Salta al contenuto principale

Giulianova: In Morte del parco Chico Mendes e il silenzio del dirigente

4 minuti

Gentile signor Sindaco, Francesco Mastromauro...

mi chiamo Elena Cerasetti e le scrivo queste righe per segnalarle il profondo disagio che la mia famiglia, e con lei gli abitanti di via Ancona, via Torquato Tasso e le strade limitrofe al parco Chico Mendes, è da anni costretta a subire nei due mesi estivi di luglio e agosto.
Ho 45 anni e da altrettanti anni trascorro il periodo estivo in questa città, a cui sono molto affezionata. da anni il parco confinante con la nostra casa ospita, per vostra delibera, le giostre.
Tutte le sere di questo periodo di tutti gli anni alle ore 20.30 in punto siamo costretti a subire, e non in silenzio, la colonna sonora dell’altrui divertimento, caratterizzata da una successione sempre uguale di “pezzi di grido” ben munita di bassi e accompagnata da un campanello attira-gente, una macchina tirapugni e amenità simili.
La festa prosegue fino alle 00.30, dopo di che i volumi vengono abbassati e rimangono protagonisti per una buona mezz’ora il campanello e i pugni.
Mi piacerebbe una sera averla a cena nella mia ospitalissima casa giuliese affinché possa rendersi conto di persona di cosa significhi non poter mangiare in pace, non poter guardare un film, non poter avere ospiti a cena, non poter stare poco bene, non poter dormire, non poter vivere un lutto (è il nostro caso personale), non poter essere di altro umore se non quello imposto dalle vacanze altrui.
Mi piacerebbe raccontarle di quanto mi mancano le semplici grida dei bambini, i passaggi delle motorette, il piano bar del grand hotel Don Juan.
Mi piacerebbe ricordare con lei com’era parco Chico Mendes negli aurei tempi in cui ospitava concerti di de andrè o battiato, o il cinema all’aperto.
Le scrivo, dunque, per chiederle di valutare seriamente l’opportunità di una sede alternativa all’attività delle giostre, che sia compatibile con il nostro concetto di vacanza e che tuteli gli stessi lavoratori, che non hanno alcuna responsabilità nel caso in questione e che a loro volta sono costretti a esercitare la loro attività in una sorta di “terra di nessuno”.
Già, perché Parco Chico Mendes è un testimone storico della vita di molti giuliesi e turisti vicini e lontani, che attraversavano all’altezza dello stabilimento balneare la tellina, infilavano la fresca pineta e sbucavano felicemente sul lato di viale orsini. ora un lucchetto alla cancellata segnala ai pedoni di dover deviare per via ospizio marino o per via ancona, appunto... e del caro vecchio parco resta una pineta triste, composta da alberi vivi compressi fra alberi morti, i cui rami spezzati pendono pericolosamente sulle proprietà private attigue, erbacce alte un metro, cocci di bottiglia, siringhe, cartacce e tanta desolazione.
Basterebbe davvero un nulla perché avvenga un disastro.
Mi limito a questa porzione di pineta marina della costa giuliese, ma l’elenco sarebbe lungo.
Lontani i tempi delle coppiette che si appartavano o dei ragazzi che venivano a chiacchierare e a prendere il fresco fumando una sigaretta.
Chico Mendes si rivolterebbe nella tomba, povero eroe.
Ho segnalato la questione per telefono al suo segretario, con il quale ho avuto un piacevole confronto, che si è impegnato a riferirle e che mi ha consigliato di rivolgermi a un dirigente che si occupa del rispetto della normativa sulle attività ludiche e al comandante dei vigili urbani.
Il primo non risponde mai al numero di cellulare in mio possesso e i vigili, comprensivi, mi hanno resa edotta delle loro possibili e limitate funzioni, che peraltro svolgono egregiamente.
Non mi resta che rivolgermi direttamente a lei, sperando con questa mia lettera di avviare un confronto sereno e costruttivo. Resta valido l’invito a cena, cucino piuttosto bene. quando vuole, davvero.
La ringrazio di cuore della cortese attenzione e le auguro un buon proseguimento di vacanze.
La sua cittadina, nonché contribuente, dottoressa Elena Cerasetti

