Salta al contenuto principale

Tercas-Caripe: Di Matteo parla dei Poteri Forti

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Intervista andata in onda nel Tg Primo Piano di Teleponte diretto da Roberto Almonti nella Rubrica " Carta Canta " di Giancarlo Falconi. 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Finalmente inizieremo a conoscere la verità. E non quella che è stata raccontata fino ad ora, ma la verità che, a questo territorio è stata sottratta, anzi meglio dire, rubata una banca e con essa la vita di tante aziende che avrebbero reso la realta dei teramaninpiù serena. Si, perche lo scippo di Banca Tercas ha portato a questo... Mi auguro che il tempo faccia mettere da parte le animosità dei teramani che non vedevano l'ora di attaccare coloro che fino a quel momento avevano gestito la Banca, e che si ricordino di chi, avendo ruoli e potere, doveva contrastare e non lo ha fatto. Costoro si illudevano che da lì in avanti sarebbero saliti nella stanza deu bottoni a Corso San Giorgio. E mi riferisco al Sindavo in primis, maggior azionista della Banca e ai suoi alleati Assessori Regionali e al presidente di Regione Chiodi. Queste persone sono state li a guardare che la Banca venisse, letteralmente, scippata... Diciamo per loro ingenuità .... E non per sete di potere...( ma avevano tanta sete ....)
Falconi, i bilanci di Tercas erano certificati da diverse Società di Revisione e approvati dal Consiglio di Amministrazione; analizzati dal Collegio Sindacale; per di più' erano predisposti dalle diverse aree aziendali (crediti; titoli; contabilità; riso management; legale e contenzioso per le rettifiche). Tutti imbecilli? Occorre aggiungere altro?
Complimenti e detto da me vale doppio e tua sai per quale motivo. Le chiavi di lettura sono molteplici. Spoleto. Tercas. Commissario. Licenziati e licenziati, vere vittime sacrificali. Non ci avevo pensato e per questo ti ringrazio. Di Matteo e i poteri forti di Banca D'Italia. Falconi nove minuti che valgono un romanzo.
Ti assicuro caro Falconi che Di Matteo è uscito bene dall'intervista. Calmo, freddo e deciso. Fossi nei poteri forti sarei preoccupato. Che documenti avrà in mano? Una domanda che tormenterà in tanti che dormiranno poco.
Anonimo probabilmente è un personaggio fiabesco; si perchè, le sacrosante affermazioni da lui fatte, anzi, scritte, hanno per lui il rango di pistola fumante, come dire: siccome quel che ha detto corrisponde a verità, ergo, non potevano essere tutti imbecilli, la conclusione è ovvia ed è inutile dilungarsi disegnando castelli in aria e immaginando trame oscure degne della Spectre. La domanda sorge spontanea: Anonimo vive su questo pianeta o ha bisogno di essere edotto sul significato di "poteri forti" e sopratutto sulle possibilità realizzative, collusive ed elusive di oligarchie finanziarie globalizzate? Che ne so, pensiamo per esempio al rapimento Moro, o alla strage di Ustica, o a Gladio, alla P2....tutti coglioni gli inquirenti? Ovvio che no, allora la colpa è degli inquirenti, suggerisce il nostro Anonimo, qui molto conosciuto per la sua lungimiranza...ad iniziare dalla scelta del nickname, che evita di dare un volto o un nome a chi dice di tutto, scambiando la quantità degli interventi per la qualità degli stessi.
Caro Giancarlo, Di Matteo lancia messaggi, forse minacce a chi sa lui. Vedremo se beffa o ha l'asso nella manica. Certamente lui non può sperare di starne fuori. Vedremo. Il punto interessante è quello dei controlli. Chi doveva controllare? Chi doveva difendere il patrimonio del territorio? A me viene in mente la Fondazione ed il suo presidente, il sempiterno Nuzzo. Ma anche i sindaci e primo tra tutti il sindaco di Teramo Bruschi. Ma sembra che nessuno dei due abbia voglia di darsi da fare. Un solo esempio: le azioni di responsabilità sia nei confronti dei vecchi amministratori sia verso le società di revisione. Sono state avviate? Non mi sembra. Verranno fatte nella speranza di recuperare un po del mal tolto ai teramano? Bo! Aspettiamo. Però è tutto molto deprimente.
Di Matteo parlasse solo davanti ai giudici, facendo nomi e cognomi di tutto e tutti quelli che l'hanno assecondato senza batter ciglia. Per il resto meno parla e meglio e'. Una questione di rispetto verso i teramani tutti ed in particolare verso quei tantissimi massacrati e umiliati da questo "omicidio" premeditato. Poi vedremo. Il cadavere e' ancora fresco. Cerchiamo di rispettare almeno i morti...
Ho ascoltato più volte la telefonata e non mi sembra che Di Matteo minacci nessuno; è stato in silenzio per anni e ha sopportato di tutto, compresi i giudizi sommari. Rimettersi al giudizio della Magistratura significa forse minacciare? Di più ha solo detto che a Spoleto, dove era accusato di appropriazione indebita per 31 milioni di euro, è stato praticamente scagionato dal P.M. La sensazione che ho percepito leggendo alcuni commenti è che a qualcuno non piaccia che si faccia chiarezza e che si confrontino tesi ed opinioni. Perché?

Secondo me Di Matteo è stato semplicemente il killer che ha ucciso il gruppo "banca tercas" ma è stato mandato dai "poteri forti" che non sapevano dove prendere altri capitali ingenti(Montepaschi). Tercas aveva tutti i requisiti: ingente patrimonio, banca florida, efficiente, personale preparato e attaccato alla maglia. Chi ha dato il colpo di grazia alla nuca è stato il commissariamento. Ma perché a Banca popolare di Bari è stata data una somma superiore di ben tre volte (384 milioni + copertura delle sofferenze di caripe) a quella che eventualmente doveva essere data alle tre fondazioni abruzzesi? (Solo 100 milioni!!!). Come mai BANCA popolare di Bari non aveva NESSUNA filiale in Abruzzo (Regione confinante) ma in tante altre regioni italiane si? Probabilmente era già tutto scritto che doveva papparsi il gruppo tercas e con esso un'intera Regione. Domanda: chi c'è dietro questo gruppo bancario con pochi anni di vita alle spalle?

Giancarlo ha il suo stile. Uomo di altri tempi da quando era un giovane studente. Il dott. Di Matteo è uscito molto bene da tutto ciò che poteva dire e da tutto ciò che Giancarlo poteva domandare. Un duetto di due persone intelligenti e che hanno lasciato trasparire un'altra verità. Per me intervista ottima.
Che ne pensate di un certo "Massimo" novello Andreotti che si ritrova menzionato in tutte le vicende italiane? Meditateci gente, meditateci su!