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Tercas: L'ultima cena del Direttore Di Matteo

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Non abbiamo più scritto di Tercas.
La nostra è stata una scelta editoriale ben precisa cioè quella di attendere l'inizio del Processo romano.
Una sorta di rispetto istruttorio.
Nisii e Di Matteo, rimangono, per la storia di Teramo e della Tercas, due obbligazioni correali.
Sta a voi recuperare il concetto nella dottrina tedesca o nel diritto romano.
Troppo difficile?
Ci dispiace ma anche no.

Vi raccontiamo una storia targata Cartagine.
Settembre, anzi, Ottobre, 2011.
L'ultima Cena di Antonio Di Matteo.
Il Direttore di Banca Tercas.
Cena con i suoi dirigenti a Roseto.
Pesce.
C'erano tutti o quasi tutti.
Pensilli, Rofi, D'Emidio, Trivelli, Cingoli, Falini, Corneli, Lucidi, Russo e Federica Morricone...andiamo a memoria.
Forse qualcuno manca.
Ci siamo dimenticati.
Pronti ad aggiungere.
Non vi offendete.
In fondo è solo una cena...l'ultima.
Tutti Dirigenti e un membro femminile del cda.
Tutti insieme per un regalo al loro Direttore.
Centocinquanta euro a testa.
Un paio di gemelli d'oro.
Di Matteo dal buon Manetta.
Pesce e Champagne.
Di Matteo chiamava il Presidente Nisii " Il vecchio" e aveva dichiarato ai suoi ospiti di essere un maestro nella vecchia scuola della sabrage,.
L’arte di aprire una bottiglia di Champagne con una spada.
Lo facevano gli ufficiali di Napoleone.
L'esito fu disastroso.
La bottiglia regalò poche bollicine....ma l'imbarazzo fece sorridere.

Il particolare finale fu degno del colpo del maestro anzi della strisciata maestra.
Indovinate chi ha pagato la cena?
Gli azionisti Tercas....etc etc etc mancia compresa...come in ogni sintesi cinematografica.
Il buon Di Matteo mise tutto sul conto della sua carta di credito Tercas.
La carta aziendale.
C'est la vie...ma non quella nostra.

 

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Commenti

L'ultima cena. Che squallore ! Pesce e champagne al posto del pane e del vino. Un ristorante lussuoso al posto di una baracca di legno. Una sfarzo di luci al posto di qualche candela. Il nulla al posto del Tutto. Ma qui, purtroppo, non c'era nemmeno un Giuda...
Che gran figlio di buona donna per non dire altro. Pagherà per le sue malefatte?
Ma questo non è un articolo! È un dipinto! Ma coma pu fa?
La cena l'abbiamo pagata noi.....personalmente non posso permettermi quel ristorante però adesso, ho capito come fare....... Una curiosità....tutti i manager gourmet sono ancora operativi in banca?... Avrei anche altri posti da consigliarli, questa volta senza contribuire al conto........ho cambiato banca :-)
Tutto questo finirà non a tarallucci e vino ma a ostriche e champagne!!!!!!! Questi soggetti cadranno sempre in piedi............
Dicono che i proverbi siano la saggezza dei popoli. .. "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"
Questo è l'esempio che in Italia"fai 2 foto" e vai dentro, rubi e sei un uomo libero, hai una faccia, un lavoro, un'amante e la libertà di rubare ancora, ancora, ancora.....
Io Prego san Nicola protettore di bari perché venga fatta pulizia e ringrazio te Giancarlo per le informazioni che ci dai
"....chiamò a se i suoi discepoli e ne scelse dieci o forse più ai quali diede il nome di apostoli...". Tra questi c'era anche la Maddalena di turno. Erano apostoli vagabondi, cybernetici, apostoli di oggi del nostro tempo. Profumavano di pudore ma erano alquanto distratti, bugiardi per amore, timorosi e sfrontati, forse hanno peccato. Per loro era un autentico godimento servire il Maestro e il Grande Vecchio, che trasmettevano loro gioia, entusiasmo e forza a compiere ogni giorno la LORO VOLONTÀ!! ......e poi i pesci e i vini di marco manetta sono davvero miracolosi e meritarono di essere pagati da tutti noi !! ......Honi soit qui mal y pense
Ci provò a pagarla con la carta aziendale. Poi il Vecchio gliela fece addebitare. Se devi raccontare le cose, raccontale bene.

 La seconda puntata era sull'auto blu...il "vecchio" fu troppo severo...aveva fatto trenta...poteva fargli fare 31

