Un'aria politica pesante a Teramo e non per i legumi virtuosi di Maggio. La manovra finanziaria aprutina vedrà i teramani subire tagli dei servizi e aumenti delle tasse, che nella storia dei numeri, diventano il negativo di una politica sbiadita e lontana dalla gente. Tutta colpa di Monti? Il PDl e il PD appoggiano il Primo Ministro di Varese, quindi? Non parlo dei taglia statali vicino a sei milioni di euro, dell'Imu per la seconda casa con l'aliquota più alta, dei privati che gestiranno il Palazzetto di Scapriano e di San Nicolò, della cultura che abbandona Gustè, per bagnarsi in piazza con le bagnarole dei giochi senza frontiere, di un Sociale che è destinato ai tagli dei trasporti e forse molto altro, di un manager Asl , che dopo un tot di avvisi di garanzia, ha raggiunto il punteggio per essere rinconfermato e con un premio di 30.000 mila euro, le inchieste sul IZS, Ater, Ruzzo, di una Provincia che sperpera tra spese di rappresentanza e affitti di immobili senza mobili.
Non parlo di cose note e dolorose, parlo del dietro le quinte, del fantasma del teatrino. Di quella sensazione di lontananza che ci regala il vice sindaco Di Sabatino.
Un pesce fuor d'acqua. Dodo fu per un breve periodo di tempo, tra i papabili candidati sindaci del centro sinistra, per essere poi sconfitto dalle primarie di Casa Silvino da Paolo Albi. In seconde nozze e con meno gusto femminile, sposò di traverso e derapata la corrente Tancrediana, che l'impose come vice sindaco tecnico a suon di voti provinciali e meriti di alleanze. Roseto su tutte. Ora che succede? Malelingue virtuose parlano di dimissioni tecniche entro e non oltre il 1 Aprile del 2013, per rendere rispetto alla legge sull'ineleggibilità degli amministratori. Dimissioni entro sei mesi dalla data dell'elezioni. Di Sabatino sarà candidato alle regionali Abruzzo-Ottobre/Novembre 2013. Resisterà fino a quella data? Gli ultimi scontri con il sindaco Brucchi, i suoi commenti tra le righe, sopra e sotto, parlano di una misura raggiunta. Un linguaggio di incomprensioni. Il sindaco Brucchi, resisterà dal dimissionarlo? I suoi colleghi di Giunta, resisteranno ancora a subire appunti, sottolineature in rosso, tagli, ferite, suture, morali. Verticale.
La risposta è semplice. No. L'Ass al Bilancio si dimetterà prima dell'approvazione del bilancio. I giochi sembrano fatti...a meno che, la corrente tancrediana, ricca di aurum e promesse...torni a soffiare con forza.
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Se va via, nessuno sentirà la sua mancanza... Una banderuola di cui potremmo fare bellamente a meno...