La sconfitta è fatta di una somma vincente. In politica esiste un numero aureo, che ti regala il peso delle persone. Si chiama prospettiva. Il futuro immediato sotto le vesti del presente. Il mio presidente della Regione, Gianni Chiodi, costretto a essere il primo firmatario della lista Tancredi Misticoni, si Misticoni. Costretto a fare il valletto tra un seggio e un altro, per tutta la giornata elettorale. Un seggio senza saggi. Le istituzioni dovrebbero essere entità sovrannaturali. Quasi oracoli per forma e rispetto. Gianni Chiodi non meritava una simile esposizione dal suo partito. Un abuso politico. Io, che in fondo gli voglio bene, l'avrei impedito. Non è stato difeso.
Il peso di una famiglia. Don Antonio Tancredi aveva la coppola colorata questa mattina. Un tibetano. Un presagio. Lui avrebbe invitato gli esponenti del centro sinistra. Lui avrebbe animato il dibattito interno. Lui avrebbe impedito un discorso sul modello Teramo, quando in aula c'erano esponenti del centro destra di Chieti e Pescara. Si chiama educazione. Si chiama politica. Rinnovo a Paolo Tancredi la mia disponibilità a scrivere un solo discorso, per poter svegliare una platea intelligente.
La lista Tancredi era curata dall'esercito degli ospedalieri di Venturoni. Dagli uomini della civica di Mauro Di Dalmazio. Dalle carte in bluff di Mazzarelli.
Dai morriani: Giandonato e Morra. Dal Sindaco Brucchi. Paolo Tancredi. Valter Catarra con il resto di una Provincia ultima in Italia. Valeria e Marco. C'era anche Corrado Robimarga e aleggiava la tesserata Di Saverio. La Russia era compatta. Trionfi annunciati. Otto a Due.
Il Lussemburgo di Paolo Gatti era un Granducato della Fiat, senza marmitta e con le gomme lisce. Descritto come da rottamare, ha dimostrato di invadere la grande patria comunista e di arrivare nella splendida piazza rossa. Davide contro Golia. Un capello contro la calvizia.
Paolo Tancredi è il nuovo coordinatore provinciale del PDL. Valeria Misticoni è la nuova vice coordinatrice del Pdl. Ha vinto Paolo Gatti, anzi no, hanno vinto Emiliano Di Matteo e Alfredo Grotta. Gatti è un semplice ricercatore della politica. Follia e coraggio. Ora ci vuole il passo in avanti. La critica.
Teramo è pronta. La Vibrata è pronta. Un congresso che è servito solo come peso e misura. L'unità è gattiana. Ha vinto la gente del Popolo delle Libertà, che ha dimostrato che il confronto eccita, anima, stimola. Che per una lista unica, avrebbero votato i famigliari, ma solo dopo Tempesta d'Amore e il posticipo della Domenica. Che nel segreto delle urna si vota con la pancia, l'istinto, il cuore, il calore.
Molti hanno cambiato...una corrente era troppo fredda.
Commenta
Commenti
@Anonima, non rispondo mai agli insulti anzi, sono per me la cartina tornasole. Io e Francia siamo due coglioni, la tua presenza ci aiuterà a completarci.
Cara Sibilla, conosco "Il Falconi" dai tempi dell'Università. So per certo che a Teramo spreca molto del suo tempo dietro il nulla e i suoi inserti subliminali e altro sono sprecati dalla pochezza della politica locale. Qui a Forli avrebbe un'altra dimensione. Il suo concetto di localismo è deludente. Comunque conosciamo le piccole debolezze di Giancarlo e sappiamo come convincerlo. Stia bene.