"Ci provò poi gliela fecero addebitare...". Ah, allora se le cose stanno così tutto cambia... che brave persone. In questo caso, ma solo in questo caso, ritiro tutto il male che ho pensato, da sempre... Quando li incontrerò mi scuserò personalmente. Insieme al mio amico XXXX. Soprattutto lui lo farà, dopo aver perso tutti i risparmi di una vita. Falconi, portatore di informazione falsa e tendenziosa...
Basta prendersela con le persone giuste, Elena, non con le altre vittime come il tuo amico. A proposito, davvero aveva investito in azioni tutti i risparmi di una vita?
Caro anonimo, purtroppo l'atteggiamento malavitoso che ha causato la perdita di una cifra di denaro così considerevole pari ad i risparmi di una vita (o due, non lo so...) è rimasto IMPUNITO e la somma NON RISARCITA. Tu cosa credi ancora alle favole? E cioè che chi sbaglia paghi e che venga sempre fatta giustizia?
"....poi il vecchio fece addebitare il CONTO del ristorante sul CONTO del direttore dimissionario...." (a DECONTO del valore delle azioni possedute dagli ingenui e incolpevoli risparmiatori)! Tuttavia egli fece anche accreditare, regolarmente, il lauto stipendio di direttore,puntualmente, il 27 dello stesso mese di settembre 2011; allorquando già da molti mesi prima, di quel terribile anno, era già scoppiato lo scandalo Tercas, che era sulla bocca di tutti, come una barzelletta oscena. Forse a quella gustosa " ultima cena" avrebbe dovuto partecipare, in veste di dimissionario, anche il Grande Vecchio, dopo 30 lunghi anni di " nobiltà " e dominio su una banca fatta a sua immagine e somiglianza.....ma ormai irrimediabilmente depredata.....com'è triste Venezia
Aznavour, concordo col senso di quanto dici, ma all'epoca più che cacciarlo via, per quel che si sapeva, non poteva fare. E non era scoppiato proprio niente, allora, ma quel poco che era emerso gli bastò per prendere le distanze, lui che per 30 anni la carta di credito dell'istituto non l'aveva mai strisciata, nemmeno una volta, nemmeno quando avrebbe potuto legalmente e dovuto sotto ogni punto di vista. Questione di stile, questione di onestà, questione di anni luce di moralità e onestà tra i due. Due opposti. Ed è pazzesco che qualcuno li accosti. Il problema, lo ammetterai, non sono gli ultimi mesi di stipendio di Di Matteo, ma quello che lui e i suoi complici hanno combinato, alle spalle di tutti, in barba alla polizia, alla guardia di finanza, e infine, da buona ultima, la banca d'italia (che si è mossa solo dopo la guardia di finanza, ma così siamo buoni tutti). Poi sì, in barba anche ad altri, ma che non hanno gli stessi poteri di indagine e ispettivi e gli stessi dati degli altri...e che se hanno colpe erano quelli di essere troppo onesti e trasparenti per poter solo concepire quello che ha combinato quell'altro. Forse sarebbe meglio mettere uno staff di crimologi a supporto dei CdA? Dove cavolo siamo arrivati?
Concordo anche con le dimissioni. Avrebbe dovuto farlo e far scoppiare un gran casino con denunce e altro. Ma è facile dirlo col senno del poi, ed è facile dirlo quando nessuno di noi aveva a cuore quella banca come lui. Cosa davvero si sapeva allora? E l'immagine dell'istituto? E se fosse stato accusato di andarsene alla prima difficoltà? Un capitano resta sulla nave se ritiene in coscienza di riuscire a riportarla in rotta dopo l'attacco criminale, che non appariva così terribile ed esteso di complicità, allora. E forse si poteva davvero salvare, questo non lo saremo mai, perché la BdI aveva altri piani, come stiamo vedendo. Lo hanno dichiarato più volte in occasioni pubbliche, fare fuori le fondazioni, far accorpare le banche, costi quel che costi, a colpi di commissariamenti e di decreti legge. Non dico che non abbiano ragione nel loro piano, ma l'esecuzione è stata ed è brutale, quanto meno in questo caso. Forse, se fossero stati più attenti nelle ispezioni del passato e avessero salvato le persone oneste e lasciato che la banca facesse la banca invece di paralizzarla per oltre due anni, beh forse ora racconteremmo un'altra storia. Ma non lo sapremo mai. I poteri forti. Eccoli i poteri forti e loro di 4 scemi teramani non se ne fregano niente. E nemmeno i teramani, a quanto pare.
E poi, Aznavour, non so se la banca fosse a sua immagine e somiglianza (stai sminuendo tutti gli altri, compresi i clienti, non mi pare gentile), ma era una gran bella banca, con grandi riconoscimenti ed era l'orgoglio della nostra regione. Del resto, non ci sembrerebbe di aver perso così tanto se tanto non avessimo avuto. Di certo non era a sua immagine e somiglianza che sono successe tante cose brutte, ma ad immagine e somiglianza di altri e spero che un giorno sapremo anche i nomi di chi manovrava a distanza (che' mi rifiuto di pensare che sia solo quello lì e gli altri da lui coinvolti). Se avesse continuato ad avere quell'impronta che aveva avuto per 30 anni, ora non ci troveremmo qui.
Pregiato anonimo che non ama dormire, pregiato "tiratardi, come disse Pasquino, la storica statua parlante di Roma " aridaje, se la canta e se la sona da solo! Sta solo a venne callarroste ( calle=bugie). Arrivederci, a forse mai!
Quanta malizia in corpo mio povero Aznavour... unisciti a noi a porgere le scuse, capo chino e muniti di giglio bianco... Non riconosci la purezza, essere immondo che non sei altro! P.S. Chi cade vittima di imbrogli, soprusi arbitrari unilaterali ed inerzia ed omissione delle istituzioni, non è persona sprovveduta (trattandosi nella fattispecie di persona seria e di cultura). È solo VITTIMA.