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Tercas-Caripe: Tutte le sigle sindacali preoccupate per i dipendenti

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Un documento a firma unanime.
Sembra strano ma lo stato di agitazione, di emergenza, ha portato il sindacato di Tercas/Caripe  a vivere in maniera unitaria il periodo di crisi economica gestionale.
Che cosa rischiano i dipendenti?
Chi conosce veramente il piano industriale della Banca Popolare di Bari?
Risulta essere vero che entro Settembre ci sarà la nuova Governance formata da un presidente, duello tra Nuzzo e D'Amico e due consiglieri.
Che richieste pone il sindacato?

1) Il Processo di risanamento non deve scaricare il suo peso sui lavoratori e sulle lavoratrici.
2) La Banca D'Italia dovrà essere chiara nel giorno dell'assemblea.
Il 19 Luglio il Commissario dovrà tranquillizzare il territorio abruzzese sulle sorti del gruppo bancario del territorio per eccellenza.
3) La Politica dovrà essere garante per tutte le realtà sociali interessate all'operazione di acquisizione.
4) La Fondazione Pescara-Abruzzo dovrà essere presente nella nuova realtà come la Fondazione Tercas.....

Che succederà?
Non chiedeteci un parere o una previsione.
Se fossimo dei dipendenti....Tercas o Caripe...saremmo molto preoccupati.
Lo siamo lo stesso...
 

