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Teramo-Cimitero: Quel mancato rispetto nel Campo degli Angeli

di Giancarlo Falconi
3 minuti

C'è chi trova pace al cimitero.
Un rapporto intimo.
C'è chi parla con l'amata nonna, con il proprio nonno, con il padre, con la madre, con gli amici, le amiche.
C'è chi rimane in silenzio e non raggiunge la tomba amata e odiata.
C'è chi vagola tra pensieri e dolori.
Quelle persone che non abbiamo perduto ma che ora vivono da un'altra parte...
Fede, credenza, illusione, nutrimento dell'anima, creduloneria, scaramanzia, ateismo, come volete, come vi pare, ma nel frattempo il luogo dei cipressi rimane incantato nonostante gli uomini.
Il cimitero di Teramo.
Arrivi e due sentinelle ti chiedono l'elemosina con fare educato...quasi da cambio della guardia.
L'ordinanza del sindaco Brucchi non viene rispettata e non viene fatta rispettare.
Non è una novità.
Prima della Cappella sulla sinistra c'è un nastro bianco e rosso.
Lavori in corso e tanti peluche.
Uno, il più grosso, è la sentinella del Campo degli Angeli dove sono seppelliti i bambini e le bambine.
Angeli, appunto.

Una visita su segnalazione.
Una preghiera di una donna anziana quasi in lacrime.
Scossa.
Due nonne si sono quasi sentite male quando hanno visto com'era stata curata la  nuova situazione...
Uno zio mi ferma...
1: Guarda come sono messe le tombe, non sono regolari come ordine e distanza come quelle degli adulti e se devi andare in mezzo non sai mai se stai calpestando il viottolo o una tomba

Una sorellina insiste...
2: Oggi pomeriggio avevano messo il nastro dei lavori in corso (me lo hanno riferito i miei parenti che ci sono stati) perché questa mattina hanno fatto un caos (quando siamo andati noi in mattinata c'era terra smossa e dalla tomba di mio fratello avevano tolto terra ed era tutto in disordine ) quindi non si poteva accedere alle tombe.

Un padre aggiunge...
3: Guarda bene e troverai una croce in terra...credo sia del bimbo che era prima al posto del nipote di una signora che ho concosiuto la settimana scorsa.
Il giorno del suo funerale era buttata di fianco a dove l'hanno messo,semi nascosta dalla terra smossa e ho quasi rischiato di calpestarla.

Altre voci...
Guarda bene e dovresti trovare una tomba del 69 con terra fresca...ci hanno messo quella in avanzo dallo scavo di mia figlia...ma mica si può mettere e togliere terra dalle tombe a piacimento se avanza o manca...quelle sono tombe e quella terra è resa sacra da chi ci è stato sepolto...ci vorrebbe un po' di rispetto...

Oggi c'era il filo bianco e rosso.
C'era stato un lavoro fatto male, malissimo per una riesumazione.
La soluazione?
Vietare l'accesso nei due giorni di festa?
Il Sabato e la Domenica.
Secondo voi esiste il rispetto per l'altrui dolore?
La sofferenza si sente...ancora?

...già rispetto.
Bella parola.



 

