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Emergenza amianto a Teramo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Siamo capaci di protestare? Vogliamo passare la nostra vita in maniera amorfa, senza una battaglia civile, senza un esempio per i nostri figli, nipoti, amici, per noi stessi? Emergenza amianto a Teramo e nessuno fa niente. Non fa nulla l'ASL di Teramo nonostante sia proprietaria degli scheletri di cemento e mattoni, che stanno perdendo amianto. In alcuni punti è sgretolato. Non fa nulla il Sindaco, dipendente ASL e primo responsabile sanitario della Città di Teramo. L'Arta ha stabilito dopo le lettere su lettere, da parte comitato di quartiere di Colleatterato, che il soggetto per le campionature e rilevamenti sia l'ASL. Quindi il controllore e il controllato sono la stessa figura giuridica. Un classico italiano. Siamo andati sul posto. Contrada Casalena. Un campo coltivato circonda i ruderi ASL con l'amianto ridotto ai minimi termini. Un campo che produce alimenti, che potrebbe essere contaminato dalla polvere di amianto." L’amianto è cancerogeno per inalazione ed è uno dei cancerogeni accertati per l’uomo secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione.
I materiali friabili sono quelli più pericolosi perché possono facilmente liberare fibre di amiantonell’ambiente.
L’esposizione alle fibre di amianto è responsabile di patologie gravi, prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio; una volta inalate le particelle di amianto possono concentrarsi nei bronchi, negli alveoli polmonari, nella pleura, provocando danni irreversibili ai tessuti.
Le fibre inalate si accumulano nei polmoni e sono in grado di provocareuna serie di trasformazioni patologiche interessanti l’apparato respiratorio quali:
    •    asbestosi polmonare
    •    carcinoma polmonare
    •    mesotelioma pleurico
“.
 Lo sapevate che per coincidenza, sempre per coincidenza, ci raccontano, che in quella zona ci sono molte famiglie che hanno registrato diversi casi di cancro. I dati, in nostro possesso risalgono al decennio (1988-97), Rapporto Istisan, che rilevò in provincia di Teramo ben  18 casi. Ci sarebbe stato nel decennio (1997-2008) un aumento vertiginoso. Insieme a molti membri del comitato di quartiere di Colleatterato, chiediamo alla Procura di Teramo di sequestrare il campo coltivato e i capannoni dell'ASL di Teramo, per verificare e nel caso di positività, bonificare l'intera area dalle fibre di amianto. Il silenzio assoluto su questa storia ci fa riflettere. Esposti in arrivo.

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Commenti

A Casalena si respira amianto da circa 30 anni. Si è così abituati da non farci più caso. I ragazzini ci giocavano... poi dagli anni '80 in poi nei diversi padiglioni entravano le auto delle coppie che andavano ad appartarsi, le auto di persone che andavano a drogarsi...così quel materiale a terra è diventato POLVERE! I pezzi finiti sul terreno circostante sono stati frammentati dal lavoro sconsiderato di aratura! E, nonostante l'evidenza....si continua a morire! Le autorita?? E' facile prendere in giro gente incapace di difendersi!
Ma il dr. Brucchi, improvvidamente assiso sul trono di sindaco, lo sa che per effetto della sua carica, ope legis, è il primo responsabile della salute della cittadinza tutta? Qualcuno glielo dica per favore, se poi non dovesse sentirsi in grado di assolvere a questo compito ha una grande opportunità: ammetterlo e dimettersi.
Caro Giancarlo, abbiamo letto anche questa tua notizia....tutti interessanti direi, i tuoi articoli. Ma poi??? Tutto finisce su delle righe scritte, fino alla prossima notizia, fino al prossimo evento. Tutti quelli che hai citato, dormono tranquilli la notte. E secondo me si divertono anche a leggere........Saluti, e pieno appoggio.....
Anch'io sono di Collatterrato Alto ma vivo in una zona più lontana da C.da Casalena. L'amianto è una minaccia anche qui, perchè vicino alla mia abitazione c'è una stalla con le mucche (nella quale periodicamente si reca la ASL per i controlli di legge) con un'ampia tettoia di amianto sgretolato in molti punti. Abbiamo fatto presente al vicino, con cui siamo in buoni rapporti, della pericolosità del materiale ma lui sottovaluta il rischio e dice che è troppo costoso rimuoverlo. La ASL controlla il latte e le mucche e finge di non vedere, a noi dispiace denunciarlo, ma vorremmo tanto sapere cosa fare perchè abbiamo dei bambini e vogliamo proteggerli. E pensare che siamo venuti ad abitare in questo posto per allontanarli dall'inquinamento della città!

Io non vi abbandono. Una cortesia scrivetemi a falconigiancarlo@gmail.com o telefonatemi al 340/5304066

Giancarlo, non vorrei che questa storia scandalosa della ASL finisse nel "dimenticatoio". E' vero...loro ci ridono e basta, dormono tranquilli... mentre i miei amici stanno morendo a 50 anni!!!!!! sono bravi a fare bei discorsi, belle promesse..."entro l'anno faremo...vedremo...verremo.." MA QUALE ANNO???? Ora basta! Stessa storia i barili di rifiuti tossici nel laghetto di Colleatterrato Alto! Sono lì da quasi 30 anni!!!! E tutti fingono di non sapere per i loro sporchi interessi elettorali!!!