Ottantaquattro anni blocco renale, cardiopatico con problemi respiratori, accompagnato al pronto soccorso da figlio e nipote. Tre generazioni. Tre cuori. Ore sedici del pomeriggio. Alle ore 22 nessuno parlava con nessuno. Codice Giallo. Sei ore dopo... il nulla. L'anziano peggiorava di minuto in minuto. Urla e proteste. Il nipote è un noto personaggio politico, che per senso dell'appartenenza del territorio e di una realtà diversa dalla segnalazione o dalla raccomandazione, per lignaggio di famiglia, per buono esempio non ha fatto nessuna telefonata, la solita telefonata all'italiana e ha assistito inerme e mortificato al peggior spettacolo della Sanità. Mancanza di sensibilità e assistenza.Guardate il volto e la mano del paziente. Immaginate la paura e l'ansia. La mancanza di respiro e l'affanno. Alle ore 22 e qualche minuto suo nonno veniva visitato. Quattro litri e mezzo di urine in cinque minuti dopo l'inserimento del catetere. Non vado avanti per rispetto e privacy. Una vergogna. Il signore è stato ricoverato con urgenza in Medicina. Il suo "compagno" di entrata, un signore di origine africana, dopo venti ore, questa mattina era ancora sul lettino in pronto soccorso. Come si fa? Chiediamo al Manager dell'Asl di Teramo, Giustino Varrassi, al Direttore sanitario, Camillo Antelli, di giustificare questo ennesimo caso di malasanità. "Il pronto soccorso" ci dichiara amareggiato il nipote del paziente-"era pieno di persone sofferenti ma soprattutto, non c'era nessuno che informava sui tempi e sulle modalità delle visite". Gli anziani sono le persone che con il loro lavoro hanno permesso la costruzione degli ospedali, delle università, hanno garantito un posto di lavoro per quei camici bianchi e quei colletti bianchi. Uno scandalo da denunciare. Cosi sarà.
- Pronto Soccorso Teramo
- Anziano
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