cervello e. . . pensa tu. . . anche scrivere. . . ovviamente non fai il GIORNALISTA PROFESSIONISTA come certi . . .scalzacani . . .che ci sono in giro ma ti guadagni da vivere onestamente sfruttando i tuoi molti talenti senza elemosinare VELINE. . . E. . . CONSEGUENTI PREBENDE A te un Augurio doppio per il Santo Natale e la scommessa pubblica. . . vuoi vedere che nel 2012 finisce il mondo ( dicevano forse i Maya) ma I DUE PUNTI NON CHIUDE ??????? !!!!!!!!!!! CUMBA' A JITE LA SCUMMASSE ??????? NU BELL CAFFE' ?????????
Bene, Berardo, finalmente liberi del berlusconismo e cominci a toccare argomenti interessanti. Sono contento, stai semprepiù tornando al Berardo con il quale, insieme a tanti amici comuni, discutevamo di politica al "grande Calix"., sempre da posizioni diverse ....... Sono convinto che recuperare un buon antagonista esalti anche il protagonista. Adesso cominciamo a tirare fuori tutti i padroni incontrastati della piccola stampa locale. Attenzione essere editore è possibile ed esercitar eil proprio diritto di editore è necessario, essere padrone e esercitare il ruolo di padrone è sbagliato e deve essere contrastato. Il finanziamento ad associazioni a volte finte, a volte create ad hoc, a volte fatte da amici è un cattivo esempio della politica attuale. ciao massimo ......
Purtroppo la stampa nella nostra città sicuramente è condizionata in maniera evidente dai poteri che in questo momento governano la città. Ma in questo mercato della comunicazione dove tutto è controllato la sua voce libera rompe l'omertà, la voce di Giancarlo è forte e sta rappresentando per tanti di noi una speranza per una comunicazione libera e vera. A ciò va aggiunto che Giancarlo non è solo una voce libera ma è anche una ottima penna, il che non guasta. Per quanto riguarda il brutto episodio a danno dell'editore Santarelli non posso che condannare l'atto vigliacco e intimidatorio.
Per Tranquillo s'ha morte. Non so a a chi e a che cosa tu ti riferisca ma io ho visto interviste a personaggi pubblici di primo rilievo dove l'intervistatore si è prodotto in una interminabile fellatio che non riusciva a portare l'agusto soggetto al godimento;. Per cui è stato coadiuvato da altro intervistaore che mentre il primo continuava nella sua opera, lui ha provveduto a titillarlo. Scusate il linguaggio un po' osè che ho dovuto usare, giustificabile però vista la pornografia mediatica che ci viene propinata dalla politica, per rendere al meglio il concetto.
i varchi, o i dissuasori a scomparsa, sono presenti in tutte le città in cui la ZTL viene presa sul serio. Passate a fare una passeggiata a Bologna, a Milano, o addirittura a Ljubliana dove se non sgommi entro le nove del mattino si chiudono i varchi e scatta in automatico la contravvenzione... parlando della stampa teramana, sempre contro il povero Berardo (colpevole di essere un politico, e per questo parte di una cricca giustamente odiosa e arroccata su assurdi privilegi) noto con ribrezzo che a Teramo esiste un assioma: AUTOBUS CONTROMANO. Orbene: che significa "autobus contromano" ? I comuni, ovunque in Italia, decidono i sensi di marcia delle vie cittadine e suburbane. Vi sono vie che per un periodo sono a doppio senso di circolazione, poi vengono rese a senso unico in una direzione, poi vengono rese a senso unico nella direzione opposta, poi magari vengono utilizzate in maniera preferenziale (autobus, taxi, emergenze) in un senso e liberamente nell'altro senso. L'essere "contromano", appare evidente alle persone di normale intelligenza (o in buona fede), è quindi relativo al regolamente vigente in un determinato momento su una determinata arteria di traffico. Se il comune decide che un autobus debba percorrere un'arteria di traffico in una certa direzione, disegnando anche delle belle strisce gialle il cui significato dovrebbe essere chiaro a tutti gli automobilisti, per questo solo fatto l'autobus NON PUO' ESSERE CONTROMANO. I giornalisti che si divertono, quindi, con editoriali sui puffi, sugli autobus contromano, o che ricamano di fioretto su "presidenti della regione che non picchiano duro, ma lavorano di cesello, senza mai nemmeno nominare il Rabbuffo", possono essere utili per prendere per i fondelli il povero Berardo, ma certo non guadagnano una credibilità superiore a quella che si svende per uno sghignazzo amichevole estorcendo un aperitivo il sabato mattina. Proprio quello che farò con Berardo sabato prossimo !!!! ahahaha !!! così impara a mettere gli autobus contromano !!!
