Una piccola ricerca da emozione.
Digiti Atri su google e si legge l'infinito " ll centro storico di Atri è ricco di monumenti, palazzi signorili, musei, caratteristici vicoli e piazze. Ogni palazzo, anche il più piccolo, ha una sua storia. La ricchezza e l'importanza dei monumenti, il centro storico ben conservato, ordinato e ricco di piante e fiori (molte volte premiato da Italia Nostra, che ha una sua sede in città) hanno fatto sì che Atri venisse proclamata a tutti gli effetti città d'arte.
Il suo affascinante centro storico è un dedalo di viuzze che hanno conservato l'antico aspetto medievale, in alcuni punti ricalcato sul modello della città romana. Il Corso Elio Adriano, per esempio, collega i due più importanti punti della città, Piazza del Duomo e Piazza Duchi Acquaviva (detta Piazza del Comune, già Piazza Guglielmo Marconi), che nell'epoca romana erano precisamente le Terme ed il Foro. Caratteristico soprattutto il rione di Capo d'Atri, quello di Santa Maria e quello di San Giovanni (nei pressi di Porta San Domenico), con delle minuscole vie che a volte permettono il passaggio di una sola persona per volta.
L'architettura esterna dei monumenti è rimasta in prevalenza medievale, mentre l'interno nel barocco ha subìto molti ritocchi, come è successo alle chiese di San Domenico e Santa Chiara. Molti anche i musei (ben 6), con l'aggiunta del Museo Scenografico che dovrebbe essere aperto in futuro, che ne fanno la città con il maggior numero di musei in Abruzzo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico ed in genere culturale testimonia la grande importanza e la grande storia che Atri ha avuto nel passato.
Una piccola e ducale camminata da paura.
Arrivi al Teatro Romano di Atri e la realtà uccide il virtuale.
La storia offesa, dileggiata, maltrattata, violentata,...dagli uomini, dalla sporcizia, dal pattume, dai rifiuti, dalle carte, dalle siringhe, dalle lamette, dalle bustine ricolme di feci di animali e tante altre manifestazioni indegne della cultura Atriana.
L'Amministrazione che cosa fa per programmare e proteggere un turismo accogliente, inclusivo, elevato?
Nulla.
Quell'erba alta è simile alla polvere nascosta sotto il tappeto.
L'ignoranza uccide la storia con il suo presente...di assenza.
Commenta
Commenti