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Commenti

La politica, povera Italia devono essere sempre gli altri nel risolvere le proprie porcate. Mi domando ma per quale motivo debba io non cliente Tercas nel dover pagare direttamente ed indirettamente lo scempio commesso? La banca e' fallita allora che chiuda se i dipendenti sono veramente così validi verranno immediatamente riassorbiti dal mercato del lavoro. Se poi non dovessero esserlo.... Mi spiace per loro.
Ma Di Matteo e i suoi sodali all'ergastolo, no???
Si sono svegliati i sindacati!! Buffoni!! I dipendenti infedeli dovevano andare via sin da subito! Vergogna!!
Caro Giancarlo ma per d'avvero Nuzzo potrebbe essere il futuro presidente della nuova tercas? Quindi dopo il danno la beffa!!! Al peggio non c'e' mai limite.
Caro hjk, ti ricordo che la Tercas fino a qualche anno fa è stata il motore dell'economia abruzzese e per colpa della politica e di qualche stronzo ha fatto una fine ingloriosa. Io sono fiero di lavorarci e non doveva finire così.
Alcuni sindacalisti che fino a poco tempo fa andavamo a braccetto con l avezzanese ed hanno avuto promozioni e ad personAm si dovrebbero solo vergognare i dipendenti sono stati i primi ad essere traditi ed ora per colpa di alcuni debbono pagare tutti anche coloro che non hanno colpe
I sindacati si sono svegliati. Si preoccupano oggi per i dipendenti, ma dov'erano quando chi ha denunciato tutto questo ha parlato e proprio per questo è stato cacciato? La vergogna non conosce fine Spero davvero che Edoardo, grazie all'arrivo dei baresi ed all'auspicata operazione di pulizia che faranno, potrà rientrare in banca e sedersi al posto che gli compete...
Sapete qual e' l'unico gesto clamoroso che restituirebbe dignita' a tutta la vicenda, ai sindacati, alla banca, ecc. ? Esposito presidente della Tercas !!! E tutti i dirigenti che hanno prodotto questo scempio a passare lo straccio nelle varie sedi...
Dove erano i sindacati quando il marsicano si divertiva a perseguitare la gente che non lo ha seguito
Alcune ipotesi sulla vicenda e sui sindacati. Premesso che sia inconfutabile il fatto che la Tercas sia stata il motore dell'economia teramana: 1) Sarebbe possibile ipotizzare che alcune pratiche non fossero affatto disdegnate dai precedenti management per favorire alcuni soggetti e la gestione ante commissariamento abbia già trovato terreno fertile? 2) Sarebbe possibile ipotizzare che i sindacati siano stati consapevoli e conniventi con gestioni del personale tese solo a favorire lo status quo e a tal fine, ruoli di responsabilità siano stati affidati a manager e quadri totalmente inadeguati, ma "protetti" da una solida rete di relazioni?
LA TERCAS Finalmente è stata convocata l’assemblea della Tercas. Contestualmente sono stati resi noti i numeri, da capogiro, del dissesto: 602 milioni di Euro di buco; valore delle azioni, sia della Fondazione che dei privati, ZERO. Inoltre, viene confermato che la Fondazione ha dilapidato il suo patrimonio e che non sarà parte della nuova Tercas. Alla resa dei conti, quindi, la situazione è ancora più drammatica di quanto ci si aspettasse. A questo punto, finalmente, il mondo politico teramano comincia a parlare della vicenda, dopo averla a lungo ignorata. Ne parla il presidente D’Alfonso in queste ore e, finalmente, il nuovo Consiglio Comunale di Teramo ha discusso ed approvato un ordine del giorno all’unanimità. Quello del C.C. è un passo significativo ma non esaustivo. Infatti, il C.C. trascura uno dei soggetti principali della vicenda: la Fondazione Tercas; il suo ruolo, la sua credibilità, la sua governance, le sua responsabilità! A nostro giudizio, in questo incubo collettivo teramano, non possono essere ulteriormente minimizzate le responsabilità della Fondazione e non è più sopportabile che uno degli attori protagonisti del dramma sia ancora sulla scena. Ci riferiamo al Presidente della Fondazione Nuzzo. Il semplice fatto che egli continui ancora a rappresentare la Fondazione, non solo è immorale, ma è soprattutto inopportuno e penalizzante. Alla luce dell’enormità dei fatti, riteniamo immorale che Nuzzo continui a fare il presidente della Fondazione. Infatti, egli ha la grave responsabilità di aver, ininterrottamente nei decenni, nominato sempre lo stesso Presidente con il suo entourage di amici alla Tercas, di non aver controllato i conti come era suo dovere e di aver condiviso e ratificato tutte le scelte del C.d.A., sino all’ultimo, sino all’assemblea dell’Aprile 2012, appena 5 giorni prima dell’arrivo del Commissario. Non solo, ma cosa ancora più grave, egli continua tuttora a proteggere i suoi nominati, rifiutandosi di intraprendere nei loro confronti azioni di responsabilità; come sarebbe giusto e come sarebbe interesse della Fondazione. Sul piano concreto riteniamo inopportuno e penalizzante che Nuzzo resti nel suo ruolo. infatti è sotto gli occhi di tutti che i suoi appelli alle altre Fondazioni e agli investitori privati a partecipare alla ricapitalizzazione della Tarcas sono caduti nel vuoto. E’ ovvio che, in questa situazione la credibilità, non solo sua ma della stessa Fondazione, dopo i danni provocati con le accondiscendenze, le disattenzioni e le nomine tutte sbagliate, è fortemente scossa. Tra l’altro, vale la pena far notare, che i fondi residui di cui dispone la Fondazione e con i quali potrebbe entrare nella nuova banca, altro non sono che i soldi degli azionisti teramani, incassati con la vendita del 15% delle vecchie azioni e che oggi, sappiamo, valgono zero. Infine, ancora una considerazione. Tutti i vecchi amministratori della banca sono stati mandati via dalla sera alla mattina. Si invoca, inoltre, da più parti l’allontanamento dalle loro postazioni dei maggiori dirigenti della Tercas. Per quale imperscrutabile ragione, invece, Nuzzo può restare al suo posto, come se egli fosse completamente estraneo al dramma, quando, invece, è indubbio che ne è stato uno delle cause? Da tutto ciò il nostro appello alle forze politiche, alle Istituzioni, agli Enti preposti e tra questi, in primis, al Sindaco di Teramo. È ora che la politica faccia la sua parte. Intervenga in questa bruttissima storia teramana, difenda gli interessi della nostra comunità, convinca Nuzzo, aldilà delle scadenze statutari, a dimettersi dalla ultra ventennale presidenza. Ciò potrà favorire la riconciliazione tra i risparmiatori teramani ed il mondo finanziario locale. Teramo li 18.07.2014 Enzo Scalone (ex consigliere Fondazione Tercas); I Perdavvero