Il fatto pubblico più chiacchierato dell’ultimo anno (eccetto Parolisi) è l’agonia della Provincia, Ente assurto a capro espiatorio degli eccessi di spesa politica e, per questo, condannato ad una inesorabile scomparsa.
Il Decreto sulla spending review del luglio scorso, fra le altre norme, introduce il totale divieto di effettuare assunzioni a tempo indeterminato per le Provincie, nelle more del riordino delle stesse.
Come reagiscono Catarra e i suoi? Con una deliberazione di Giunta del 26 ottobre scorso nella quale, udite udite, si stabilisce di assumere (a tempo determinato) un nuovo Dirigente.
In tempi di tagli, specie nella categoria dei dirigenti che proprio la spending review ordina di ridurre del 20%, Teramo brilla per genio e follia.
Catarra riesce nel capolavoro di smentire integralmente le proprie promesse elettorali: aveva promesso di non rinominare un nuovo Direttore Generale e lo ha fatto; aveva promesso di assumere decine di cantonieri per la manutenzione delle strade e non ne ha assunto nemmeno uno; aveva promesso di ridurre i Dirigenti della Provincia e – in limine mortis – decide di assumerne un altro.
Questa alzata d’ingegno crediamo rimarrà a lungo nell’albo d’oro delle follie che i politicanti da strapazzo abbiano saputo inventare.
Ma c’è di più.
Nella citata deliberazione si chiarisce “di avere rilevato, attraverso attento esame dei curricula dei Dirigenti provinciali di ruolo, l’assenza di professionalità tecniche interne di ruolo dirigenziale e dunque l’impossibilità di fare ricorso a risorse interne all’Ente, non possedendo alcuno dei predetti Dirigenti il Diploma di Laurea in Ingegneria o Architettura”.
In pratica, sebbene nessuna normativa imponga di dotarsi di un Dirigente “tecnico” e nonostante in Provincia ve ne siano in eccesso sia di Dirigenti che di funzionari ingegneri e architetti, la Giunta vuole a tutti i costi – prima di esaurire il proprio mandato – sprecare ancora i soldi dei cittadini.
Il bando di selezione prevede che “L’accertamento dei requisiti, la valutazione curriculare e l’effettuazione della prova di selezione sono svolti da una Commissione presieduta dal Direttore/Segretario Generale e da due Esperti nelle materie oggetto della prova selettiva nominati dal Presidente della Commissione e scelti anche tra i dirigenti dell’Ente”.
Ma se la prova selettiva verterà sull’accertamento di conoscenze tecnico-specialistiche e l’intero corpo dirigente (Direttore compreso) ne è ovviamente privo, come rilevato nella predetta deliberazione, come è possibile che una commissione atecnica possa giudicare dei candidati tecnici?
Ed infine, perché si prevedono soli dieci giorni per la presentazione delle domande di partecipazione?
Si ha forse paura di un’ampia partecipazione alla selezione?
Questo episodio è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo che dimostra la perentoria necessità della eliminazione della Provincia di Teramo quale extrema ratio per arrestare l’emorragia di soldi pubblici spesi inutilmente.
Teramo Nostra e Brucchi ne prendano definitivamente atto e si mettano l’animo in pace.
La Redazione de “I Due Punti”
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