Ridentem dicere verum: quid vetat?
Alfonso Di Sabatino Martina detto Dodo mi mancherà nella nuova Giunta di Tancredi e Gatti.
Era l'unico che poteva comprendere la metrica di un discorso politico.
Lui la chiamerebbe una transmutatio mutata da Brucchi in transumanza.
Era l'unico che poteva comprendere un'aggiunta a un discorso politico.
Lui la chiamerebbe un'adiectio.
Era l'unico che poteva comprendere una diminuzione a un'alleanza.
Lui la chiamerebbe detractio.
Una paranomasia tra chi non risica non rosica e capire fischi per fiaschi.
Un chiasmo perchè è un dovere essere educati, essere rispettati è un diritto.
Dizione, elocuzione, significato, costruzione, pensiero, ritmo di una scuola politica.
Poi l'errore che capita ai democristiani e poc'altri.
Non quello di non aver parlato con Sbraccia e i suoi voti remoti ma quello di aver mandato Giacomino Di Pietro a ogni tavolo politico.
Manola Di Pasquale non avrebbe ceduto il migliore dei suoi uomini se non fosse stata sicura del buco nero linguistico.
Brucchi, Di Giovangiacomo, Gatti, Tancredi avrebbero voluto esaudire le richieste del fu uomo Ruzzo, del fu uomo agrario ma non sono riusciti a comprenderlo.
Non hanno capito una parola della dialettica o del maschile dialetto...di letto, diletto del buon Di Pietro.
Che cosa aveva proposto?
Le labbra correvano veloci attraverso figure retoriche e lunghe metafore.
Il pizzo a pezzi era un pozzo pazzo...
Le scarpe a punta indicavano una direzione.
Erano sempre le dieci e dieci.
Sono state registrate ore e ore di conversazione che sono alla studio del CNR.
Le famose lotte intestinali e non intestine, si sono ripetute con cadenze veloci.
L'aria politica si era fatta troppo pesante.
Da qui la rottura con la lista di Dodo Di Sabatino.
L'ultimo tentativo è stato fatto dal sindaco Brucchi che ha chiamato come traduttore Rudy Di Stefano che da persona sobria ha cercato di giustificare uno slang antico.
Una forma di protoindoeuropeo che solo Ginoble e altri pochi studiosi possono cercare di comparare con il dolce stil novo.
Di Pietro non è stato capito...
Dodo è affogato in un bicchiere d'acqua.
Mezzo bicchiere d'acqua...visto i costi del Ruzzo.
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Giacomino Di Pietro era a braccetto con Brucchi la sera dell'8 giugno, a festeggiare la sconfitta della Di Pasquale e di Pomante. Adesso, gli "utili " che hanno preferito la replica dei 5 anni appena trascorsi, vorrebbero apparire più utili e meno idioti ipotizzando astrusi doppi giochi o non si sa bene cosa. Con i loro atteggiamenti ipocriti riescono a rivalutare una democristiana che ho votato al ballottaggio solo per mancanza di una migliore alternativa. Un doppio gioco c'è stato, ma da parte di chi si atteggia a "rivoluzionario", e poi non ha mosso un dito per cambiare.