La mia voce. Le nostre voci. Le tante voci. Che cosa abbiamo registrato? L'amarezza del Presidente Campitelli che voleva presentare la squadra nel vecchio stadio comunale. Una società che ha dimostrato cuore e rispetto per la storia biancorossa. La tristezza dei ragazzi dell'est. Il capo chino dei nostalgici e dei ragazzi che volevano assaporare il gusto del mito calcistico. Il motivo? L'inagibilità. La verità? Eccola con i miei soliti tanti dubbi... Volevo chiedere all'Ass. Campana e al sindaco Brucchi, perchè è stata fatta la festa della birra? Non era inagibile? Perchè ci giocano le giovanili del Rugby Teramo? Non è una struttura inagibile? Perchè ci sono stati concerti? Non era inagibile? Lascio la parola ai ragazzi dell'est, che fin quando manteranno la civiltà di una giusta e valorosa protesta, avranno trovato nei I Due Punti la propria piazza di confronto.
"A Teramo, quando si parla di Stadio Comunale, si affronta un argomento particolarmente scomodo per la classe politica cittadina e per chi collabora all’ormai evidente e malsana opera speculativa che vorrebbe vedere la città defraudata di un bene pubblico, storico e sociale.
Sono gli innumerevoli ed intollerabili accadimenti di inaudita gravità, verificatisi in questi anni, a dimostrare quanto sia forte e conveniente il bisogno di qualcuno di dover abbattere per lucrare e di dover conseguentemente censurare qualsiasi possibilità di libera espressione e di partecipazione collettiva su una tematica di estrema importanza cittadina.
Siamo arrivati al punto che, a Teramo, un movimento spontaneo, senza colori politici e soprattutto senza nessun interesse o tornaconto, mosso solo dalla determinazione di salvare una risorsa della collettività, debba diventare a tutti i costi un problema di ordine pubblico grazie ad una continua, mirata e pregiudizievole opera di criminalizzazione.
Ed ecco allora che una consultazione referendaria, richiesta da ben 5000 persone, non solo venga arbitrariamente sbeffeggiata e negata dal potere istituzionale ma che la stessa diventi addirittura pretesto per attuare una indiscriminata repressione, con innumerevoli e gravi provvedimenti giudiziari.
Siamo arrivati al punto che, a Teramo, una chiara azione speculativa debba a tutti i costi mortificare il reale valore e le svariate modalità di utilizzo che lo Stadio Comunale rappresenta per la collettività, con una insistente disinformazione e con il continuo atteggiamento capriccioso e vittimistico da parte di una classe politica despotica e senza minimo rispetto e considerazione per migliaia di cittadini.
L’ennesimo e ultimo atto di questa situazione vergognosa e paradossale si è registrato con la mancata presentazione della squadra nel glorioso Stadio Comunale.
Infatti, nonostante la massiccia partecipazione di tanti tifosi Teramani nel sostenere l’idea di portare il Diavolo nell’unico luogo simbolo di storia dei colori biancorossi, il Comune di Teramo ha negato l’utilizzo dell’impianto adducendo come stratagemma, alquanto goffo e ridicolo, problematiche inerenti l’agibilità dello stesso, ancora una volta, con l’intento mistificatorio di dover screditare l’effettiva funzionalità della struttura.
E’ evidente infatti che siamo in presenza di una decisione dettata dalla paura di chi sente il bisogno di dover far apparire un rudere da abbattere un impianto che, in realtà, è sempre stato un patrimonio inestimabile per la collettività.
Nonostante l’ulteriore divieto adottato dai soliti noti, e nonostante il rammarico di tanti tifosi nel non poter vedere uno Stadio gremito dalla passione della gente, continueremo nella nostra campagna a difesa del Comunale, storia della nostra città e dei Teramani.
Proprio per questo chiediamo ai nostri concittadini di continuare ad appoggiare in modo ancor più massiccio tutte le iniziative che saranno prese d’ora in avanti a tutela di un Simbolo di Teramo ma anche di uno spazio pubblico che deve rimanere tale, continuando a svolgere le funzioni di aggregazione sportiva e giovanile che sempre ha avuto".
Foto www.fansteramo.it/ e Fabrizio Bachetti
Commenta
Commenti