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Le azioni Tercas? Alta probabilità di valere Zero...

di Giancarlo Falconi
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" Nel mese di ottobre 2013 la Banca ha iniziato a valutare una possibile operazione di acquisizione di Banca Tercas SpA, con sede in Teramo, capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario che comprende un’altra banca – Banca Caripe SpA, con sede a Pescara – e una piccola società di brokeraggio, Terbroker SpA.
Il Gruppo Tercas è presente soprattutto in Abruzzo, dove costituisce la maggiore realtà creditizia locale grazie alle due banche che lo compongono, conta complessivamente su 150 sportelli circa e quasi 1.200 dipendenti, mentre la raccolta ammonta ad oltre 5 miliardi e gli impieghi a 4 miliardi.

Banca Tercas è stata posta in amministrazione straordinaria con D.M. del 30 aprile 2012, a seguito di rilevanti criticità gestio- nali emerse in particolare ad esito di un accertamento ispettivo della Banca d’Italia, conclusosi poco prima.
La dimensione delle criticità era di entità tale che le rettifiche di valore che il Commissario straordinario nominato da Banca d’Italia ha apportato agli attivi di Tercas (crediti, partecipazioni), assieme ad altri accantonamenti di diversa natura, hanno determinato prima l’azzeramento del patrimonio disponibile e, in seguito, un crescente deficit patrimoniale.

La Banca, a fronte di una positiva valutazione dell’operazione dal punto di vista strategico, ad esito dei primi approfondi- menti svolti e considerata la situazione finanziaria, patrimoniale ed economica eccezionalmente problematica di Tercas, ha assunto la decisione di realizzare l’acquisizione in presenza di una serie di condizioni, a partire dalla non assunzione, a proprio carico, del deficit patrimoniale collegato alle gravi vicende pregresse che hanno interessato la Banca Tercas.

In considerazione della rilevanza sistemica dell’operazione di salvataggio del Gruppo Tercas, in particolare in relazione alla tutela delle ragioni di credito dei titolari di depositi e obbligazioni, il Commissario straordinario, con la condivisione della Banca d’Italia, ha richiesto ed ottenuto, ai sensi dell’art. 96 del Testo Unico Bancario, l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che a fine ottobre 2013 ha assunto una delibera con la quale accetta di farsi carico di coprire il deficit patrimoniale di Tercas sino all’importo massimo di 280 milioni.
Si era, poi, previsto che la definizione concreta del deficit patrimoniale sarebbe avvenuta mediante un’approfondita due diligence condotta dalla Banca e dal FITD in contraddittorio e con l’assistenza di primari consulenti.

Qualora l’operazione dovesse andare a buon fine la Banca si assumerà l’onere di provvedere alla ricapitalizzazione di Ter- cas in misura adeguata a ripristinare ratios patrimoniali in linea con le prescrizioni regolamentari, consentendone quindi il ritorno alla gestione ordinaria.
Tercas dovrà quindi provvedere ad approvare un aumento di capitale che consenta alla Banca Popolare di Bari di ricapita- lizzarla e di acquisirne il controllo, con una interessenza non inferiore al 67% .

Per conseguire questo obiettivo, il 3 novembre 2013 la Banca e la Fondazione Tercas – attuale socio di controllo di Tercas – hanno sottoscritto un “Contratto preliminare di costituzione di usufrutto di azioni” in base al quale la Fondazione si è im- pegnata a costituire in usufrutto alla Banca le azioni Tercas di sua proprietà, al prezzo simbolico di euro 1.000.
In sostanza, attraverso l’usufrutto sulle azioni della Fondazione Tercas, la Banca avrebbe la possibilità di intervenire nell’As- semblea che dovrà deliberare l’aumento di capitale che le consentirà di acquisire il controllo di Banca Tercas.

L’usufrutto dovrebbe essere perfezionato presumibilmente in prossimità dello svolgimento dell’Assemblea che dovrà delibe- rare sull’aumento di capitale. Detto perfezionamento è condizionato ad una serie di condizioni sospensive, tra le quali, oltre al ricordato intervento del FITD, si citano l’acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni e la convocazione dell’Assem- blea per deliberare sull’aumento di capitale.


La Fondazione, inoltre, ha concesso alla Banca la facoltà di acquisire la nuda proprietà delle azioni di Tercas in suo possesso, con un prezzo pari al valore di patrimonio netto, quindi con tutta probabilità a zero euro.

Buon conto a tutti.

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Valgono (praticamente) ZERO già da tempo, chiedere alla Fondazione......