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Dottoressa Cerasetti quello che lei lamento si chiama "disturbo al riposo ed alle attività delle persone" ed è un reato penalmente perseguibile sia nei confronti di chi lo mette in atto che di chi lo permette o favorisce. Potrebbe essere propedeutico alla eventuale denuncia una rilevazione dell'ambiente acustico. Non conti sulla disponibilità dei dirigenti comunali, ne so qualcosa per esperienza diretta in un caso simile anche se in un diverso comune; almeno a lei il segretario del sindaco l'ha ascoltata e, credo, se insiste il sindaco Mastromauro la ascolterà, a me non mi si è filato nessuno. Auguri per la sua battaglia che è una battaglia di civiltà.
Meglio il campanello delle giostre che il via vai delle betoniere. E' gia' tanto che Mastromauro e Ruffini non hanno cementificato il parco. Strano davvero!! In quanto al segretario Galantini cara Sig.ra non perda tempo..lui e' uno "storico"..
ma chi ci mangia con i giostrai?E' da tanti anni ormai che nonostante le proteste e i tentativi di qualche pseudoamministratore di spostare il luna pork in qualche altro posto, esso rimane sempre li', in un'area dove effettivamente si potrebbero fare grandi eventi di maggior richiamo..quanto paga il luna park di suolo pubblico?Oppure c'è una concessione gratuita?E in caso affermativo, visto che si continuano ad alzare le tasse, perchè?...cui prodest?
Non dimentichiamo chi al mattino deve svegliarsi per andare a lavorare, a cui dovrebbe essere garantito il silenzio e il riposo non dico dalle 22 ma almeno dalle 23. Ma poi, perchè le giostre a Giulianova devono stare un mese e mezzo se non due? In giro per ogni città di Italia le giostre si fermano il tempo di una festa, una settimana, dieci giorni, poi vanno via. Possibile che debbano essere le giostre le deputate a svolgere attrazione turistica estiva di una città? Se si, si trovasse loro una sistemazione degna che non sia il centro in riva al mare. Teatro, jazz, altromercato, mostre... cultura... questa sconosciuta...
Tempi lontani quelli di Venditti o Battiato al parco Mendez, tempi molto lontani. Tempi ancora più remoti quelli del treno ristorante che funzionava, dello spazio adibito ai giochi per le feste estive, dei tornei di pallavolo e sportivi nell'ambito delle feste dell'unità. Sarò nostalgico e se dovessi scegliere tra il luna park e il campo coltivato a patate sicuramente preferirei il primo, il problema è proprio la mancanza di alternative al luna park. L'idea di una colata di cemento sul parco fa accapponare la pelle, ma anche il vedere come prima dell'insediamento delle giostre, lo stesso sia lasciato alla più totale incuria. Concordo con chi scrive purtroppo cultura questa sconosciuta, mostre mercato, mostre d'arte ma anche semplici feste o parco giochi all'aperto per i bambini, tutto questo probabilmente non contribuisce alla voce entrate delle casse comunali e quindi non piace. Nulla contro i giostrai che fanno il loro lavoro ma sinceramente ci vorrebbe un posto diverso!!!
Nel 2012 ancora con il luna park. Non hanno proprio fantasia. Ci stessi io come assessore in questo comune farei di tutto e di più. Quel parco è abbastanza grande da poter ospitare concerti, manifestazioni, mostre, cinema all'aperto e tante altre cose. Invece è lasciato all'incuria senza prato ma con terra polverosa sul suolo ed occupato per l'intera stagione da quel luna park tra l'altro anche poco frequentato, per non parlare dell'inverno, deserto ed addirittura chiuso con un lucchetto. Questa è Giulianova