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Intesa San Paolo verso l'acquisto della Tercas?

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Il commissariamento della Banca Tercas, ha fatto il giro d'Italia. Maglia rosa dell'informazione è di Milano Finanza. La giornalista Francesca Gerosa, ha scritto di un interessamento all'acquisto della prima Banca Abruzzese, del gruppo Intesa San Paolo, (90 sportelli in Abruzzo), Mps (60 sportelli), Bper (40 sportelli). L'articolista ha posto l'accento sulle violazioni normative nella gestione Tercas, che hanno causato il commissariamento, con un bilancio 2011 "chiuso in perdita di circa 25 milioni per l'aumento degli accantonamenti su crediti da 29 a 77 milioni".
Nel frattempo nel vasto mondo della rete è reperibile il verbale della Procura di Milano, datato 6 Luglio del 2007, in cui l'ex Direttore Generale della Tercas, Di Matteo, parla di Consorti.
D: Cosa può dirci della vicenda sulla scalata Unipol?
R: Consorte ricordo che verso la fine del 2004 mi parlò della sua intenzione di voler acquisire una grossa Banca Italiana. Successivamente percepii che l'obiettivo era quello di acquisire il controllo di BNL nell'ottica di difendere l'investimento effettuato anni prima in BNL Vita. Ricordo che non attraversavo un periodo molto facile e, agli inizi del 2005 manifestai a Consorte la volontà di lasciare Unipol Banca, unicamente per motivi familiari. Consorte dopo di ciò, ricordo che non mi rivolse la parola per circa un mese. Dopo avemmo dei normali rapporti di dipendenza, ma non mi coinvolse in progetti strategici. Come ho già avuto modo di dire, io il 31 maggio abbandonai la Unipol Banca per la Tercas. Non ci furono mai degli incontri ne dei colloqui con Consorte, ad eccezione di una volta, credo che fosse in giugno/luglio 2005, quando lui mi chiamò chiedendomi se potevo finanziare Gnutti e in particolare la Hopa. Io gli risposi che la nostra banca avrebbe potuto effettuare un finanziamento ( garantito da azioni BNL con uno scarto del 20%) fino ad una soglia non superiore ad un quinto del nostro capitale che all' epoca si aggirava intorno a 300 milioni di euro. Ricordo che Consorte mi aveva accennato ad una cifra superiore ed io dissi lui che l'importo massimo che la Tercas avrebbe potuto finanziare era di 60 milioni di euro, quello che alla fine è stato deliberato. Mi si chiede se Consorte mi abbia chiesto nominativi del centro Italia a cui rivolgersi per un'analoga richiesta e rispondo che non le ricordo. Forse avrò fatto il nome del dott. Bianconi ( Amministratore Delegato di Banca delle Marche), ma personalmente non ho fatto allo stesso alcuna richiesta. Non so se questa proposta sia stata avanzata da Consorte.".
D: Vista la sua uscita da Unipol Banca, come mai Consorte la interpella ancora?
R: Perchè tra le attività di intermedia c'è quella attività di intermediazione. Ad oggi non ho mai finanziato proposte di affidamento avanzate tramite intermedia. Comunque mi risulta che non sono l'unico al quale Consorte si rivolge.
Poi i 60 milioni di euro per la scalata di Unipol a BNL, poi la condanna, in primo grado, di Consorti, a 3 anni e dieci mesi...poi....tutto ebbe inizio.
 