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Commenti

io ho un fratellino, in cielo. nato nel 1969, volato via pochi giorni dopo la nascita. tempo fa pensavo di andargli a far visita. avevo visto poche volte la sua piccola tomba di bambino, in alto in un'ala del cimitero di cartecchio. ricordo che mi stupii io per primo di come mi fosse venuto in testa quel pensiero. non vado mai, infatti, al cimitero. mi piace pensare che le persone che non ci sono piu ci sono invece ancora, da qualche parte, anche forse molto vicino a noi, in una dimensione fisicamente inaccessibile, ma vicino a noi. concetto non negato dalla fisica moderna, tra l'altro. ebbene allo stupore della nascita di quel pensiero nella mia testa si accompagnò lo stupore di una telefonata di mia, di nostra mamma, quasi in lacrime: "la tomba di Robertino è stata aperta, e rimossa. Lui non cè più. Nessuno ci ha avvertito, nessuno ci ha detto nulla". ora i poveri resti di un povero bambino del 1969 sono stati conferiti nell'ossario. va bene, va bene lo stesso. il bambino Robertino, in quella dimensione fisicamente a noi inaccessibile, non ne avrà risentito. forse avrà seguito dall'alto le operazioni relative al proprio piccolo corpo mortale e avrà pensato "forse mi sarebbe piaciuto restarci un pò di più giù a teramo e con la mia mamma il mio papà e i miei fratelli, anche quelli che sono arrivati dopo di me" il fatto è che quel conferimento ha avuto il sapore di una violazione, della liberazione di spazio per far posto a qualcun altro, in un posto che non è solo fisico, ma anche un luogo dell'anima per noi che ancora calpestiamo questa terra. il fatto è che una società di gestione dei rifiuti si occupa di quel luogo dell'anima. e con le logiche dei rifiuti opera. (logiche? anche sui rifiuto ci sarebbe qualcosa da dire). il fatto è che quel pensiero, sorto nella mia testa spontaneamente anni fa, forse è stato un messaggio dalla dimensione inaccessibile. per chi ci crede, ma anche per chi non ci crede, questo luogo è sacro. non è gestione rifiuti.
Grazie per come lei, caro Falconi, ha trattato l'argomento. Abbiamo la stessa età e la ricordo come un ragazzo gentile e molto vispo. Parecchio vispo e arguto. Conoscevo sua nonna, Amalia Cameli e vista la delicatezza del suo servizio, sono sicura che abbia preso molto da lei. Grazie anche a nome di mio figlio. Non c'è più ma c'è dentro di me. Io che da quel giorno non vivo e sopravvivo solo per il suo ricordo. Grazie di cuore.
Giancarlo dalla sensibilità infinita e messa al servizio dell'altro. Credo sia il suo più pregio principale ed il più bello.
Mi sento di dire solo questo: ma se questi non hanno rispetto dei vivi,figuriamoci di chi non c' è più !!!!!!! Mi fanno davvero schifo!!!!!!!! Poveri corpi di bambini sui quali genitori hanno buttato fiumi di lacrime! VERGOGNA
Mi chiamo Giovanni Cianci. Questa estate mia moglie è morta. Noi, io e la mia famiglia, abitiamo a Teramo da 5 anni e mezzo. Ho avuto modo di vedere la bontà della gente. Ho visto pazienti, miei pazienti con il cancro, piangere al funerale di mia moglie. Tanti amici, di Teramo, che si sono fatti e continuano a farsi in quattro. Ma ho visto anche l'indifferenza di chi lavora al cimitero. L'indifferenza verso il dolore, dipendenti insofferenti di essere lí. Eppure basta poco a fare la differenza. Io so cos' è la sofferenza. Lo so per le vicende mie familiari antecedenti alla morte di mia moglie. So cos' é la sofferenza perché faccio l'oncologo. Domenica pomeriggio sono stato al cimitero. Sono passato davanti al campo degli Angeli e mi si é stretto, il cuore. Terra smossa di recente...ho pensato ad un nuovo Angelo. Poi il nastro, nastro da cantiere. Ho pensato alla pace di questi Angeli violata da un cantiere....ho pensato al dolore dei genitori, dei nonni che chiedono a Dio perché non ha preso loro invece di un Angelo. Qualche giorno fa girava su Facebook un poster che recitava cosi:"se nasci povero puoi diventare ricco, ma se nasci stronzo ci resti per tutta la vita". Chi non ha la sensibilità, il rispetto per il dolore altrui, per la dignità altrui....chi non rispetta i morti...non è degno di chiamarsi "uomo".

 Grazie Giovanni.

Dott. Cianci. Unico.