Vorrei ampliare la discussione e portarla ad un gradino superiore. La free-press a Teramo è fatta malissimo. Nessuno deve invade la cassetta delle lettere, proprietà privata, con roba che non ho chiesto. Se proprio devi mettere qualcosa c'è la cassetta condominiale della pubblicità, prego lasciate lì la vostra stampa inutile. Non sono contro la libertà di stampa ma sono a favore del mio diritto di non trovare in cassetta carta straccia che non ho chiesto. Tu editore puoi stampare tutto quello che vuoi ma io ho il diritto di non vedermi la mia proprietà invasa. grazie. In edicola io lettore scelgo o meno di acquistare il giornale, nessun giornale entra dentro casa a meno che non faccia io richiesta. Anche l'internet non mi entra dentro casa, sono io utente che cerco il sito. Per quel che riguarda l'attentato all'editore, massima solidarietà e spero che i colpevoli vengano presi. Sulla lettera di Rabbuffo, direi che sono d'accordo, vietiamo agli enti pubblici di scrivere, pagando, sui giornalini inutili che dopo2 giorni finiscono o al bagno (se non ho preso altro di più interessante) o nella raccolta differenziata. Uno che si è stufato
Gentile Giuliana Di F., non mi stupisce che Lei non creda alla verità. Intanto rettifico il mio precedente intervento, dove ho omesso la parola "pubblicità". Il senso della frase era: "notate come su questo sito sia assente la pubblicità". Se ne deduce facilmente che non percepiamo nemmeno un euro, per nostra scelta, da qualunque soggetto imprenditore che volesse finanziarci con la pubblicità. Quanto alle Sue insinuazioni, giuro pubblicamente sui miei due figli che non ho mai ricevuto nemmeno un euro per quello che scrivo dal 1990 (New Derby, Il Messaggero, Le Notizie, Teramonews ed altri) ad oggi (I due Punti). Lei è libera di non crederci, anzi La invito ad approfondire: se trova qualcuno che può testimoniare di avermi anche solo offerto un caffè sono disposto ad evirarmi in Piazza Martiri alla presenza dell'intera cittadinanza. Si rassegni, esiste anche chi fa libera informazione senza secondi fini, meno che mai economici. Risulta vero che facciamo una fatica enorme per svolgere questo Servizio Pubblico (ogni riferimento alla trasmissione di Santoro non è casuale), ma le motivazioni sono una sfrenata passione civile e l'amore per la verità. Fino a quando i cittadini non inizieranno a riprendersi in mano i loro diritti, ci sarà sempre qualche politico che se la spasserà a loro spese senza fornire i servizi che spettano alla collettività... Per questo sono lietissimo che Lei ci legga, La sua stima e la Sua vicinanza sono il rimborso spese che Lei crede io percepisca con i "contanti", ma che invece percepisco con i "contenti", cioè con l'apprezzamento e la stima di coloro che ci leggono. Stia tranquilla, IDuePunti non finiranno, ma soprattutto si ricreda: nè il sottoscritto nè Giancarlo Falconi abbiamo un prezzo, per tutti gli altri c'è Mastercard...
Frequentando questo sito mi ero ripromesso di godermi su Teleponte quello che è stato definito "lo spettacolo dell'ultimo consiglio comunale". Qualcuno sa dirmi se e quando è stato ritrasmesso? Forse la mattina quando sono andato a lavorare o la notte quando dormivo? Sono andato sul sito dell'emittente che ha l'esclusiva delle riprese e ho trovato tutte le varie trasmissioni passate, presenti e future, tranne il o i consigli comunali. Un brutto esempio di cattiva o negata informazione e non lo dico con piacere.