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Commenti

Premesso che l'operazione di cui si parla nell'interrogatorio ebbe buon fine per Tercas,in quanto ripianata alla scadenza, sarebbe da curiosi voler sapere se alla data di delibera il "furbone" Di Matteo fossa già ufficialmente in carica come D.G.? Tra le banche indicate come interessate ad una eventuale acquisizione mi pare che Intesa-S. Polo sia in una fase di perenne ristrutturazione e definizione di esuberi di personale, quindi l'interesse non potrebbe essere immediato; M.P.S. mi pare che abbia i suoi problemi ed anche grossi; forse resta BPER, ma attenzione...... chi si agita nell'azionariato di BPER per tentare di assumerne il controllo? Chi controlla una compagnia assicurativa che ha una partecipazione azionaria in Tercas? Qualcuno lo sa? Molti lo sanno, ma preferiscono non stuzzicare il vespaio.
meno male che vige ancora la fascista legge bancaria che quando il bambino cade la banca d'italia lo rialza(LO INCORPORA IN ALTRA BANCA). se non ci fosse a quest'ora ci sarebbe mezza teramo in fila davanti alla tercas a tentare-inutilmente- di ritirare i depositi. Mi domando come ha fatto un consiglio di amministrazione poderoso come quello tercas a non accorgersi di nulla come pure i revisori che possono per legge mettere il naso nei conti in qualsiasi momento... UN BUCO DEL GENERE NON E' FRUTTO DI UN FULMINE A CIEL SERENO. Sarebbe auspicabile un controllo patrimoniale su tatta la linea decisionale e di controllo della Cassa. Peccato la tercas non sarà più dei teramani e neppure degli abruzzesi è un vero peccato.
Per Bakunin e altri che ne sanno più di me. C'è il rischio di una perdita di posti di lavoro? I soldi dei risparmiatori sono al sicuro o sono a rischio anche loro?
@ Nu Gnurand: nessun problema per i lavoratori in pianta stabile, qualcuno per quelli che sono in servizio con contratti a termine; lo stesso dicasi per i soldi dei depositanti, nessun problema, la situazione patrimoniale complessiva non fa pensare alla bancarotta e i depositi sono tutelati dal fondo di garanzia per i depositi bancari, fondo al quale la Tercas ha sempre aderito.
l'aderenza al fondo di granzia è obbligatorio, ma questo non significa un bel nulla. il commissario può in qualsiasi momento bloccare pagamenti, incassi, raccolta, rimborsi. la banca non può normativamente fallire, ma può essere liquidata coattivamente. il fondo di gaanzia poi interviene solo per la liquidità immediata su conti corenti (fino a 100k euro), e non certo per pronti c/termine e oblbigazioni e c.d. libretti di risparmio. e mi pare che tercas ne abbia in giro. la situazione complessiva invece fa pensare ad una liquidazione, secondo la mia opinione e gli ultimi bilanci. anche perchè vorrei tanto sapere chi oggi in italia potrebbe comprare la tercas. tuttavia devo dire che il nostro commissario ha stupito più volte, riuscendo nell'operazione difficilissima di vendere banche ad un quarto del loro valore. :) quindi ....chi vivrà vedrà ....
e scusatemi se sono drastico, ma con la storia di non creare il panico in genere chi se lo prende in quel posto è sempre il piccolo risparmiatore.
Sisotto non è che a me piace fare il pompiere, mi pare che in questo caso l'intervento di Bankitalia sia stato motivato da "inadeguatezza della governance" e "intralcio alle attività di vigilanza" da qui il commissariamento che, credo, servirà anche a ricondurre l'organizzazione della Tercas a standard accettabili. Che si sia chiuso un bilancio con 9 mil. di perdita in se non è una tragedia nel raffronto della dimensione complessiva della banca; pensate che uno dei previsti probabili acquirenti, il Monte dei paschi di Siena, ha chiuso il suo bilancio con 4,5 miliardi di passivo ed è oggetto di indagine per aggiotaggio ed ostacolo alle attività di vigilanza in merito all'operazione di acquisizione di Banca Antonveneta. Per aversi un commissariamento per attivare la procedura di "liquidazione coatta amministrativa" dovrebbero esservi elementi di difficoltà economico/finanziaria che al momento non si vedono. Sull'obbligatoria all'adesione al fondo di garanzia dei depositi ho i miei dubbi, ma me li toglierò.