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Teramo: L'amianto di Casalena in Procura

di Giancarlo Falconi
1 minuto

 

 

La salute Pubblica non ha prezzo, non ha religione, non ha colore, ha solo la politica del tempo, del bel tempo. Un piatto di solidarietà senza il gioco del rimpiattino. Le immagini ci raccontano del degrado, di campi coltivati con l'amianto tra le zolle di terreno, di una strana coincidenza, delle morti per cancro e leucemia nelle famiglie dei residenti. Decenni di silenzio e di lettere. L'Arta che gioca a tamburello con l'Asl di Teramo. Scrivo, leggendo la risposta dell'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente, mi sembra paradossale, un ossimoro, l'empatia dell'antipatia. "La responsabilità di accertare la presenza di materiali contenenti amianto, è assegnato ai proprietari degli stessi". Quindi l'Asl. Controllori, controllati, tutti senza il biglietto della civiltà. A questo punto, basta. Via con le firme raccolte a decine tra i residenti, via alle testimonianze video, via all'omertà, spazio all'onestà, all'etica della protesta. Caro Manager Varrassi, la zona di Casalena appartiene a Colleatterrato e non Colleatterrito, perchè le battute fanno il giro velocemente. A me personalmente non viene da ridere, ma forse il Potere ha un altro senso dell'umorismo. Noi preferiamo rimanere tra i firmatari dell'esposto che raggiungerà, la Procura di Teramo, Guardia Forestale, la Provincia, Regione Abruzzo, C.C Noe Pescara, l'Arta, l'Asl. Nel frattempo siete tutti invitati, alla prima brezza serale, a respirare un'aria che non si tira altro, che un senso di degrado e di morte. Qui nessuno ha tempo e fortuna di darsi altre arie.

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